Così sulla fiaccolata romana pro-Israele voluta da Ferrara, direttore del Foglio, Rossana Rossanda, che non può certo essere tacciata di antisemitismo.
"...non sarei andata alla fiaccolata neanche se fossi a Roma e sana come un pesce. Primo, perché nessuno mi farà andare o non andare a una manifestazione sotto minaccia di essere schedata, e non preciserò che cosa questo mi ricordi; secondo, perché non vedo ragioni di essere a fianco di Calderoli e di Fini e sotto l'egida del Foglio. E con ciò chiuso. Che qualcuno della comunità ebraica possa definirmi per questo antisemita è un problema della medesima comunità. Delle intemperanze del Foglio, che sta varcando il limite tra provocazione e stupidità, non meriterebbe parlare se troppi e troppe non fossero frementi di frequentarne la scena."
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