2005-11-05

Biblioteca Babele

In un villaggio che si affaccio sull'Oceano Pacifico, nella sede di Google, lavorano a una impresa titanica: mettere tutti i libri su Internet. Siamo andati a vedere chi sono questi amanuensi del futuro"
Così iniziava, circa un anno fa, un articolo di Vittorio Zucconi su La Rebubblica. (libeliber.it)

In questi giorni il progetto è decollato pur tra mille difficoltà e limitazioni dovute in buona parte alle pesanti opposizioni degli editori. Si chiama Google Print, la biblioteca on-line del primo motore di ricerca al mondo. Il servizio per il momento permette soprattutto di fare ricerche bibliografiche. L'ambiziosa impresa di scannarrizzazione di tutti i libri del mondo prosegue, ma la possibilità di leggersi i testi direttamente sul Web in versione integrale è ancora lontana. Per farlo bisogna cercare altrove (vedi, in basso, l'esempio del testo di Borges). L'economia "liberale" è fortemente contraria a qualsiasi autentica liberalizzazione.

Intanto i concorrenti non stanno a guardare.
Microsoft, insieme a Yahoo, digitalizza la British Library
"Questa volta al centro dei riflettori c’è Microsoft, con l’annuncio che dal 2006 si impegnerà in un’impegnativa opera di digitalizzazione di circa 100 mila testi (per un totale di 25 milioni di pagine) conservati nei preziosi archivi della British Library. Una volta convertite in formato elettronico le opere saranno messe online a disposizione del pubblico di tutto il mondo, che potrà accedere alla nuova biblioteca attraverso il servizio di ricerca libri offerto dal colosso americano del software." corriere.it
Da parte sua Amazon, il numero uno nel commercio di letteratura online, ha deciso "di permettere ai lettori di acquistare in formato digitale, oltre a libri interi, anche solo alcune pagine delle pubblicazioni presenti nel suo archivio. E' il servizio Amazon Pages. Gli acquisti si potranno fare in due modi, a seconda delle esigenze: chi vuole comprare solo il formato digitale di un libro o una sua parte, potrà farlo per pochi centesimi a pagina con Amazon Pages, mentre il programma Amazon Upgrade, consentirà di accedere alla versione digitale di opere che poi si possono comprare con un sovrapprezzo di 1,99$." repubblica.it
Ovviamente l'dea di vendere libri a pezzi e bocconi piace molto all'associazione degli editori americani. Ci vedono ulteriori possibilità di lucro e non esitano a definire "criminali" le intenzioni, apparentemente meno mercantiliste, di Google.

L'idea del WEB come ipertesto globale dove "i documenti vivi che scorrono liberamente attraverso la rete sono continuamente soggetti a nuovi utilizzi e all'aggancio di nuovi collegamenti, e questi nuovi collegamenti sono sempre disponibili per l'interazione" (lastampa.it) come scriveva Ted Nelson, l'inventore degli ipertesti, a Torino proprio in questi giorni, non sembra essere condivisa dai troppi che cercano in ogni modo di limitare il libero utilizzo delle enormi potenzialità della rete.

In questo spirito invito alla lettura di JORGE LUIS BORGES, La Biblioteca di Babele, unipa.it
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