Ciò che balza sempre più agli occhi è l'aleatorietà dei giudizi dei tribunali. Entrare nel meccanismo di un processo è un po' come sedersi al tavolo della roulette russa. Dipende tutto dall'abilità degli azzeccagarbugli (e dunque dai soldi che puoi permetterti di spendere) e dall'idea nella testa dei giudici che poi troveranno il cavillo giuridico per motivare le proprie scelte pro o contro.
La certezza del diritto è un optional.
In quanto alla "solidarietà ai poliziotti e agli agenti penitenziari" ci andrei con i piedi di piombo. Come ovunque anche tra i "tutori dell'ordine" ce ne sono di "buoni" e di "cattivi". Ma la diffusa prevaricazione dei diritti altrui in nome della propria funzione, l'addestramento alla violenza, sempre più omogeneo nelle polizie di tutto il mondo, l'omertà in nome dello "spirito di corpo" e l'impunità considerata come un diritto, ne fanno più un pericolo per che finisce indifeso nelle loro mani che una istituzione alla quale affidarsi con fiducia.