Paccherotti e parmigiana di melanzane
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Delizia di pastaI paccherottiAlla parmigianaParmigiana al forno, semplice e
leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
parmigiano t...
2005-11-30
Scuola?
Ricerca "scuola" su Google News e in evidenza troverai che è stato siglato il contratto 2002-2005 per i 10500 capi d'istituto. Aumento mensile medio 440 euro. Telecom darà la possibilità di seguire su Rosso Alice in video-diretta internet per otto ore al giorno la scuola dei ragazzi di "Amici", la trasmissione di Canale 5 dedicata alle giovani promesse del mondo dello spettacolo. A Bangkok qualche giorno fa è stato inaugurato l'istituto Professionale "Silvio Berlusconi". La scuola è stata costruita con i suoi soldi. [SIC!]
2005-11-29
Neve
Alzare le tapparelle e vedere la neve è una sorpresa anche quando la stagione è quella giusta. Nevica fitto e mi rendo conto che ormai da quasi un anno inserisco post in questo blog, diario di notizie giornaliere. “Oggi neve” titolavo il 3 marzo 2005. Era una nevicata tardiva immortalata da due fotografie. L’orologio delle stagioni ha compiuto il suo giro.
Sono un drogato di notizie. Da sempre ho dedicato molto del mio tempo all’informazione. Prima con il rito quotidiano della mazzetta di giornali, ora con il non meno quotidiano rito della navigazione su Internet. Oggi manca una notizia assoluta ed è un bene. Vuol dire che nessuna catastrofe ha funestato il mondo. È vero solo in parte. In Bangladesh attentati in due città: 6 morti, decine di feriti. In Iraq continuano i sequestri e se oggi non ci sono le consuete decine di morti è un miracolo. Purtroppo funziona così. Ciò che ci tocca da vicino o accade occasionalmente è più importante. I sedicimilacinquecento bambini che oggi moriranno di fame sono altrove (vedere il post 6 milioni di bambini morti di fame). Farà più discutere l’OCSE che impietosamente ci comunica come “il rapporto deficit/pil dell'Italia dovrebbe salire al 4,3% nel 2005 dopo 3,3% nel 2003 e nel 2004. Nel 2006 dovrebbe attestarsi al 4,2% per poi tornare a salire e raggiungere 4,8% nel 2007 in assenza di misure correttive sostanziali.” Ign
Le condizioni di Sofri sono stazionarie e l’Unità ci dice cos’è la «sindrome di Boerhaave» della quale sarebbe stato vittima. Speriamo che se la cavi. Lo attendono sei mesi di sospensione della pena, più che dovuti, e… tante polemiche.
Permettetemi un certo disinteresse per Benigni che diventa cavaliere o per il Cavaliere che, tra illusioni e illusionismi, litiga con Casini.
Sono un drogato di notizie. Da sempre ho dedicato molto del mio tempo all’informazione. Prima con il rito quotidiano della mazzetta di giornali, ora con il non meno quotidiano rito della navigazione su Internet. Oggi manca una notizia assoluta ed è un bene. Vuol dire che nessuna catastrofe ha funestato il mondo. È vero solo in parte. In Bangladesh attentati in due città: 6 morti, decine di feriti. In Iraq continuano i sequestri e se oggi non ci sono le consuete decine di morti è un miracolo. Purtroppo funziona così. Ciò che ci tocca da vicino o accade occasionalmente è più importante. I sedicimilacinquecento bambini che oggi moriranno di fame sono altrove (vedere il post 6 milioni di bambini morti di fame). Farà più discutere l’OCSE che impietosamente ci comunica come “il rapporto deficit/pil dell'Italia dovrebbe salire al 4,3% nel 2005 dopo 3,3% nel 2003 e nel 2004. Nel 2006 dovrebbe attestarsi al 4,2% per poi tornare a salire e raggiungere 4,8% nel 2007 in assenza di misure correttive sostanziali.” Ign
Le condizioni di Sofri sono stazionarie e l’Unità ci dice cos’è la «sindrome di Boerhaave» della quale sarebbe stato vittima. Speriamo che se la cavi. Lo attendono sei mesi di sospensione della pena, più che dovuti, e… tante polemiche.
Permettetemi un certo disinteresse per Benigni che diventa cavaliere o per il Cavaliere che, tra illusioni e illusionismi, litiga con Casini.
2005-11-28
Aborto e dintorni
Frida Kahlo, Henry Ford Hospital, 1932, Oil on metal (artchivie.com)
L'elettorato del Liechtenstein ha seccamente bocciato oggi, con l'81,3 % dei voti, l'iniziativa popolare "Per la vita", che voleva proibire in assoluto l'aborto e l'eutanasia. Ha invece chiaramente approvato, con il 79,3 % dei suffragi, il controprogetto del governo e del parlamento sul modello della legislazione elvetica, che introduce la soluzione dei termini per l'interruzione volontaria di gravidanza. ticinonline
In Italia destra e chiesa con l'attacco sui consultori mirano a scoraggiare l'aborto terapeutico tornando ad una condizione pre 194 con un'azione d'accerchiamento più che di scontro diretto. Viene proposto lo stravolgimento della funzione dei consultori che diventerebbero luoghi connotati ideologicamente per la conservazione dell'embrione anziché di protezione della salute femminile. Purtroppo la funzione dei consultori si è già gradualmente svuotata nel corso del tempo. Tutte le iniziative che fiorivano intorno ad essi grazie all'impegno di chi vi operava sono diminuite mancando ormai la pulsione ideale degli operatori sanitari. L'aborto non è solo questione femminile legata al diritto d'abortire legalmente senza eccessivi rischi nel caso la maternità si configuri come fisicamente e psicologicamente dannosa alla donna. Originariamente la spinta delle associazioni femminili più consapevoli si muoveva sulla scorta di una rinnovata concezione della sessualità non più ristretta agli orizzonti della rappresentazione maschile del sesso. Oggi quella discussione sembra lontana anni luce, ma ciò che torna in gioco è proprio una visione del mondo che vede la donna come oggetto di decisioni altrui anziché soggetto consapevole della propria esistenza.
L'elettorato del Liechtenstein ha seccamente bocciato oggi, con l'81,3 % dei voti, l'iniziativa popolare "Per la vita", che voleva proibire in assoluto l'aborto e l'eutanasia. Ha invece chiaramente approvato, con il 79,3 % dei suffragi, il controprogetto del governo e del parlamento sul modello della legislazione elvetica, che introduce la soluzione dei termini per l'interruzione volontaria di gravidanza. ticinonline
In Italia destra e chiesa con l'attacco sui consultori mirano a scoraggiare l'aborto terapeutico tornando ad una condizione pre 194 con un'azione d'accerchiamento più che di scontro diretto. Viene proposto lo stravolgimento della funzione dei consultori che diventerebbero luoghi connotati ideologicamente per la conservazione dell'embrione anziché di protezione della salute femminile. Purtroppo la funzione dei consultori si è già gradualmente svuotata nel corso del tempo. Tutte le iniziative che fiorivano intorno ad essi grazie all'impegno di chi vi operava sono diminuite mancando ormai la pulsione ideale degli operatori sanitari. L'aborto non è solo questione femminile legata al diritto d'abortire legalmente senza eccessivi rischi nel caso la maternità si configuri come fisicamente e psicologicamente dannosa alla donna. Originariamente la spinta delle associazioni femminili più consapevoli si muoveva sulla scorta di una rinnovata concezione della sessualità non più ristretta agli orizzonti della rappresentazione maschile del sesso. Oggi quella discussione sembra lontana anni luce, ma ciò che torna in gioco è proprio una visione del mondo che vede la donna come oggetto di decisioni altrui anziché soggetto consapevole della propria esistenza.
OGM e Reach
Il regolamento sulle sostanze chimiche, approvato dal Parlamento europeo dopo infinite discussioni, non trova spazio nei nostri media, e dunque nella coscienza collettiva, quasi non fosse neppure troppo importante. Poco si dice anche dei vicini svizzeri che si sono espressi in un referendum contro gli OGM. Sarà un caso?
