Ci sono quelle del cortile di casa sui giornali di carta, irrimediabilmente in ritardo sugli eventi. "Atene preoccupa Draghi", ma è la Grecia, sempre lì sull'orlo default, che dovrebbe essere preoccupata da una Europa sorda di fronte ai bisogni di una popolazione stremata da scelte economiche globali sbagliate e da decenni di governi pessimi e ceti dirigenti corrotti.
Però sui siti on-line di tutto il mondo la notizia del giorno è quella del naufragio di 700 migranti nel canale di Sicilia. Morti che si aggiungono a migliaia d'altri tra vuote parole di cordoglio e sostanziale indifferenza europea.
La "famiglia" europea, retta da leader incapaci di farla marciare politicamente unita, non sa dare una mano agli europei che ne hanno necessità (greci in primis) figurarsi agli immigrati in fuga che cercano rifugio sulle sue coste.
Ribolle il medio oriente, ribolle l'Africa, tutto quanto stava precariamente insieme sembra sfasciarsi in un clima da crepuscolo degli dei.
Masse di persone si spostano da un luogo all'altro alla disperata ricerca di una migliore esistenza e incontrano l'ostilità di altre persone troppo povere o troppo egoiste per poterle accogliere.
Mentre alcuni si arricchiscono sulla disponibilità a lasciarsi schiavizzare di lavoratori sempre più miserabili, la guerra tra poveri dilaga fomentata da demagoghi ignoranti che eccitano le paure popolari per puro opportunismo politico.
Accade ovunque, dal nord dell'Europa al sud dell'Africa, tanto per restare a questo spicchio di mondo.
É sempre di oggi la notizia delle violenze xenofobe che continuano in Sud Africa; Johannesburg, saccheggi e attacchi agli immigrati. [Ma non era il paese arcobaleno? (BuongiornoAfrica)- JOHANNESBURG, SACCHEGGI E ATTACCHI AGLI IMMIGRATI (Il Sole 24 Ore)]
E il pensiero corre a Mandela, scomparso da poco, e al suo sogno infranto sulla realtà di una situazione dove continuano a dominare i soliti pochi e le condizioni nelle baraccopoli dei lavoratori neri sottopagati - contrapposti ad altri lavoratori ugualmente neri in fuga dai paesi vicini - sono rimaste sostanzialmente le stesse dei tempi dell’Apartheid.
A pomeriggio inoltrato infine arriva l'ennesimo video dell'IS col consueto rito di una trentina di nuovi cristiani decapitati su qualche spiaggia nord africana.
Orribile nella sua ripetitività.