2012-03-14

Inizia la danza? Governo battuto. Somme iperboliche distribuite alle banche. È giusto?


La beguine post Monti è cominciata? Era stato D'Alema a dare il via alle danze qualche giorno fa e ieri, tanto perché sia chiaro chi lo tiene per le palle, il governo è stato battuto tre volte dai voti congiunti di quasi tutti i parlamentari (pd con la elle e senza elle insieme a tutti gli altri).
La sapienza economica neo liberista internazionale dell'esecutivo sta sempre più stretta non solo a coloro che pagano in prima persona il prezzo delle sue ricette (lavoratori dipendenti e pensionati  per primi), ma anche ai politici i cui intrallazzi, non certo interrotti, sono ostacolati nelle estrinsecazioni più spudorate.
La complessità delle questioni non solo economiche del post-Berlusconi induce ad una certa prudenza di giudizio (con il Fanfulla da Arcore e i suoi scherani  - che per altro sono ancora lì e contano - schierarsi era facile). Tante sono le scelte di questo esecutivo che fanno incazzare fino alla voglia di ribellione, ma poi guardi le facce dei soliti politici di centro, destra e cosiddetta “sinistra” e ti chiedi quale alternativa ci sia.
Se si pensa a un filo storico che tenga insieme cose diverse forse è possibile individuare il punto di avvio degli eventi che hanno condotto alla fase attuale nella fine degli accordi di Bretton Woods nel '71 (dopo quasi un trentennio) e dunque alla sospensione della convertibilità del dollaro in oro voluta da Nixon. La guerra del Vietnam e l'aumento del debito pubblico per sostenerla rendevano impossibile il mantenimento del sistema gold standard essendo incompatibile la massa di denaro stampato con la reale quantità di riserve auree americane. Comincia da lì probabilmente il declino dell'indiscussa egemonia economica Usa.
Altro punto nodale la deregulation iniziata da Carter alla fine degli anni '70 e perseguita senza freni da Reagan e soprattutto dalla Thatcher con sconvolgenti effetti sociali. È infondato dire che ne stiamo pagando le conseguenze?
Ora sembra che l'unica strada per tentare di uscire dalle pesti economiche nelle quali ci troviamo sia dare soldi alle banche. Bernanke, il governatore della Federal Reserve - soprannominato “The Helicopter Man” per aver provocatoriamente sostenuto che in casi estremi, pur di espandere la base monetaria, i dollari devono essere gettati dall'elicottero - nel 2009 aveva dato alle banche la somma fantastica di 7700 miliardi di dollari (contro il migliaio di miliardi elargito quest'anno dalla Bce alle banche europee).
Visto il malessere perdurante anche in America magari sarebbe stato meglio se realmente li avesse gettati con l’elicottero sul "99%" della popolazione che manifestava a Wall Street.
Non so, davvero non so.
Idealmente e per appartenenza di ceto mi colloco tra coloro che sostengono l'assoluta inutilità - oltre alla palese iniquità - dei sacrifici che Monti e i suoi "professori" ci costringono a compiere.
In un tempo come quant’altri mai nel quale le fonti dell’informazione, insieme ai contenuti della cultura universale sono a disposizione di tutti sembrerebbe doveroso, oltreché  facile, saperne di più. Non è così per svariati motivi tra i quali la sovrabbondanza stessa dei materiali consultabili di qualità eterogenea. Senza una base di conoscenze e abitudine critica è difficile discernere e utilizzare al meglio le fonti. Informarsi senza dipendere esclusivamente dagli storici mediatori (giornali, radio, TV) richiede tempo e abilità di ricerca che pochi hanno. Ecco perché molti credono di sapere tante cose - e in effetti ne sanno molte di più di quanto ne sapessero le precedenti generazioni  - ma le sanno d’accatto, spesso deformate dal transito sui media e prive di qualsiasi verifica “scientifica”. Del resto non si può pretendere da chiunque un approccio metodologico corretto. Spesso perfino professionisti dell’informazione e illustri scienziati sono deontologicamente esecrabili.
Dunque è tutt’altro che facile orientarsi nella jungla dell’informazione anche se interessati e convinti che informarsi sia essenziale per esprimere giudizi consapevoli - e soprattutto tentare di rimanere comunque critici.
Cultura e conoscenza non significano possesso della verità.
In molti campi l’informazione, specie se non sorretta da una competenza specifica, favorisce soltanto il sorgere salutare del dubbio (che porta ad approfondire per capire).
Sarà l’ignoranza abissale o la disonestà intellettuale a rendere i “politici” così pieni di certezze che puntualmente si rivelano bufale?
L’economia è materia ostica e controversa. Per i non addetti ai lavori è facile sparare cazzate. L’imprevedibilità del fattore umano poi fa si che anche gli esperti prendano sonore cantonate.
Un'ultima annotazione, per quanto riguarda l'Europa. L'aver messo in campo una moneta unica senza il sostegno di una adeguata integrazione politica si sapeva essere un errore fin dall'inizio. Se ne sono scordati tutti.
Personalmente auspico una Europa politicamente unita e liberata dai nazionalismi, però con gli attuali uomini di stato nostrani, ma anche francesi, tedeschi e inglesi ecc. è solo utopia. O no?

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