Gli svizzeri hanno approvato a maggioranza il divieto per cinque anni di utilizzare in agricoltura organismi geneticamente modificati (Ogm). Sulla base del conteggio dei voti del referendum, il 55,7% degli svizzeri ha votato sì alla moratoria che - nel dettaglio - impedisce agli agricoltori elvetici di coltivare piante geneticamente modificate o di allevare animali transgenici per cinque anni. corriere.it
Il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (Reach). Il provvedimento ha ottenuto 398 voti a favore, 148 contro e 36 astenuti e prevede inoltre la creazione di un'Agenzia Chimica Europea Centrale che si avvarrà del supporto operativo di quelle nazionali ed una sostanziale riduzione dei test sugli animali.Il voto del testo redatto dall'eurodeputato italiano Guido Sacconi (Ds) e dei numerosi emendamenti è stato preceduto da forti pressioni delle lobby industriali da una parte e dei movimenti in difesa dell'ambiente e dei consumatori dall'altro. Il provvedimento stabilisce inoltre che spetta ai produttori provare che le sostanze chimiche utilizzate sono sicure. Questo dovrebbe permettere di ridurre il numero ed il tipo di test richiesti, consentendo così all'Agenzia di ordinare ulteriori esami in caso di dubbio. qds.it
Gli svizzeri hanno approvato a maggioranza il divieto per cinque anni di utilizzare in agricoltura organismi geneticamente modificati (Ogm). Sulla base del conteggio dei voti del referendum, il 55,7% degli svizzeri ha votato sì alla moratoria che - nel dettaglio - impedisce agli agricoltori elvetici di coltivare piante geneticamente modificate o di allevare animali transgenici per cinque anni. corriere.it
Il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (Reach). Il provvedimento ha ottenuto 398 voti a favore, 148 contro e 36 astenuti e prevede inoltre la creazione di un'Agenzia Chimica Europea Centrale che si avvarrà del supporto operativo di quelle nazionali ed una sostanziale riduzione dei test sugli animali.Il voto del testo redatto dall'eurodeputato italiano Guido Sacconi (Ds) e dei numerosi emendamenti è stato preceduto da forti pressioni delle lobby industriali da una parte e dei movimenti in difesa dell'ambiente e dei consumatori dall'altro. Il provvedimento stabilisce inoltre che spetta ai produttori provare che le sostanze chimiche utilizzate sono sicure. Questo dovrebbe permettere di ridurre il numero ed il tipo di test richiesti, consentendo così all'Agenzia di ordinare ulteriori esami in caso di dubbio. qds.it
2005-11-27
Auguri Adriano!
SOFRI: CONDIZIONI CLINICHE STAZIONARIE, E' SEMPRE IN RIANIMAZIONE
«Qua dentro vedo cose tremende. Ragazzi che si tagliano, che si spezzano le ossa, che ingoiano lamette e accendini. L’autolesionismo in carcere è un fenomeno tragico e tragicamente usuale. Non si ha idea di quanti detenuti finiscano in ospedale perché fanno del male al proprio corpo». corriere.it
Per saperne di più su Sofri, in prigione da anni per un delitto non commesso e nonostante i pronunciamenti a suo favore di innumerevoli personalità, vedere biografie.leonardo.it
«Qua dentro vedo cose tremende. Ragazzi che si tagliano, che si spezzano le ossa, che ingoiano lamette e accendini. L’autolesionismo in carcere è un fenomeno tragico e tragicamente usuale. Non si ha idea di quanti detenuti finiscano in ospedale perché fanno del male al proprio corpo». corriere.it
Per saperne di più su Sofri, in prigione da anni per un delitto non commesso e nonostante i pronunciamenti a suo favore di innumerevoli personalità, vedere biografie.leonardo.it
2005-11-25
Una donna su tre subisce violenze
Alcune immagini del video clip che ha scatenato un'inchiesta contro i presunti abusi commessi dalle forze dell'ordine malesi. Una ragazza cinese viene tenuta nuda all'interno della cella di un commissariato. corriere.it
BIELLA IL CADAVERE DELLA GIOVANE E’ STATO TROVATO VICINO ALLA DITTA DOVE LAVORAVA
La molesta per 12 anni, poi la pugnala
Era stato condannato per averla violentata quand’era una bambina.
lastampa.it
Stupro a Bologna, l'aggressione in un video
In un filmato le immagini della ragazza, che tra l'indifferenza degli automobilisti, viene trascinata a forza dal suo aggressore in un giardino condominiale
adnkronos.com
Lucia, l’incubo dell’altro dietro l’uxoricidio
Il marito si costituisce: da operaio modello ad assassino dopo il matrimonio andato in frantumi
lastampa.it
Malesia: inchiesta su video choc in carcere Scoppia uno scandalo dopo che è apparso sui videocellulari il filmato di una ragazza cinese nuda nella cella di un commissariato
corriere.it
Quattro notizie a caso nella giornata contro la violenza alle donne.
Purtroppo non sono una novità le drammatiche statistiche oggi riproposte.
A gennaio uno dei primi post Violenza contro le donne riguardava proprio questo argomento
BIELLA IL CADAVERE DELLA GIOVANE E’ STATO TROVATO VICINO ALLA DITTA DOVE LAVORAVA
La molesta per 12 anni, poi la pugnala
Era stato condannato per averla violentata quand’era una bambina.
lastampa.it
Stupro a Bologna, l'aggressione in un video
In un filmato le immagini della ragazza, che tra l'indifferenza degli automobilisti, viene trascinata a forza dal suo aggressore in un giardino condominiale
adnkronos.com
Lucia, l’incubo dell’altro dietro l’uxoricidio
Il marito si costituisce: da operaio modello ad assassino dopo il matrimonio andato in frantumi
lastampa.it
Malesia: inchiesta su video choc in carcere Scoppia uno scandalo dopo che è apparso sui videocellulari il filmato di una ragazza cinese nuda nella cella di un commissariato
corriere.it
Quattro notizie a caso nella giornata contro la violenza alle donne.
Purtroppo non sono una novità le drammatiche statistiche oggi riproposte.
A gennaio uno dei primi post Violenza contro le donne riguardava proprio questo argomento
2005-11-24
Pena di morte
La forza di mobilitarsi dal basso
Fulvio Scaglione
Che cosa conta davvero, quando si parla di pena di morte? Che a fine mese gli Usa porteranno a termine (in Virginia) la millesima esecuzione capitale o scoprire che finora 119 uomini e donne sono usciti dal braccio della morte perché riconosciuti innocenti all'ultimo momento? Che su 22mila omicidi commessi ogni anno negli Stati Uniti, "solo" 150 sono puniti con la pena capitale, una tragica lotteria in cui la gravità del crimine commesso o la legge che lo sanziona pesano più o meno, a seconda delle capacità e della fama dell'avvocato difensore? [...] avvenire.it
Pur condividendo pienamente quanto dice Scaglione non si capisce perché la Comunità di Sant'Egidio si mobilita per conto suo il 30 novembre ignorando, così come Avvenire, la giornata mondiale contro la pena di morte celebrata, il 10 ottobre 2005, della Coalizione Mondiale contro la pena di morte, "una coalizione composta da più di 38 fra organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani, associazioni di avvocati, sindacati ed enti locali, impegnati tutti insieme per l’abolizione della pena di morte nel mondo" (amnesty.it).
Viene il dubbio che anche campagne di questa importanza non siano esenti da campanilismi ideologici. Peccato.
Fulvio Scaglione
Che cosa conta davvero, quando si parla di pena di morte? Che a fine mese gli Usa porteranno a termine (in Virginia) la millesima esecuzione capitale o scoprire che finora 119 uomini e donne sono usciti dal braccio della morte perché riconosciuti innocenti all'ultimo momento? Che su 22mila omicidi commessi ogni anno negli Stati Uniti, "solo" 150 sono puniti con la pena capitale, una tragica lotteria in cui la gravità del crimine commesso o la legge che lo sanziona pesano più o meno, a seconda delle capacità e della fama dell'avvocato difensore? [...] avvenire.it
Pur condividendo pienamente quanto dice Scaglione non si capisce perché la Comunità di Sant'Egidio si mobilita per conto suo il 30 novembre ignorando, così come Avvenire, la giornata mondiale contro la pena di morte celebrata, il 10 ottobre 2005, della Coalizione Mondiale contro la pena di morte, "una coalizione composta da più di 38 fra organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani, associazioni di avvocati, sindacati ed enti locali, impegnati tutti insieme per l’abolizione della pena di morte nel mondo" (amnesty.it).
Viene il dubbio che anche campagne di questa importanza non siano esenti da campanilismi ideologici. Peccato.
