Correva l'anno 1997 e Grillo portava in tournée l'ottimo spettacolo di critica alla pubblicità.
Ricordo bene però che la battuta gratuitamente volgare rivolta alla vecchina della pubblicità della candeggina Ace non mi divertì. Non per altro, ma per l'inutilità dell'insulto in un contesto di intuizioni intelligenti.
Si trattava di una aggiunta estemporanea al testo "ufficiale" pubblicato (che ho riprodotto). Estemporanea fino ad un certo punto perché Grillo, conoscendone l'effetto, la ripeteva uguale a se stessa ad ogni replica (come per ogni altro professionista che si rispetti l'improvvisazione è soltanto una sensazione ad uso di chi ascolta).
Mi meravigliai che intorno a me gli spettatori scoppiassero a ridere e applaudissero convinti.
Grillo, allora come ora, sapeva come vellicare il suo pubblico, ero io a non capire.
Più tardi - ma l'ho scoperto solo ora cercando il video d'epoca di Grillo su Youtube - la stessa vecchia signora è diventata, ripetitivamente, oggetto degli strali di un altro comico (Paolo Hendel, non meno pesantemente volgare).
Conclusione: a molti piace questa comicità grassa e facile. Non è certo una novità. Ne è piena la storia del teatro.
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