La Repubblica
Tutti si stracciano le vesti per il PIL che non vuole saperne di risalire.
La follia della crescita infinita sembra indiscutibile.
L'idea che la catastrofe sia non consumare sempre più per far crescere gli indici economici sembra universalmente condivisa.
Perfino Il Manifesto, commentando i dati Ocse, titola: Catastrofe vicina, Europa al bivio.
Eppure il concetto di "decrescita" coniugato con quello di "sostenibilità" (che nulla ha a che vedere con l'ossimoro dello sviluppo sostenibile) non dovrebbe essere estraneo a chi ritiene il modello di crescita in atto responsabile del fatto che il punto di non ritorno per un disastro ecologica globale legato al cambiamento climatico forse è già stato raggiunto e superato.
E questo senza tener conto dell'impoverimento generalizzato della popolazione - mentre l'un per cento dei ricchi si arricchisce sempre più - e di tutte le distorsioni sociali ed ingiustizie che ne conseguono.
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