2022-03-08

Guerra Russia-Ucraina e propaganda

 
 La mancanza di verifiche delle televisioni occidentali, impegnate a demonizzare Putin ed esaltare Zelens'kyj, è giunta al punto di mostrare un palazzone palestinese bombardato dagli israeliani come se fosse ucraino.
Non sopporto più la pletora di giornalisti mainstream che affollano schermi TV e giornali.
Però qualcuno si salva e va citato, giuste o sbagliate che siano le cose che dice, per lo sforzo di tentare un'analisi senza abbandonarsi a isterismi guerrafondai o resoconti strappalacrime.
Lorenzo Cremonesi sempre in prima linea sul fronte è uno di questi e quanto dice in uno spezzone di intervista da Kiev a Radio Popolare è da ascoltar

2022-01-21

La pandemia delle disuguaglianze

Il Covid fa benissimo ai 10 uomini più ricchi del mondo. 
Il rapporto Oxfam lo attesta ancora. 
In due anni i loro patrimoni sono passati da 700 a 1.500 miliardi di dollari, al ritmo di 15.000 dollari al secondo, 1,3 miliardi di dollari al giorno. Detengono cioè una ricchezza sei volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone [sic!] 
La cosa deve avere un po' preoccupato un gruppetto di super milionari dell'esclusiva élite di Davos che ha scritto una lettera nella quale si chiede di tassare maggiormente gli extra ricchi. 
Non è una novità. 
Non si tratta di buon cuore o maggiore desiderio di uguaglianza da parte di  "lorsignori". 
Si tratta semplicemente di paura. 
Paura di qualche rivoluzione.
In effetti se ne vedono le avvisaglie. Le eccessive disuguaglianze ne sono un potente acceleratore. 
Le rivoluzioni non sono mai "democratiche": si esprimono prevalentemente con la violenza. Insomma, come diceva Mao, non sono pranzi di gala.
Però l'ideologia, di destra o sinistra che sia, è propria di chi le guida. Chi le realizza è perlopiù disperato tanto da non vedere altro sbocco possibile al suo malessere.
Di norma un buon modo per evitare che la violenza degli ultimi si rivolga contro chi guida la società è dirottarla contro qualche più o meno immaginario nemico, scatenando istinti barbarici o magari una guerra.
Non è detto che lorsignori non vi ricorrano.
Ma il rischio di passare da una miriade di guerre a bassa intensità ad una di carattere globale con probabile Game Over per tutti - cosa che soltanto la stupidità dei generaloni 5 Stelle non sembra mai tenere in conto - spinge i più cauti a tentare la strada di una equa tassazione per raffreddare gli animi.
Pannicelli caldi.
Anche in Italia i 40 miliardari più ricchi posseggono oggi l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri, corrispondente a 18 milioni di persone adulte.
Qui dunque non si tratta di invidia per i ricchi, ma di radicale ridistribuzione dei redditi, cosa che sia Draghi sia alcun altro ha intenzione di attuare. 
Si assiste invece al ridicolo teatrino di un super miliardario condannato per evasione fiscale che si autocandida Presidente della Repubblica. 
Allora chiediamoci perché, nella sfiducia generale per politici e partiti, aumenti la violenza giovanile e ai più non interessi una beata mazza del gran parlare autoreferenziale di tv e giornali su chi sarà il nuovo Presidente e il prossimo capo del governo.

2021-02-03

È arrivato Super Mario

Ieri notte dopo l'annuncio dell'incarico esplorativo di Mattarella a Draghi ho scritto un post.

Mario Draghi
L'osannato super-Mario infine fa capolino come una rosea punta d"uccello dalle mattarelliane mutande di gesso. 
Ennesimo governo italico di cani e porci che, se nascerà fra unanimi peana, farà la stessa ignobile fine del sepolto governo Monti.
Auguriamoci soltanto che si abbia il buon senso di mantenere il coglione di Rignano e i suoi fan fuori della porta.

Stasera ho scritto il secondo tempo.