Fotocopie marchiate dal copyright
L'infinito di Giacomo Leopardi - fotocopia di manoscritto autografo - Visso, Archivio Comunale (cliccarci sopra per ingrandire)
Ancora barriere alla libera circolazione della conoscenza. Stavolta nel mirino ci sono le fotocopie. La Siae, l'Aie (Associazione Italiana Editori) e le Associazioni degli scrittori hanno infatti firmato un nuovo accordo con le Associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Legacoop) per i diritti d'autore sulle fotocopie di opere protette. L'intesa, che è valida dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2007, prevede un nuovo sistema di determinazione dei compensi agli autori e agli editori, basato sull'acquisto - da parte dei vari punti di riproduzione - di «contromarche» fornite dalla Siae. Le copisterie e ogni altro esercizio dove vengono effettuate fotocopie dovranno applicare le contromarche corrispondenti all'effettivo numero di pagine di testo riprodotte, prima di consegnarle ai clienti. La contromarca è l'unica prova dell'avvenuto pagamento dei diritti, per cui le fotocopie che ne saranno sprovviste sono da considerarsi effettuate in violazione del diritto d'autore. La normativa sul diritto d'autore prevede la possibilità di riprodurre - per uso personale - il 15% di opere protette.
ilmanifesto.it
Ancora barriere alla libera circolazione della conoscenza. Stavolta nel mirino ci sono le fotocopie. La Siae, l'Aie (Associazione Italiana Editori) e le Associazioni degli scrittori hanno infatti firmato un nuovo accordo con le Associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai e Legacoop) per i diritti d'autore sulle fotocopie di opere protette. L'intesa, che è valida dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2007, prevede un nuovo sistema di determinazione dei compensi agli autori e agli editori, basato sull'acquisto - da parte dei vari punti di riproduzione - di «contromarche» fornite dalla Siae. Le copisterie e ogni altro esercizio dove vengono effettuate fotocopie dovranno applicare le contromarche corrispondenti all'effettivo numero di pagine di testo riprodotte, prima di consegnarle ai clienti. La contromarca è l'unica prova dell'avvenuto pagamento dei diritti, per cui le fotocopie che ne saranno sprovviste sono da considerarsi effettuate in violazione del diritto d'autore. La normativa sul diritto d'autore prevede la possibilità di riprodurre - per uso personale - il 15% di opere protette.
ilmanifesto.it
2005-11-23
La bufala del DTT (digitale terrestre)
Il digitale doveva essere il futuro. Invece è un gigantesco caos. Che rischia di penalizzare milioni di persone. Facendo guadagnare solo Berlusconi. E suo fratello
di Alessandro Gilioli
L'unica cosa sicura è che la tv di adesso, quella che chiamano analogica e che vediamo con l'antenna privata o condominiale, sta per andare in pensione. Ciò che seguirà è al momento un gaudioso mistero attorno a cui si combattono liti furibonde, con grovigli di interessi miliardari e colossali investimenti a rischio. A contendersi l'eredità del vecchio sistema, infatti, ci sono almeno tre modelli diversi: il digitale terrestre, il satellite e la tv via Internet. Ciascuno, naturalmente, con i suoi sponsor e i suoi nemici. In Italia poi, dove tra tv e politica c'è un rapporto di compenetrazione piuttosto alto, la questione è ancora più complessa, sicché non sempre è facile capire quello che davvero si prospetta ai telespettatori. [...]
espressonline.it
Duro anche Grillo in un suo post d'inizio ottobre peppegrillo.it
Obbligatoriamente in Italia entro il 2006 dovremmo tutti comprarci un decoder DDT per vedere la TV. Ridicolo! La norma in vigore con ogni probabilità salterà. Ciò che resta è la scelta di fondo. Per interessi non troppo oscuri lo Stato ha investito denaro pubblico in una tecnologia senza futuro come il digitale terrestre privilegiandolo rispetto ad alternative già ora più diffuse come la TV via internet (IPTV). Secondo la società di ricerca Screen Digest, entro il 2009 l'utenza televisiva via internet in Europa rappresenterà circa il 10% del totale.
La banda larga di Internet è sinonimo d'interattività, una reale interattività che il DTT (sembra davvero un pesticida) certamente non avrà.
Provare per credere. Chi dispone di una buona ADSL può sentire la radio in diretta sul suo computer (esempio radiotre, radiopopolare) o guardare la TV (esempi La 7 , Rai Nevs 24). Per un elenco vedere leradio.com. Altre Tv in streaming: arcoiris e quelle segnalate su webtv.
di Alessandro Gilioli
L'unica cosa sicura è che la tv di adesso, quella che chiamano analogica e che vediamo con l'antenna privata o condominiale, sta per andare in pensione. Ciò che seguirà è al momento un gaudioso mistero attorno a cui si combattono liti furibonde, con grovigli di interessi miliardari e colossali investimenti a rischio. A contendersi l'eredità del vecchio sistema, infatti, ci sono almeno tre modelli diversi: il digitale terrestre, il satellite e la tv via Internet. Ciascuno, naturalmente, con i suoi sponsor e i suoi nemici. In Italia poi, dove tra tv e politica c'è un rapporto di compenetrazione piuttosto alto, la questione è ancora più complessa, sicché non sempre è facile capire quello che davvero si prospetta ai telespettatori. [...]
espressonline.it
Duro anche Grillo in un suo post d'inizio ottobre peppegrillo.it
Obbligatoriamente in Italia entro il 2006 dovremmo tutti comprarci un decoder DDT per vedere la TV. Ridicolo! La norma in vigore con ogni probabilità salterà. Ciò che resta è la scelta di fondo. Per interessi non troppo oscuri lo Stato ha investito denaro pubblico in una tecnologia senza futuro come il digitale terrestre privilegiandolo rispetto ad alternative già ora più diffuse come la TV via internet (IPTV). Secondo la società di ricerca Screen Digest, entro il 2009 l'utenza televisiva via internet in Europa rappresenterà circa il 10% del totale.
La banda larga di Internet è sinonimo d'interattività, una reale interattività che il DTT (sembra davvero un pesticida) certamente non avrà.
Provare per credere. Chi dispone di una buona ADSL può sentire la radio in diretta sul suo computer (esempio radiotre, radiopopolare) o guardare la TV (esempi La 7 , Rai Nevs 24). Per un elenco vedere leradio.com. Altre Tv in streaming: arcoiris e quelle segnalate su webtv.
2005-11-22
Nestlé colpisce ancora
Gruppo di attiviste di Greenpeace riunito a Berlino di fronte alla sede della CDU per protestare contro la contaminazione del latte materno a causa delle sostanze chimiche contenute nei prodotti e negli alimenti quotidiani. lastampa.it
Dalle prime ore di questa mattina gli uomini del Corpo forestale dello stato sono impegnati in tutta Italia per sequestrare circa 30 milioni di litri di latte per bambini della Nestlé: praticamente tutto il quantitativo disponibile con scadenza settembre 2006. Queste le tipologie di latte sotto sequestro: "Mio; Mio Cereali; Nidina 2; Nidina 1 (quest'ultimo con scadenza maggio 2006). A firmare l'ordinanza di sequestro è stato il procuratore capo di Ascoli Ponticelli, titolare dell'inchiesta. Il latte risulta avariato da una sostanza prodotta dalla confezione che contiene il latte. ansa
La Nestle' ha ritirato dal commercio le confezioni del latte per neonati 'Mio' e 'Nidina' anche dai mercati di Francia, Spagna e Portogallo. Il ritiro si e' reso necessario per il ritrovamento di tracce di un componente identificato come IsopropilThioXantone (ITX) e utilizzato come fotoiniziatore di inchiostri nella fabbricazione delle confezioni in TetraPak. L'elemento chimico, secondo la procura di Ascoli Piceno, risulterebbe nocivo. adnkronos
Un dossier informativo sui passati misfatti della Nestlé è reperibile su ribn.it impegnata nel boicottaggio dei prodotti della multinazionale che comprende tra gli altri marchi di proprietà, oltre il Nescafé, anche Motta, Alemagna, Buitoni, Perugina, (baci...), Mio (quello del formaggino), Orzoro, Fruttolo, Kit Kat, La Valle Degli Orti, ma anche Polo e Smarties.
