Così ha gridato a Fini un deputato della maggioranza appena riconfermata per tre voti. "Troia" ha inveito un finiano alla Polidori, rea di essere passata all'ultimo momento con Berlusconi per interessi economici legati al Cepu, di proprietà della sua famiglia e sponsor del cavaliere.
L'innato bon ton di questi parlamentari, in un modo o nell'altro prezzolati - il fatto di essere scelti dal "capo" per un seggio è già di per sé una forma di pagamento per favori ricevuti o che si riceveranno -, si è confermata questa mattina. Risse, cori da stadio e ovazioni per i deputati che, a tariffa, erano passati dalla così detta opposizione alle dirette dipendenze del cavaliere di Arcore (i due dipietristi in primis), hanno caratterizzato la "storica" seduta.
Squallidi individui siedono in questo parlamento e, comunque vadano le cose, brutta gente siederà anche nel prossimo, poiché ormai la metastasi del sistema politico è irreversibile.
Che Fini di dimetta o meno è del tutto indifferente, come indifferente era l'esito dell'odierna votazione per le sorti di questo paese allo sbando. Solo i giornalisti fibrillavano a comando per la commedia tragicomica che si recitava nelle sedi governative (vedi mio post di ieri Crisi da fine legislatura e pensioni parlamentari....)
Di Pietro, che con i suoi eletti ha contribuito alla caduta del governo Prodi e oggi alla tenuta di quello Berlusconi, si è esibito nel solito show che non incanta pià nessuno. Rivolto al cavaliere - uscito dall'aula durante il suo intervento - ha urlato: "Vadi alle Bahamas!" [Sic: vadi]
Un'opposizione di qualità quasi quanto la maggioranza, non c'è che dire.
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