(fonte sole24ore) |
Ci sono grandi questioni e piccoli eventi. Il caso Cancellieri-Ligresti, ad esempio.
Non so, magari sono io che ho qualcosa che non va, però non sopporto più Santoro e Renzi e Cacciari, e soprattutto Belpietro, ospite fisso di Servizio pubblico. Così mi occupo d'altro.
Qualche giorno fa, ascoltavo Radio Popolare, cosa sempre più rara .
Milano, un quarto di secolo fa. Rievocano lo scandalo delle aree d'oro, un giochino che avrebbe reso a Ligresti una valanga di denaro pubblico elargita dal comune. I redattori ricordano come la signora Peluso, ora ministro Cancellieri, allora viceprefetto della metropoli, facesse da sponda alla famiglia Ligresti, al centro della bufera, presenziando agli incontri con la stampa.
Siamo a metà anni ottanta: "Milano da bere". Non solo il Psi di Craxi gode di introiti straordinari. Anche nel Pci viaggiano tangenti fisse del 18,5% per i lavori della metropolitana e tutti sapevano. A restare con il cerino in mano, insieme a Tognoli, sindaco, è Cervetti, "migliorista" d.o.c. che guida le danze a Milano (referente centrale a Roma, Napolitano). I "miglioristi" editano una rivista "Il moderno", che non legge nessuno, ma che, con frequenza settimanale, elogia Berlusconi e Ligresti (creatura di Cuccia, il finanziere Mediobanca protettore del "salotto buono" italiano) i quali, quasi certamente senza averla mai letta neppure loro, non lesinano finanziamenti (far politica, si sa, costa, e mantenere le correnti anche).
Il passato passa e lascia poche tracce. Però le persone restano, sempre le stesse, a quanto sembra - almeno alcune.
Non mi permetto di pensare che la Peluso-Cancellieri sia peggio di altri. Non so quali siano i suoi meriti ministeriali, magari è meglio di altri che l'hanno preceduta. Men che meno intendo insinuare che Napolitano abbia goduto di tangenti. Rilevo semplicemente catene di potere, ad alto livello, delle quali i figli godono, inevitabilmente, l'eredità.