#Venezuela
Per una volta apprezzo l'equidistanza di Bergoglio: "Sul Venezuela, papa Francesco taglia il cordone ombelicale con l’Occidente"
Londra, Parigi, Vienna, Berlino e Madrid riconoscono l'autonominatosi Presedente Guaidò.
I governanti europei, incapaci di elaborare una comune politica
autonoma, si accodano ubbidienti alle pretese egemoniche degli Stati
Uniti anche se guidati da un tipo inaffidabile e pericoloso come Trump.
Non parteggio per Maduro come non avevo particolari simpatie per Hugo
Chávez nei tempi in cui governava incontrastato e amato dal popolo,
anche se ho la sensazione, comprovata dai venezuelani che ho conosciuto,
che siano i ceti meno disagiati - che poi sono gli unici ad arrivare
dalle nostre parti - a volerne la destituzione, come già volevano
quella di Chávez.
Però legittimare il cambio di potere in Venezuela
lo vedo come "intromissione negli affari interni di un Paese" con il
rischio di scatenare una sanguinosa guerra civile.
Che da sempre i
Paesi forti intervengano, direttamente e indirettamente, negli affari
interni di quelli più deboli e un fatto assodato, ma non significa che
sia giusto.
Che questo provochi danni è altrettanto certo anche quando è mascherato dalla pelosa motivazione di esportare la "democrazia".
Evidentemente i disastri provocati in Africa - tanto per citare i più
recenti - fomentando la cosiddetta "primavera araba" (quando non
intervenendo direttamente come la Francia in Libia con tutti i guai che
ne sono conseguiti per l'Italia in primis e per l'Europa tutta) non
hanno insegnato alcunché.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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Coronavirus. La paura dell’epidemia offre sfogo al panico, e in nome della
sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà
giustificando l...