Dalle prime ore di questa mattina gli uomini del Corpo forestale dello stato sono impegnati in tutta Italia per sequestrare circa 30 milioni di litri di latte per bambini della Nestlé: praticamente tutto il quantitativo disponibile con scadenza settembre 2006. Queste le tipologie di latte sotto sequestro: "Mio; Mio Cereali; Nidina 2; Nidina 1 (quest'ultimo con scadenza maggio 2006). A firmare l'ordinanza di sequestro è stato il procuratore capo di Ascoli Ponticelli, titolare dell'inchiesta. Il latte risulta avariato da una sostanza prodotta dalla confezione che contiene il latte. ansa
La Nestle' ha ritirato dal commercio le confezioni del latte per neonati 'Mio' e 'Nidina' anche dai mercati di Francia, Spagna e Portogallo. Il ritiro si e' reso necessario per il ritrovamento di tracce di un componente identificato come IsopropilThioXantone (ITX) e utilizzato come fotoiniziatore di inchiostri nella fabbricazione delle confezioni in TetraPak. L'elemento chimico, secondo la procura di Ascoli Piceno, risulterebbe nocivo. adnkronos
Un dossier informativo sui passati misfatti della Nestlé è reperibile su ribn.it impegnata nel boicottaggio dei prodotti della multinazionale che comprende tra gli altri marchi di proprietà, oltre il Nescafé, anche Motta, Alemagna, Buitoni, Perugina, (baci...), Mio (quello del formaggino), Orzoro, Fruttolo, Kit Kat, La Valle Degli Orti, ma anche Polo e Smarties.
6 milioni di bambini morti di fame
L'annuale rapporto sullo "Stato di insicurezza alimentare nel mondo" della Fao è una volta di più un pugno in faccia all'indifferenza dei paesi ricchi. Ogni anno circa sei milioni di bambini muoiono per fame e denutrizione, praticamente l'intera popolazione prescolare di un paese grande come il Giappone. L'organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura dell'Onu fotografa una situazione tragica, in cui le cause di mortalità infantile restano malattie curabili come la dissenteria, la polmonite e la malaria.
repubblica.it
C'è poco da aggiungere, la frase che ho messo in grassetto parla da sé. Chi vuol saperne di più legga il rapporto.
repubblica.it
C'è poco da aggiungere, la frase che ho messo in grassetto parla da sé. Chi vuol saperne di più legga il rapporto.
Acque buone dai rubinetti
Secondo lo studio Ecosistema urbano 2006 prodotto da Legambiente e Il Sole 24 Ore, la qualità delle acque della rete idrica nelle città italiane è buona. Ben entro i limiti di presenze di nitrati (NO3) che ne determinano per legge la potabilità.
panorama.it
Questi dati confermano la buona qualità dell'acqua che scende dai nostri rubinetti. Però gli italiani continuano a rimanere in testa delle graduatorie per il consumo di acqua in bottiglia acquistata a caro prezzo. Perché?
In quel di Pavia l'acqua è particolarmente buona. I nitrati sono 0,9 milligrammi/litro contro i 24,3 di Milano. In Italia i valori massimi di potabiltà , seguendo le linee guida dall'Organizzazione mondiale della sanità e le direttive comunitarie, sono 50 mg/l (milligrammi per litro) e quelli di eccellenza 5 mg/l.
I nitrati non sono di per sé nocivi, ma vengono presi in considerazione in quanto possono, in particolari condizioni, trasformarsi in nitriti, tossici, nel corpo umano.
Una scheda relativa a diversi parametri circa la discreta collocazione di Pavia in quanto a "ecocompatibilità" è su La Provincia Pavese.
panorama.it
Questi dati confermano la buona qualità dell'acqua che scende dai nostri rubinetti. Però gli italiani continuano a rimanere in testa delle graduatorie per il consumo di acqua in bottiglia acquistata a caro prezzo. Perché?
In quel di Pavia l'acqua è particolarmente buona. I nitrati sono 0,9 milligrammi/litro contro i 24,3 di Milano. In Italia i valori massimi di potabiltà , seguendo le linee guida dall'Organizzazione mondiale della sanità e le direttive comunitarie, sono 50 mg/l (milligrammi per litro) e quelli di eccellenza 5 mg/l.
I nitrati non sono di per sé nocivi, ma vengono presi in considerazione in quanto possono, in particolari condizioni, trasformarsi in nitriti, tossici, nel corpo umano.
Una scheda relativa a diversi parametri circa la discreta collocazione di Pavia in quanto a "ecocompatibilità" è su La Provincia Pavese.
2005-11-18
Bla, bla, bla
Una macchina per scrivere che permette la sola composizione della parola "bla" è in esposizione al Museo di storia tedesca, che ospita una speciale mostra dedicata ad opere caricaturali, realizzate sul tema della censura nel regime comunista della Germania dell'Est. (lastampa.it)
Non so se Casini, presidente della Camera, sa usare un computer o navigare in Internet. Molti politici e uomini con posti di notevole responsabilità, forse la maggior parte in Italia, non lo sanno fare e non se ne vergognano neppure. In compenso si riempiono la bocca con l'importanza delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione nei processi di sviluppo democratico in tutto il mondo. A Casini e al ministro "tecnologico" Stanca le autorità tunisine non hanno negato il visto d'ingresso nel Paese come al direttore di Reporter Senza Frontiere, che avrebbe dovuto partecipare al Summit mondiale sulla società dell'Informazione, promosso dalle Nazioni Unite. Loro si schierano sempre con chi governa, mai con le loro vittime come nel caso dei "giovani di Zarzis", ragazzi accusati di aver scaricato da internet dei documenti ritenuti sovversivi e condannati: sei a 13 anni di prigione, un minorenne a due anni e, gli altri due, uno a 26 anni e uno a 19 anni e tre mesi. "Nel loro dossier non esistono prove della loro colpevolezza, hanno la sola colpa di voler navigare liberamente su Internet e di avere opinioni ritenute sovversive dal governo tunisino» racconta il loro avvocato e attivista per i diritti umani Radhia Nasraoui.
Il Summit in Tunisia, appena concluso (ascolta la corrispondenza di F. Diasio, amisnet.org), è stato una farsa secondo Amnesty International che denuncia in un rapporto le violazioni dei diritti umani in quel paese.
In compenso ha dato visibilità alle censure che il regime di Ben Alì pratica regolarmente compresa quella di oscurare i siti internet sgraditi. Tra gli altri ne hanno fatto le spese anche 'Amisnet' e 'Lettera22', due associazioni italiane di liberi giornalisti, colpevoli di avere promosso un appello e una raccolta firme per la liberazione dei cosiddetti 'internauti di Zarzis'.
Non so se Casini, presidente della Camera, sa usare un computer o navigare in Internet. Molti politici e uomini con posti di notevole responsabilità, forse la maggior parte in Italia, non lo sanno fare e non se ne vergognano neppure. In compenso si riempiono la bocca con l'importanza delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione nei processi di sviluppo democratico in tutto il mondo. A Casini e al ministro "tecnologico" Stanca le autorità tunisine non hanno negato il visto d'ingresso nel Paese come al direttore di Reporter Senza Frontiere, che avrebbe dovuto partecipare al Summit mondiale sulla società dell'Informazione, promosso dalle Nazioni Unite. Loro si schierano sempre con chi governa, mai con le loro vittime come nel caso dei "giovani di Zarzis", ragazzi accusati di aver scaricato da internet dei documenti ritenuti sovversivi e condannati: sei a 13 anni di prigione, un minorenne a due anni e, gli altri due, uno a 26 anni e uno a 19 anni e tre mesi. "Nel loro dossier non esistono prove della loro colpevolezza, hanno la sola colpa di voler navigare liberamente su Internet e di avere opinioni ritenute sovversive dal governo tunisino» racconta il loro avvocato e attivista per i diritti umani Radhia Nasraoui.
Il Summit in Tunisia, appena concluso (ascolta la corrispondenza di F. Diasio, amisnet.org), è stato una farsa secondo Amnesty International che denuncia in un rapporto le violazioni dei diritti umani in quel paese.
In compenso ha dato visibilità alle censure che il regime di Ben Alì pratica regolarmente compresa quella di oscurare i siti internet sgraditi. Tra gli altri ne hanno fatto le spese anche 'Amisnet' e 'Lettera22', due associazioni italiane di liberi giornalisti, colpevoli di avere promosso un appello e una raccolta firme per la liberazione dei cosiddetti 'internauti di Zarzis'.
