Maria Elena Boschi, la chierichetta di Renzi |
Scrive Il Fatto Quotidiano: "Dal 2011 fino al commissariamento dell’11 febbraio 2015, il papà Pierluigi faceva parte del Cda Etruria. Non appena la figlia Maria Elena diventa ministro, il papà diventa vicepresidente della Banca. Non solo: il ministro è azionista e il fratello è dipendente. Conflitti di interesse come se piovessero. La Banca Etruria viene commissariata a febbraio 2015 per un buco di 3 miliardi, sei volte il suo patrimonio netto, ma le obbligazioni subordinate vengono ancora sbolognate agli ignari e incolpevoli risparmiatori."
Alberto Statera su La Repubblica ci dà conto di come distribuiva favori la Banca Etruria e come i dirigenti si distribuissero ricompense da nababbi. Etruria, banca spolpata tra fidi ai consiglieri e ...
Ora nessuno riuscirà a costringere costoro a rendere il maltolto. I soldi pubblici però, per ragioni "umanitarie", dovrebbero risarcire gli investitori "indigenti".
Ah l'uso delle parole! Qualcuno dovrebbe spiegare a chi ne abusa il significato dei significanti.
"Umanitarie". Sono profughi o risparmiatori questi che hanno sottoscritto prodotti bancari ad alto rischio? Un "indigente" può avere soldi da investire?
Se i "risparmiatori" sono stati truffati con raggiro vengano individuati e puniti esemplarmente i colpevoli. Ma un conto è garantire i risparmi, altro rifondere investimenti quantomeno avventati.
Che le banche (e le assicurazioni) siano "associazioni a delinquere legalizzate" dovrebbe essere da tempo chiaro a tutti. Se poi ne abbiamo bisogno e affidiamo loro i nostri soldi dovremmo essere consapevoli dei rischi catastrofici che corriamo.