Tutta gente con curricoli d'eccellenza, per lo più professori universitari ed economisti nati alla vigilia degli anni '50.
Non giovani dunque - il nostro non è un paese per giovani - ma magari per governare durante la tempesta economica e monetaria un team di consolidata esperienza e riconoscimento internazionale non guasta.
Certo molti sono legati a doppio filo con il mondo delle banche - che personalmente ritengo, insieme alle assicurazioni, associazioni a delinquere legalizzate.
Francamente non so che dire. Il fascino discreto delle celluline grigie mi attrae dopo tanti lustrini paillettes e beceroni al potere.
Saltar giù dal carrozzone Europa guidato dal non troppo affidabile duo Merkel-Sarkozy può essere anche allettante come tentazione. Ma è pur vero che una Europa politicamente unita (di cui per altro non si vede avvisaglia) sarebbe un vantaggio per tutti. Così almeno ho sempre pensato.
Certo l'eurocaos aumenta e "i parallelismi con la crisi subprime, che ha portato al fallimento di Lehman Brothers nel settembre 2008, cominciano a essere inquietanti. Da quel disastro solo Goldman Sachs, guidata da Lloyd Blankfein, è uscita più forte di prima. Quella stessa Goldman Sachs il cui ex ceo Henry Paulson è stato l'artefice, in qualità di segretario al Tesoro Usa, del salvataggio da 700 miliardi di dollari delle banche americane." (vedi articolo di Marcello Bussi su Milano Finanza Bombardamento a tappeto sull'euro)
Crescono i sospetti che tanti ex uomini Goldman Sachs nei posti chiave anche in Europa (Papademos in Grecia, Monti in Italia, Draghi alla Bce) non siano un caso.
L'unica certezza è che nessuno (tranne forse quelli di Goldman Sachs che sembrano sempre vincenti) sa più che pesci pigliare e per un osservatore che voglia mantenersi critico senza sposare tesi a priori sono tempi duri.
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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Delizia di pastaI paccherottiAlla parmigianaParmigiana al forno, semplice e
leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
parmigiano t...