2005-11-17
Studenti in strada
TANO D'AMICO - RAGAZZA E CARABINIERI, ROMA 1977 fotoinfo.net
"Cortei studenteschi si sono snodati stamattina per le strade di oltre 70 città italiane nell'ambito di una giornata di mobilitazione mondiale per rivendicare il diritto al sapere per tutti e una maggiore autonomia sociale degli studenti" reuters.it
«La scuola è nostra, la scuola siamo noi» sostiene Filippo rappresentante degli studenti milanesi. Ha ragione come avevano ragione tutte le generazioni di studenti che hanno sempre manifestato per giuste cause, talvolta tollerati, più spesso repressi, sempre ignorati. Sono contro la Moratti come ieri erano contro Berlinguer, l’altro ieri contro la Falcucci e domani saranno contro il ministro dell’istruzione di Prodi – augurandosi che Prodi vinca le elezioni. È naturale, guai se così non fosse, come è naturale che spesso non si capisca bene cosa vogliono e vengano strumentalizzati ora da questo ora da quel furbo di passaggio. Loro, gli studenti, saranno sempre lì, nelle strade, a gridare slogan sempre diversi e sempre uguali, con le loro belle facce giovani, allegre o truci, dolci o piene d’odio, carichi di voglia di vivere, voglia di divertirsi, voglia di cambiare dalle radici questo mondo adulto che fa tanto schifo. La scuola, finché scuola ci sarà così come la conosciamo noi, sarà estranea e nemica. A sentire gli studenti attuali così poco politicizzati, così propensi a ripeter ritornelli confezionati da altri mentre la maggioranza tace, come se non volesse lasciarsi stanare dal cerchio mimetico del gruppo, cascano un po’ le braccia. Non è che nel mitico ’68 le cose andassero poi tanto meglio, ma non mancavano le prospettive. Di straordinario c’era l’incontro tra operai e studenti per la rimessa in causa dell'ordine sociale [1]. Nel 2005 in Italia cosa si può pretendere da questi post adolescenti privi di avvenire? Non ci sono movimenti, grandi ideali da difendere, un futuro per il quale battersi. C’è solamente una non-riforma Moratti che li manda a fare gratis lavoretti inutili (tipo fotocopiare) nelle aziende spacciando la cosa come “formazione scuola-lavoro”. Tragicomico come tragicomica è in generale la scuola italiana, soprattutto quella che si paluda da scuola tradizionalmente severa e carica gli studenti di saperi obsoleti che difficilmente serviranno a qualcosa. Strillano i docenti: otto licei! Ma chi e ne frega se i licei sono due, otto o quindici. Il problema sono i programmi assurdi e gli insegnanti per lo più scarsamente preparati, ed incapaci a comprendere dove sia diretto il mondo.
[1] 1968, quando studenti e operai fraternizzavano
"Cortei studenteschi si sono snodati stamattina per le strade di oltre 70 città italiane nell'ambito di una giornata di mobilitazione mondiale per rivendicare il diritto al sapere per tutti e una maggiore autonomia sociale degli studenti" reuters.it
«La scuola è nostra, la scuola siamo noi» sostiene Filippo rappresentante degli studenti milanesi. Ha ragione come avevano ragione tutte le generazioni di studenti che hanno sempre manifestato per giuste cause, talvolta tollerati, più spesso repressi, sempre ignorati. Sono contro la Moratti come ieri erano contro Berlinguer, l’altro ieri contro la Falcucci e domani saranno contro il ministro dell’istruzione di Prodi – augurandosi che Prodi vinca le elezioni. È naturale, guai se così non fosse, come è naturale che spesso non si capisca bene cosa vogliono e vengano strumentalizzati ora da questo ora da quel furbo di passaggio. Loro, gli studenti, saranno sempre lì, nelle strade, a gridare slogan sempre diversi e sempre uguali, con le loro belle facce giovani, allegre o truci, dolci o piene d’odio, carichi di voglia di vivere, voglia di divertirsi, voglia di cambiare dalle radici questo mondo adulto che fa tanto schifo. La scuola, finché scuola ci sarà così come la conosciamo noi, sarà estranea e nemica. A sentire gli studenti attuali così poco politicizzati, così propensi a ripeter ritornelli confezionati da altri mentre la maggioranza tace, come se non volesse lasciarsi stanare dal cerchio mimetico del gruppo, cascano un po’ le braccia. Non è che nel mitico ’68 le cose andassero poi tanto meglio, ma non mancavano le prospettive. Di straordinario c’era l’incontro tra operai e studenti per la rimessa in causa dell'ordine sociale [1]. Nel 2005 in Italia cosa si può pretendere da questi post adolescenti privi di avvenire? Non ci sono movimenti, grandi ideali da difendere, un futuro per il quale battersi. C’è solamente una non-riforma Moratti che li manda a fare gratis lavoretti inutili (tipo fotocopiare) nelle aziende spacciando la cosa come “formazione scuola-lavoro”. Tragicomico come tragicomica è in generale la scuola italiana, soprattutto quella che si paluda da scuola tradizionalmente severa e carica gli studenti di saperi obsoleti che difficilmente serviranno a qualcosa. Strillano i docenti: otto licei! Ma chi e ne frega se i licei sono due, otto o quindici. Il problema sono i programmi assurdi e gli insegnanti per lo più scarsamente preparati, ed incapaci a comprendere dove sia diretto il mondo.
[1] 1968, quando studenti e operai fraternizzavano
Devolution
Nell' immagine qui accanto le parole chiave della riforma (cliccarci sopra ed ingrandire per leggere). Per un dossier esauriente sull'argomento vedere repubblica.it
Tra pisoli e sbadigli, nel disinteresse generale, ma in diretta TV e con un Bossi e famiglia invitati d'onore, è passata al Senato una devastante riforma costituzionale.
Con ogni probabilità non vedrà mai la luce. A parte i leghisti non la vuole nessuno, neanche chi l'ha votata. Un referendum la spazzerà via, sempre che si debba arrivare al referendum come ultima spiaggia. Dunque non varrebbe neppure la pena di parlarne se questo non fosse uno strano paese dove a volte accadono le cose più improbabili.
Tra pisoli e sbadigli, nel disinteresse generale, ma in diretta TV e con un Bossi e famiglia invitati d'onore, è passata al Senato una devastante riforma costituzionale.
Con ogni probabilità non vedrà mai la luce. A parte i leghisti non la vuole nessuno, neanche chi l'ha votata. Un referendum la spazzerà via, sempre che si debba arrivare al referendum come ultima spiaggia. Dunque non varrebbe neppure la pena di parlarne se questo non fosse uno strano paese dove a volte accadono le cose più improbabili.
2005-11-15
6000000 gli analfabeti: 12 italiani su 100
Con la consueta meraviglia i giornali danno la notizia come se si trattasse di uno scoop. Lo studio condotto dalla Unla (Unione nazionale lotta all'analfabetismo) dell'Universita' di Castel Sant'Angelo, è basato su dati dell'ultimo censimento Istat, quello del 2001. "Ipotizzando una 'piramide educativa' nell'Italia del 2001, al vertice c'e' il 7,51% di popolazione laureata (4.042.259); seguita da una popolazione con diploma di scuola secondaria superiore pari al 25,85% (13.923.366); al penultimo gradino una popolazione in possesso di titolo di scuola media inferiore pari al 30,12% (16.221.737); e infine una popolazione di persone con solo titolo di scuola elementare o addirittura neppure quello pari al 36,52%, con un totale parziale di 19.667.600, tra cui appunto quei circa 6.000.000 letteralmente considerati analfabeti."
I dati confermano soltanto una realtà già ampiamente conosciuta. Nel 2002 in una ricerca Ials-Sials emergeva che un italiano su tre si collocava ai margini dell'analfabetismo.
Nel novembre 2004 Avveduto, presidente dell’Unla, già diceva più o meno le stesse cose. Resta lo sconforto per una situazione che colloca costantemente l'Italia agli ultimi posti come livelli d'istruzione e, peggio, per una scuola dell'obbligo che, secondo Tullio De Mauro, linguista ed ex-ministro dell'Istruzione, non insegna a leggere e scrivere a un quarto dei ragazzini italiani.
Lo sconforto cresce ancora se consideriamo l’alfabetizzazione informatica.
Ma qual è l’identikit dell’analfabeta del cyberspazio? Secondo i dati di uno studio condotto in America dalla Gartner Group (paese dove naviga in rete oltre la metà della popolazione) solo il 35 per cento di chi appartiene a un ceto sociale basso sa districarsi con ipertesti indirizzi internet. Una percentuale che arriva al 53 per cento nelle classi medio basse, al 79 per cento nella cosiddetta upper-middle class e all’83 per cento tra i più ricchi e istruiti. «Internet è un mezzo di comunicazione e conoscenza così pervasivo che rimanerne fuori perché non si sa come farlo funzionare o perché non ce lo si può permettere equivarrà a non saper né leggere né scrivere», dice Michael Fleisher, capo esecutivo della società autrice del rapporto.
Chi si occupa di Informazione e Comunicazione Tecnologica sa quanto sia disastrosa la situazione italiana.
I dati confermano soltanto una realtà già ampiamente conosciuta. Nel 2002 in una ricerca Ials-Sials emergeva che un italiano su tre si collocava ai margini dell'analfabetismo.
