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Ieri sera sono approdato davanti alla TV alle dieci e venti (22.20). Parlava l’anziano rockettaro. Sembrava vestito di seta. Gli ho subito invidiato i morbidi abiti fruscianti esibiti. Mi sono assopito alle 10 e 25. Mi sono risvegliato una decina di minuti più tardi e lui era ancora lì con le sue pause. Scattando in piedi ho detto ad alta voce, per non smentire la mia fama di brontolone che ce ne ha per tutti: «Ma siamo matti? Non perdo tempo a sentire ‘sto coglione?»
Sono andato a leggere in un’altra stanza. Lo so: atteggiamento snob.
Poco prima, a cena da amici, una studentessa diciassettenne si era scagliata veementemente, da sinistra, contro il molleggiato nazional-popolare. Io l’avevo difeso in un accorato tentativo educazionale di moderare i termini della discussione riconducendoli ad un civile dibattito. Mi ero spinto ad affermare che, come cantante, era stato geniale e, anche se in fondo sempre un ciellino, era un bene la sua presenza in televisione. Melanconicamente, a posteriori, devo dar ragione alla giovane liceale. Da quanto ho letto stamattina il vecchio Adriano ha snocciolato verità risapute e, francamente, un po’ patetiche, come un buon prete di campagna fermamente incollato alla sua missione ignaro che il suo avvenire è ormai alle spalle. Tuttavia può farlo. Gli altri no. Allora ricordandomi che per la libertà di stampa l’Italia è al settantasettesimo posto nel mondo, tra Bulgaria e Mongolia, dico: «Benvenuto Celentano!»
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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Delizia di pastaI paccherottiAlla parmigianaParmigiana al forno, semplice e
leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
parmigiano t...