Sostiene Bertinotti: "Le feste mi hanno rovinato" (Fausto Bertinotti: “Le feste mi hanno rovinato)
Non le feste, caro Fausto, ma la pochezza politica e l'abitudine, tipica dei sindacalisti, di tromboneggiare dai palchi per poi scendere ai compromessi più scadenti a danno dei lavoratori.
Sostiene Bertinotti: "Ero così tanto distante da quel mondo [ndr: quello delle feste VIP alle quali si concedeva con voluttà] e ritenevo che nessuno potesse trafugare il mio volto [???] e cambiargli colore"
Non era il colore del volto il problema, ma la distanza tra la le vuote parole con le quali ubriacavi i tuoi fan e la pratica politica che esercitavi.
Sostiene Bertinotti: "È morta la sinistra. Non dico il comunismo, c’era stato il muro di Berlino a ricordarci le pietre che schiacciavano i nostri corpi [???]"
Non la sinistra è morta. A suicidarsi sono stati i partiti della sinistra i cui dirigenti, tu compreso, si sono identificati con il sistema di potere condividendone i privilegi e tradendo l'ideologia della quale continuavano a farsi portavoce.
Sostiene Bertinotti: "Abbassare il vessillo dei partiti, chiudere le sezioni..."
Non c'è più niente da abbassare, né niente da chiudere. Avete fatto, voi che tenevate in mano i partiti, piazza pulita. Rubato il rubabile non solo in termini materiali ma anche ideali, sottraendo la speranza a quanti avevano creduto in voi.
Sostiene Bertinotti: "Per tutta la vita abbiamo pensato che il nostro obiettivo fosse fare la rivoluzione. E s’è visto dove siamo giunti"
Ma di quale rivoluzione parli? Non c'è mai stata una rivoluzione all'ordine del giorno nei piani del PC post bellico e neppure il "compromesso storico" (definitiva, ma consapevole, messa in soffitta di ogni aspirazione a un cambiamento rivoluzionario nella speranza futura di arrivare al governo in alternativa alla DC) si è mai concretizzato in altro modo se non con l'inciucio spartitorio delle tangenti.
E poi dai! Tu sei arrivato da qualche parte. E quando mai uno che sprizza gioia per essere diventato Presidente della Camera pensa alla rivoluzione?
Sostiene Bertinotti: "Se tu nasci per cambiare il mondo, e poi il risultato è questo, non puoi cavartela con: scusate, abbiamo sbagliato (...) Sono un vinto"
Già, non puoi cavartela così. E soprattutto il mondo non ha mai avuto alcuna intenzione di farsi cambiare.
In quanto ad essere "vinti" conosco molti che vorrebbero esserlo come te, con liquidazione da nababbo, vitalizio, ecc.
Sarebbe stata una piccola, ma significativa "rivoluzione" anche solo opporti, insieme al plotoncino di mediocri luogotenenti dei quali ti sei sempre circondato, ogni qual volta i parlamentari si aumentavano prebende e privilegi.
Ed infine sostiene Bertinotti: "Far rinascere lo spirito, il senso, le idee rivoluzionarie nella grande prateria [sic!] degli esclusi, in quel popolo disordinato ma vitale. Sono barbari, però siamo nelle stesse condizioni dell’800 (...) E meno male che votano Grillo. In Francia votano Le Pen."
Quante sciocchezze. Sono passati poco più di cent'anni dalla fine dell'800, ma in realtà sono anni luce.
Le ragioni della disperazione di chi è fuori dal ristretto 1% dei super beneficiati dalla sviluppo economico globale sono molte, differenziate e complesse e non tutti sono esclusi e disperati allo stesso modo.
Però le responsabilità di chi ha permesso una tale divaricazione tra chi sta in "alto", come dici tu, e gli altri, è proprio dei politici come te, vuoti parolai inconcludenti anche quando un buon successo elettorale vi dava qualche possibilità contare.
Avete goduto di privilegi personali sempre più consistenti senza battere ciglio quando non siete stati colpevolmente collusi in scelte che con ogni evidenza nulla avevano di "sinistra".
Stupido io che per un periodo, per quanto breve, ti ho creduto e votato, lasciandomi illudere dal tuo linguaggio che parlava di "nuovo", come altri oggi si stanno illudendo con personaggi come Grillo o Renzi nella totale disgregazione di ogni valida alternativa di sinistra.
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