Nel novembre 2004 Avveduto, presidente dell’Unla, già diceva più o meno le stesse cose. Resta lo sconforto per una situazione che colloca costantemente l'Italia agli ultimi posti come livelli d'istruzione e, peggio, per una scuola dell'obbligo che, secondo Tullio De Mauro, linguista ed ex-ministro dell'Istruzione, non insegna a leggere e scrivere a un quarto dei ragazzini italiani.
Lo sconforto cresce ancora se consideriamo l’alfabetizzazione informatica.
Ma qual è l’identikit dell’analfabeta del cyberspazio? Secondo i dati di uno studio condotto in America dalla Gartner Group (paese dove naviga in rete oltre la metà della popolazione) solo il 35 per cento di chi appartiene a un ceto sociale basso sa districarsi con ipertesti indirizzi internet. Una percentuale che arriva al 53 per cento nelle classi medio basse, al 79 per cento nella cosiddetta upper-middle class e all’83 per cento tra i più ricchi e istruiti. «Internet è un mezzo di comunicazione e conoscenza così pervasivo che rimanerne fuori perché non si sa come farlo funzionare o perché non ce lo si può permettere equivarrà a non saper né leggere né scrivere», dice Michael Fleisher, capo esecutivo della società autrice del rapporto.
Chi si occupa di Informazione e Comunicazione Tecnologica sa quanto sia disastrosa la situazione italiana.
2005-11-14
WEB - Stati Generali a Tunisi
Molti esperti ritengono che Internet abbia bisogno di un minor e non maggiore coinvolgimento di governi.
"Quando i governi parlano di voler imporre le loro linee a Internet, sfortunatamente non intendono 'proteggiamo i diritti umani' , 'garantiamo la libertà su Internet'", afferma Milton Mueller, docente alla Syracuse University della School of Information Studies.
"Loro vogliono dire: 'Dannazione, qualcuno sta usando Internet ed ha fatto qualcosa che non mi piace, troviamo il modo di fermarlo'", dice.
reuters.it
"Quando i governi parlano di voler imporre le loro linee a Internet, sfortunatamente non intendono 'proteggiamo i diritti umani' , 'garantiamo la libertà su Internet'", afferma Milton Mueller, docente alla Syracuse University della School of Information Studies.
"Loro vogliono dire: 'Dannazione, qualcuno sta usando Internet ed ha fatto qualcosa che non mi piace, troviamo il modo di fermarlo'", dice.
reuters.it
2005-11-13
Francia, la rivolta prosegue
fotoracconto in 50 immagini su repubblica.it
"Ma quali bande! L'esplosione delle banlieues non è una jacquerie estemporanea. E anche se lo fosse, lo sarebbe in un contesto sociale radicalmente mutato, i cui tratti di fondo sono la crisi del fordismo, e l'assenza di risposta politica - non solo in Francia - a questa crisi. Per questo per me resta una rivolta; ma potrei anche dire insurrezione, se intendiamo il termine in un'accezione tenue".
Così Toni Negri, autore insieme a Michael Hardt, di Impero (vederne la prefazione in spaziowind) in un'intervista su La Stampa riportato da megachip.
Da il manifesto invece un'intervista con Jean-Luc Nancy, filosofo francese, su temi di fondo: dalla rivolta nelle banlieue francesi alla crisi delle forme politiche della modernità. Dallo sfaldamento della sovranità alla necessità di decostruire il ruolo della religione nelle società contemporanee. (articoliscelti)
"Ma quali bande! L'esplosione delle banlieues non è una jacquerie estemporanea. E anche se lo fosse, lo sarebbe in un contesto sociale radicalmente mutato, i cui tratti di fondo sono la crisi del fordismo, e l'assenza di risposta politica - non solo in Francia - a questa crisi. Per questo per me resta una rivolta; ma potrei anche dire insurrezione, se intendiamo il termine in un'accezione tenue".
Così Toni Negri, autore insieme a Michael Hardt, di Impero (vederne la prefazione in spaziowind) in un'intervista su La Stampa riportato da megachip.
Da il manifesto invece un'intervista con Jean-Luc Nancy, filosofo francese, su temi di fondo: dalla rivolta nelle banlieue francesi alla crisi delle forme politiche della modernità. Dallo sfaldamento della sovranità alla necessità di decostruire il ruolo della religione nelle società contemporanee. (articoliscelti)
2005-11-11
Metalmeccanici
Assemblea di oltre 5000 delegati oggi a Milano. Il metalmeccanico è passato di moda, nessuno ne parla più e la categoria non riesce a concludere il contratto. Gli ultimi due, del resto, sono stati firmati solo da Cisl e Uil, non dalla Fiom-Cgil che resta numericamente il maggiore. Effetti di uno statuto dei lavoratori vecchio di trentacinque anni quando sembrava possibile l'unificazione della categoria a breve termine. I delegati intervistati dicono cose sacrosante come che il contratto "non deve essere uno scambio tra salario e diritti". Peccato che i diritti siano gradualmente andati a farsi benedire e il salario resti tra i più bassi d'Europa. Per questo contratto sono stati chiesti aumenti di 130 euro mensili, ma la controparte non è disposta a mollarne più di 60 e in cambio di ulteriore "flessibilità". Molti denunciano “l'invisibilità della categoria e la marginalità operaia”. Più d'uno afferma che in televisione imperversa l'isola dei famosi e compagnia bella, programmi che rincretiniscono. Giusto, ma qualcuno le guarderà pure queste demenzialità, altrimenti non le farebbero. Altri lamentano la disaffezione al sindacato. Vero anche questo e le organizzazioni dei lavoratori restano l'unico strumento di difesa di una certa validità. Tuttavia sclerosi istituzionale, scarsa democrazia interna, incapacità di rinnovamento ideologico sono mali di vecchia data che non contribuiscono certo ad avvicinare i giovani alle pratiche sindacali.
G8 - scuola Diaz, per non dimenticare
G8, al processo per la Diaz il racconto di Lena Z. La testimonianza della giovane tedesca la cui foto con il volto coperto di sangue fece il giro del mondo. «Mi hanno bastonata e presa a calci, si divertivano a sentire i miei gemiti». Per lei costole fratturate e una riduzione della capacità polmonare del 30%
ilmanifestao.it (articoliscelti)
L'idea che qui come altrove nel mondo le forze dell'ordine vengano addestrate per calpestare non soltanto i corpi ma anche i più elementari diritti dei cittadini da il senso di come il concetto di democrazia non si coniughi mai con la violenza, qualunque sia il motivo per il quale viene esercitata.
ilmanifestao.it (articoliscelti)
L'idea che qui come altrove nel mondo le forze dell'ordine vengano addestrate per calpestare non soltanto i corpi ma anche i più elementari diritti dei cittadini da il senso di come il concetto di democrazia non si coniughi mai con la violenza, qualunque sia il motivo per il quale viene esercitata.
2005-11-10
Morti
Almeno cinquantasette persone morte e trecento ferite in tre attentati islamici compiuti in alberghi di Amman, in Giordania. Due gli attentatori suicidi.
Oltre trenta vittime a Bagdad per un altro attentato suicida in un ristorante. Questo il bilancio dell’ennesima giornata di sangue in medioriente. Continua la strategia del terrorismo.
Oltre trenta vittime a Bagdad per un altro attentato suicida in un ristorante. Questo il bilancio dell’ennesima giornata di sangue in medioriente. Continua la strategia del terrorismo.
2005-11-09
Coprifuoco in Francia
«Un couvre-feu pour les moins de 16 ans, ça veut dire quoi? Que ceux qui sont plus âgés ont le droit de sortir et de brûler des voitures ?» liberation.fr
Un coprifuoco per i minori di 16 anni cosa significa? Che i più grandi hanno il diritto di uscire e bruciare automobili?
Chi mastica un po' di francese può leggere una interessante intervista a Eric Malière, sociologo, ricercatore e autore del libro "Jeunes en cité, diversité des trajectoires ou destin commun ?" (L'Harmattan, 2005)
Banlieues : qui sont les jeunes en colère? lemonde.fr
Un coprifuoco per i minori di 16 anni cosa significa? Che i più grandi hanno il diritto di uscire e bruciare automobili?
Chi mastica un po' di francese può leggere una interessante intervista a Eric Malière, sociologo, ricercatore e autore del libro "Jeunes en cité, diversité des trajectoires ou destin commun ?" (L'Harmattan, 2005)
Banlieues : qui sont les jeunes en colère? lemonde.fr
2005-11-08
Willy Pete
«Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Falluja. Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, li scioglie fino alle ossa. Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini. Il fosforo esplode e forma una nuvola: chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato perché brucia le molecole di ossigeno e una volta attecchito sulla pelle brucia fino all'osso». corriere.it
Così ha testimoniato il veterano americano Jeff Englehart, marine della 1ª divisione.
