Finita la sbornia elettorale si rimane un po’ rintronati. Il Cavaliere non vuole andarsene, il Financial Time ne dice di ogni sul nostro conto, la rissosità insita nei partiti di sinistra (sinistra?) non meno che in quelli di destra incomincia subito ad emergere. Nessuna passione per i giri di valzer. Però non si parla d’altro. Bertinotti alla Camera, Marini al Senato. D’Alema vuole per sé la presidenza della Camera. Mandiamolo al Quirinale! Finalmente un Presidente della Repubblica con baffetti e un’età accettabile. Peccato che sia così irrimediabilmente antipatico. E poi.. e poi sarebbe meglio metterci una donna. Sarebbe un bel colpo d’immagine. Intanto cosa c… fa un Presidente della Repubblica? Dipende, dipende. Se davvero fosse così tranquilla la cosa ci si potrebbe mettere il Cavaliere. Magari ci starebbe. Faremmo contenti la metà degli italiani che l’hanno votato e anche Fini e Casini che se lo toglierebbero di torno, forse definitivamente. Già, ma l’uomo è troppo pericoloso. Divagazioni. C’è altro a cui pensare. Rutelli. Dove lo infiliamo Rutelli! Mastella. Che fine farà Mastella? Di Pietro: dovremo pure occuparci anche di lui… e così via all’infinito. Sapevamo che questi erano i nostri leader, non possiamo aspettarci chi brillino per inventiva. Si è aperta subito la caccia alle poltrone. Normale. Prodi si dirà: “io spero che me la cavo” e lo speriamo anche noi. Intanto cerca di piazzare all’Economia Padoa Schioppa. Ma di priorità ce ne sono tante, troppe. Lavoro (legge Biagi), Scuola (riforma Moratti), conflitto d’interessi, tasse, legge elettorale, legge Gasparri, Costituzione e così via. Da dove si comincia? Dalle poltrone! E va be’.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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