Cioccolato! Non cacca. Sia chiaro. Essere e apparire. Ambiguità della forma sensibile.
“La satira non prende per i fondelli: quello è lo sfottò, anch'esso reazionario. La satira ricorda i fatti ed esprime su di essi un punto di vista. Per questo, a differenza dello sfottò, dà fastidio.”
Parole di Daniele Luttazzi (lo ricordate?) fu bandito dalla televisione insieme a Biagi e Santoro. Personalmente trovo dignitoso l’atteggiamento schivo di Biagi dopo la sospensione dei suoi cinque minuti di sermoncino serale, fastidiosa la crociata di Santoro per il suo diritto a brandire un microfono, scandalosa comunque la cacciata di chicchessia per limitarne la libertà d’espressione. Questo è il punto. Sentire un capo di governo, padrone delle più importanti emittenti private e controllore delle pubbliche dire «Non c'era bisogno di Adriano Celentano per avere ventate di libertà in televisione... Basta guardare ogni giorno i canali Rai per vedere battute contro il presidente del Consiglio da parte di Serena Dandini e Sabina Guzzanti, Gene Gnocchi ed Enrico Bertolino, Dario Vergassola, Corrado Guzzanti e altri che cerco di non tenere a mente» suona minaccioso. Cosa significa che “cerca di non tenerli a mente”? Che questi sono “segnati” (Sabina Guzzanti è già stata “epurata”) e gli altri devono darsi una regolata se no…? Queste liste di “Buoni e Cattivi” tipiche di una scuola che speravamo finita per sempre da il senso dell’arretratezza culturale di chi detiene il potere. È la mentalità che ci sta sotto a spaventare, una mentalità che purtroppo non è aliena neppure alla sinistra.
Da leggere sul corriere.it: I consigli di Caino. E quelli di Abele di Aldo Grasso
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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