Il video dell'inchiesta relativa ai fatti è reperibile sul sito rainews24
Chissà perchè non meraviglia la strage conseguente all'attacco e occupazione di Falluja di un anno fa (novembre 2004). Armi chimiche e crimini di guerra Usa non sono una novità fin dai tempi del napal in Vietnam. Del resto ogni guerra è di per sé un crimine contro l'umanità. Dispiace per tutti i ferventi sostenitori dell'interventismo militare che trovono sempre buone scuse per le loro pessime intenzioni, così simili a quelle dei guerrafondai d'ogni tempo. Certamente però non se ne faranno un cruccio. À la guerre comme à la guerre, si sa.
A proposito di questo stupido detto, tanto caro a taluni, c'è uno sfottò by Singapore di qualche anno fa in Flash animation: Army
Così ha testimoniato il veterano americano Jeff Englehart, marine della 1ª divisione.
Il video dell'inchiesta relativa ai fatti è reperibile sul sito rainews24
Chissà perchè non meraviglia la strage conseguente all'attacco e occupazione di Falluja di un anno fa (novembre 2004). Armi chimiche e crimini di guerra Usa non sono una novità fin dai tempi del napal in Vietnam. Del resto ogni guerra è di per sé un crimine contro l'umanità. Dispiace per tutti i ferventi sostenitori dell'interventismo militare che trovono sempre buone scuse per le loro pessime intenzioni, così simili a quelle dei guerrafondai d'ogni tempo. Certamente però non se ne faranno un cruccio. À la guerre comme à la guerre, si sa.
A proposito di questo stupido detto, tanto caro a taluni, c'è uno sfottò by Singapore di qualche anno fa in Flash animation: Army
2005-11-07
La rivolta dei senza avvenire
Mentre la rivolta continua nelle periferie francesi i punti di vista divergono. Confrontare ciò che dice lo storico Le Goff intervistato da La Repubblica e l'editoriale, un po' raccapricciante, del Riformista.
Professor Le Goff, come si è giunti a questa crisi?
"È una situazione latente, che cova sotto le ceneri da diversi anni. Perché è esplosa proprio adesso? Per via delle drammatiche condizioni economiche, sociali e culturali in cui si trovano questi giovani che non sono minimamente integrati e che non hanno avvenire." larepubblica.it
"...non c'è progresso senza legge e dunque non c'è cura dell'illegalità che non cominci dalla sua repressione." ilriformista.it
Professor Le Goff, come si è giunti a questa crisi?
"È una situazione latente, che cova sotto le ceneri da diversi anni. Perché è esplosa proprio adesso? Per via delle drammatiche condizioni economiche, sociali e culturali in cui si trovano questi giovani che non sono minimamente integrati e che non hanno avvenire." larepubblica.it
"...non c'è progresso senza legge e dunque non c'è cura dell'illegalità che non cominci dalla sua repressione." ilriformista.it
2005-11-05
Biblioteca Babele
In un villaggio che si affaccio sull'Oceano Pacifico, nella sede di Google, lavorano a una impresa titanica: mettere tutti i libri su Internet. Siamo andati a vedere chi sono questi amanuensi del futuro"
Così iniziava, circa un anno fa, un articolo di Vittorio Zucconi su La Rebubblica. (libeliber.it)
In questi giorni il progetto è decollato pur tra mille difficoltà e limitazioni dovute in buona parte alle pesanti opposizioni degli editori. Si chiama Google Print, la biblioteca on-line del primo motore di ricerca al mondo. Il servizio per il momento permette soprattutto di fare ricerche bibliografiche. L'ambiziosa impresa di scannarrizzazione di tutti i libri del mondo prosegue, ma la possibilità di leggersi i testi direttamente sul Web in versione integrale è ancora lontana. Per farlo bisogna cercare altrove (vedi, in basso, l'esempio del testo di Borges). L'economia "liberale" è fortemente contraria a qualsiasi autentica liberalizzazione.
Intanto i concorrenti non stanno a guardare.
Microsoft, insieme a Yahoo, digitalizza la British Library
"Questa volta al centro dei riflettori c’è Microsoft, con l’annuncio che dal 2006 si impegnerà in un’impegnativa opera di digitalizzazione di circa 100 mila testi (per un totale di 25 milioni di pagine) conservati nei preziosi archivi della British Library. Una volta convertite in formato elettronico le opere saranno messe online a disposizione del pubblico di tutto il mondo, che potrà accedere alla nuova biblioteca attraverso il servizio di ricerca libri offerto dal colosso americano del software." corriere.it
Da parte sua Amazon, il numero uno nel commercio di letteratura online, ha deciso "di permettere ai lettori di acquistare in formato digitale, oltre a libri interi, anche solo alcune pagine delle pubblicazioni presenti nel suo archivio. E' il servizio Amazon Pages. Gli acquisti si potranno fare in due modi, a seconda delle esigenze: chi vuole comprare solo il formato digitale di un libro o una sua parte, potrà farlo per pochi centesimi a pagina con Amazon Pages, mentre il programma Amazon Upgrade, consentirà di accedere alla versione digitale di opere che poi si possono comprare con un sovrapprezzo di 1,99$." repubblica.it
Ovviamente l'dea di vendere libri a pezzi e bocconi piace molto all'associazione degli editori americani. Ci vedono ulteriori possibilità di lucro e non esitano a definire "criminali" le intenzioni, apparentemente meno mercantiliste, di Google.
L'idea del WEB come ipertesto globale dove "i documenti vivi che scorrono liberamente attraverso la rete sono continuamente soggetti a nuovi utilizzi e all'aggancio di nuovi collegamenti, e questi nuovi collegamenti sono sempre disponibili per l'interazione" (lastampa.it) come scriveva Ted Nelson, l'inventore degli ipertesti, a Torino proprio in questi giorni, non sembra essere condivisa dai troppi che cercano in ogni modo di limitare il libero utilizzo delle enormi potenzialità della rete.
In questo spirito invito alla lettura di JORGE LUIS BORGES, La Biblioteca di Babele, unipa.it
Così iniziava, circa un anno fa, un articolo di Vittorio Zucconi su La Rebubblica. (libeliber.it)
In questi giorni il progetto è decollato pur tra mille difficoltà e limitazioni dovute in buona parte alle pesanti opposizioni degli editori. Si chiama Google Print, la biblioteca on-line del primo motore di ricerca al mondo. Il servizio per il momento permette soprattutto di fare ricerche bibliografiche. L'ambiziosa impresa di scannarrizzazione di tutti i libri del mondo prosegue, ma la possibilità di leggersi i testi direttamente sul Web in versione integrale è ancora lontana. Per farlo bisogna cercare altrove (vedi, in basso, l'esempio del testo di Borges). L'economia "liberale" è fortemente contraria a qualsiasi autentica liberalizzazione.
Intanto i concorrenti non stanno a guardare.
Microsoft, insieme a Yahoo, digitalizza la British Library
"Questa volta al centro dei riflettori c’è Microsoft, con l’annuncio che dal 2006 si impegnerà in un’impegnativa opera di digitalizzazione di circa 100 mila testi (per un totale di 25 milioni di pagine) conservati nei preziosi archivi della British Library. Una volta convertite in formato elettronico le opere saranno messe online a disposizione del pubblico di tutto il mondo, che potrà accedere alla nuova biblioteca attraverso il servizio di ricerca libri offerto dal colosso americano del software." corriere.it
Da parte sua Amazon, il numero uno nel commercio di letteratura online, ha deciso "di permettere ai lettori di acquistare in formato digitale, oltre a libri interi, anche solo alcune pagine delle pubblicazioni presenti nel suo archivio. E' il servizio Amazon Pages. Gli acquisti si potranno fare in due modi, a seconda delle esigenze: chi vuole comprare solo il formato digitale di un libro o una sua parte, potrà farlo per pochi centesimi a pagina con Amazon Pages, mentre il programma Amazon Upgrade, consentirà di accedere alla versione digitale di opere che poi si possono comprare con un sovrapprezzo di 1,99$." repubblica.it
Ovviamente l'dea di vendere libri a pezzi e bocconi piace molto all'associazione degli editori americani. Ci vedono ulteriori possibilità di lucro e non esitano a definire "criminali" le intenzioni, apparentemente meno mercantiliste, di Google.
