Leggo su "Dire, fare baciare" e sul Ticino la lettera, comunicato, presa di posizione, riassunto di buone pratiche - non so come definirla - firmata da 4 noti pavesi.
Non si può che condividere, ovviamente.
Nel clima rissoso di stampo preelettorale ciascuno ha i propri amici e cerca di tirarli in ballo.
Le firme in calce al testo non significano necessariamente adesione politica o dichiarazione di voto per "Insieme per Pavia".
Sembrano più che altro un non troppo impegnativo attestato di stima per le buone iniziative intraprese a fronte di speculazione, corruzione, malaffare presenti a Pavia come e più che altrove.
Del resto i firmatari, non potrebbero essere più "politicamente" distanti l'uno dall'altro.
Quattro persone "per bene" come tante, sicuramente la maggioranza dei pavesi, indignate per come vanno le cose in questa città e solidali con chi ha denunciato e per questo è stato intimidito e oggetto di violenza.
Ma nonostante le apparenze che farebbero pensare a una condivisione dell'informazione ormai generalizzata prima per gli utenti di internet ed ora più che mai con l'esplosione dei social network, è da tempo risaputo come troppa informazione equivalga a nessuna informazione.
Dunque quella maggioranza di persone "perbene" che condanna senza mezzi termini ogni sorta di malaffare e s'incazza su tutto, non sembra troppo consapevole del fango nascosto sotto la crosta sonnacchiosa della città e la patinata immagine del suo giovane sindaco. Così quando i pavesi votano finisce sempre che fanno vincere gli stessi partiti di sempre (fatta salva l'incognita 5 stelle).
Il sapere che i politici locali, in sintonia con quelli nazionali, siano prodighi di promesse mai mantenute e coinvolti in ogni genere di scandali sembra non avere alcuna influenza sulle loro scelte.
Questa la ragione per la quale l'appello "a difesa della legalità a Pavia, contro ogni genere di corruzione e di infiltrazione mafiosa" (come si legge sul locale giornale cattolico) dei quattro volonterosi personaggi temo si concretizzi difficilmente in un assist elettorale a "Insieme per Pavia".
Legittimo l'uso elettorale che se ne fa, ma il protagonismo dei partitini più o meno di "sinistra" che tutti insieme faticano a raggiungere un misero quattro per cento, il culo di pietra del locale PD, l'arroganza un po' volgare di taluni e i voli pindarici di altri che pur giustamente hanno tentato di costruire una specie di fronte comune contro l'affarismo e i politici poco raccomandabili che influenzano le scelte in questa città depongono assai sfavorevolmente sul futuro prossimo di questa città.
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