L'idea del WEB come ipertesto globale dove "i documenti vivi che scorrono liberamente attraverso la rete sono continuamente soggetti a nuovi utilizzi e all'aggancio di nuovi collegamenti, e questi nuovi collegamenti sono sempre disponibili per l'interazione" (lastampa.it) come scriveva Ted Nelson, l'inventore degli ipertesti, a Torino proprio in questi giorni, non sembra essere condivisa dai troppi che cercano in ogni modo di limitare il libero utilizzo delle enormi potenzialità della rete.
In questo spirito invito alla lettura di JORGE LUIS BORGES, La Biblioteca di Babele, unipa.it
2005-11-03
Periferie in fiamme
“Somma di marginalità” dice il sociologo e intende essere poveri, immigrati ed altro ancora tutto insieme. “Plebaglia” per Sarkozy ministro degli interni francese. “Ragazzi che non fanno niente da mattina a sera con genitori che se ne fregano” sostiene un vicino di casa francese-francese. Questi giovani che da una settimana bruciano la banlieue parigina sono francesi anche loro, figli di immigrati ormai di terza generazione. Abitano palazzoni anonimi a dieci fermate di métro dagli Champs Elysées. Finita l’era della fabbrica di massa che aveva chiamato qui i loro nonni, senza lavoro e senza soldi, ma con tutti gli appetiti indotti dalla società dei consumi, sono sempre i primi ad essere fermati, perquisiti, insultati, picchiati dalla polizia a tolleranza zero. Come meravigliarsi della loro rabbia? Sono violenti e rispondono con la violenza alla violenza. A noi, tranquilli cittadini, fanno paura.
Ricorreva ieri il trentennale della morte di Pier Paolo Pasolini e, benché da allora tutto sia cambiato, alcune polemiche di spessore culturale tornano alla memoria[1]. Forse i suoi ragazzi di borgata non erano tanto dissimili da questi francesi o quelli che si muovono ai margini della legalità nella ricca Bologna. In qualche modo ne erano antesignani. Pasolini sbagliava nel crederli portatori di valori antichi. Erano semmai le prime vittime della dissoluzione di ogni valore. Sbagliava anche nel vedere i poliziotti come proletari in divisa. Poco contava la loro estrazione sociale. Erano addestrati a terrorizzare per pochi soldi e il gusto, spesso sadico, di poterlo fare. Ce ne sarebbe stato sempre più bisogno, in Italia e altrove. Parigi spesso è il luogo dove scoppia la scintilla della rivolta che poi dilaga anche altrove. Chissà che anche questo non sia un inizio. Le condizioni, purtroppo, ci sono tutte e le soluzioni possibili, a parte la repressione, sembrano poche.
[1]Vedere su pasolini.net Il Pc ai giovani!! e La polemica con Franco Fortini
Ricorreva ieri il trentennale della morte di Pier Paolo Pasolini e, benché da allora tutto sia cambiato, alcune polemiche di spessore culturale tornano alla memoria[1]. Forse i suoi ragazzi di borgata non erano tanto dissimili da questi francesi o quelli che si muovono ai margini della legalità nella ricca Bologna. In qualche modo ne erano antesignani. Pasolini sbagliava nel crederli portatori di valori antichi. Erano semmai le prime vittime della dissoluzione di ogni valore. Sbagliava anche nel vedere i poliziotti come proletari in divisa. Poco contava la loro estrazione sociale. Erano addestrati a terrorizzare per pochi soldi e il gusto, spesso sadico, di poterlo fare. Ce ne sarebbe stato sempre più bisogno, in Italia e altrove. Parigi spesso è il luogo dove scoppia la scintilla della rivolta che poi dilaga anche altrove. Chissà che anche questo non sia un inizio. Le condizioni, purtroppo, ci sono tutte e le soluzioni possibili, a parte la repressione, sembrano poche.
[1]Vedere su pasolini.net Il Pc ai giovani!! e La polemica con Franco Fortini
Fiaccolata
Così sulla fiaccolata romana pro-Israele voluta da Ferrara, direttore del Foglio, Rossana Rossanda, che non può certo essere tacciata di antisemitismo.
"...non sarei andata alla fiaccolata neanche se fossi a Roma e sana come un pesce. Primo, perché nessuno mi farà andare o non andare a una manifestazione sotto minaccia di essere schedata, e non preciserò che cosa questo mi ricordi; secondo, perché non vedo ragioni di essere a fianco di Calderoli e di Fini e sotto l'egida del Foglio. E con ciò chiuso. Che qualcuno della comunità ebraica possa definirmi per questo antisemita è un problema della medesima comunità. Delle intemperanze del Foglio, che sta varcando il limite tra provocazione e stupidità, non meriterebbe parlare se troppi e troppe non fossero frementi di frequentarne la scena."
Vale la pena leggere l'intero articolo su ilmanifesto.it (articoliscelti)
"...non sarei andata alla fiaccolata neanche se fossi a Roma e sana come un pesce. Primo, perché nessuno mi farà andare o non andare a una manifestazione sotto minaccia di essere schedata, e non preciserò che cosa questo mi ricordi; secondo, perché non vedo ragioni di essere a fianco di Calderoli e di Fini e sotto l'egida del Foglio. E con ciò chiuso. Che qualcuno della comunità ebraica possa definirmi per questo antisemita è un problema della medesima comunità. Delle intemperanze del Foglio, che sta varcando il limite tra provocazione e stupidità, non meriterebbe parlare se troppi e troppe non fossero frementi di frequentarne la scena."
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2005-11-02
Laghi perduti
lago Ciad (fonte Nasa)
Ci sono parole che non dicono e immagini che parlano. «Sviluppo sostenibile» è un'espressione che non racconta dettagli. «Parla» a chi vuole ascoltare, invece, la fotografia di un lago che una volta c'era e che non c'è più. Cambiamenti climatici, inquinamento, pesca intensiva, dighe. E nel giro di 30 anni il Lago Ciad, enorme bacino d'acqua fra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad, è quasi scomparso dalla cartina. Le foto satellitari che lo mostrano nel 1972 e poi nel 2001 sono impressionanti: del blu dell'acqua non è rimasto che qualche sparuto puntino.
corriere.it
Ci sono parole che non dicono e immagini che parlano. «Sviluppo sostenibile» è un'espressione che non racconta dettagli. «Parla» a chi vuole ascoltare, invece, la fotografia di un lago che una volta c'era e che non c'è più. Cambiamenti climatici, inquinamento, pesca intensiva, dighe. E nel giro di 30 anni il Lago Ciad, enorme bacino d'acqua fra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad, è quasi scomparso dalla cartina. Le foto satellitari che lo mostrano nel 1972 e poi nel 2001 sono impressionanti: del blu dell'acqua non è rimasto che qualche sparuto puntino.
corriere.it
2005-11-01
Halloween
Perché un settantenne spara a due ragazzini che gli fanno “dolcetto scherzetto”? Primo possiede un’arma, secondo non ha idea di cosa sia halloween, terzo è solo ed esasperato (gli hanno anche ammazzato una figlia a coltellate in un bar). Sono validi perché?
Perché fa così sensazione il fatto, per altro non confermato, di un ragazzino che si fa esplodere per ammazzare un generale in Iraq mentre una sessantina di morti e centinaia di feriti in attentati nei mercati di Nuova Delhi non fanno praticamente notizia e i 407 iracheni morti solo in ottobre (senza contare i feriti) lasciano indifferenti?
Perché se vai in autostrada verso Genova ti trovi intasato per ore all’uscita di Serravalle per la coda di macchine dirette a fare shopping all’Outlet (e, mi si dice, c’è ressa in qualsiasi giorno di festa in tutti i centri commerciali)?
È chiaro che qualche cosa di fondamentale si è incrinato nella dinamica dei rapporti umani. Cosa?
Perché fa così sensazione il fatto, per altro non confermato, di un ragazzino che si fa esplodere per ammazzare un generale in Iraq mentre una sessantina di morti e centinaia di feriti in attentati nei mercati di Nuova Delhi non fanno praticamente notizia e i 407 iracheni morti solo in ottobre (senza contare i feriti) lasciano indifferenti?
Perché se vai in autostrada verso Genova ti trovi intasato per ore all’uscita di Serravalle per la coda di macchine dirette a fare shopping all’Outlet (e, mi si dice, c’è ressa in qualsiasi giorno di festa in tutti i centri commerciali)?
È chiaro che qualche cosa di fondamentale si è incrinato nella dinamica dei rapporti umani. Cosa?
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