Ieri notte, a botta calda, forse sono stato poco rispettoso. Qualcuno si è chiesto come ho mai potuto mettere in discussione l'idolatrato uomo del mitico  “whatever it takes“. 
A parte il fatto che la politica monetaria del numero uno della BCE non è servita solo a noi e, per il momento, ha salvato l'euro e dunque il crollo dell'economia di carta mondiale, in realtà non ha fatto altro che quello predicato e praticato già dall’ex capo della Federal Reserve, Ben Bernanke detto Helicopter Man (basta cliccare un tasto sul computer per creare denaro e poi, se necessario, anche lanciarlo dall'elicottero, come in passato ha spiegato chiaramente).
Effettivamente così, più o meno, hanno fatto tutti gli altri governatori di banche al mondo in misura anche maggiore di quanto avvenuto in Europa.
Nulla che si sia discostato dai dettami della destra economica internazionale.
Risultato tangibile: i ricchi sono diventati sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Anche il Covid ha contribuito a rendere ancora più straricchi i già straricchi 10 uomini più ricchi del mondo! 

Ovvio che questo non è colpa di Draghi. Lui è stato, è, e sempre sarà, per formazione e convinzione, soltanto un ingranaggio del sistema finanziario saldamente in mano al capitalismo internazionale.
A rivoluzionare questo stato delle cose ci vorrebbe un crollo sistemico - che magari sarebbe stato propiziato dalla fine dell'euro e dell'Europa -, ma non è detto. 
Ci sarebbe pure voluta una rivolta popolare di quel popolo che piace così poco ai benpensanti e vive in condizioni sempre più merdose.
Il dopo? Il dopo sarebbe comunque un'incognita e le passate esperienze storiche non depongono certo a favore.
Non a caso ho scritto che più dell'Italia Draghi ha salvato l'euro.
Tutti coloro che hanno qualcosa da perdere oltre alle loro catene non amano le rivoluzioni. Lo aveva già capito anche Marx.
Io non sono diverso dagli altri.
Mi limito a non condividere l'unanime entusiasmo di reti televisive, stampa di centro-destra e quant'altro per il nuovo auto commissariamento dell'Italia (con l'unica eccezione del Fatto Quotidiano e del Manifesto che, pur diversissimi tra laro, sono gli unici quotidiani rimasti con timide venature di centro-sinistra!)
Giannini, direttore della Stampa, come quasi tutti gli altri suoi colleghi, vede con entusiasmo in Draghi la famosa luce in fondo al tunnel. Però potrebbe anche rivelarsi un treno carico di esplosivo!
L'entrata in gioco  di Draghi ha suscitato gioia anche nella Confindustria che ha chiesto immediatamente lo sblocco dei licenziamenti.
Vorrà pur dire qualcosa. 
Secondo l'Istat il mese scorso gli occupati sono diminuiti di 101.000 unità: 99.000 sono donne e appena 2.000 uomini.
Nei dodici mesi, il saldo negativo di 444.000 unità  è composto da 312.000 donne e 132.000 uomini.
Questo nonostante il blocco dei licenziamenti.
Pensate un po' a cosa succederà con lo sblocco!
Però a chiunque abbia una qualche forma di garanzia tutto ciò non importa una pippa.
D'altra parte i coglionazzi del PD e Cinque Stelle in questi mesi non sono riusciti a mettere insieme niente di significativo che desse un senso nuovo al loro governare e ai sempre più disperati una prospettiva di speranza.
Per questo anche un opportunista come Cacciari plaude all'avvento di Draghi.
Ma basterà? E con l'appoggio di chi, oltre alla solita nota ammucchiata? E per fare che?

2020-09-29

MES e quelli che spingono per chiederlo mentre nessun altro lo chiede

Il Mes sarebbe comunque un ulteriore debito miliardario da restituire... e di debiti l'Italia ne ha fin troppi. Non sappiamo neppure bene come investiremo la valanga di miliardi che arriveranno con il Recovery fund, ma a spingere per averlo sono un gran numero di improbabili personaggi, tra politici e giornalisti, dagli interessi più o meno chiari.

Ora ci si mette pure Ignazio Visco (uno che guadagna più del Presidente degli USA pur essendo soltanto governatore della banca d'Italia) a spingere indebitamente - non essendo il suo un ruolo politico - per ottenerlo. 

Interessante questo articolo di Pandolfi su 'il manifesto

2019-10-31

2019: ottobre

 29 ottobre alle ore 11:42
Meloni forever! 😅

Oggi alle 17.30 alla Biblioteca Sormani di Milano ci sarà la presentazione di questo interessante libro di Marco Morosini, tanto più d'attualità il giorno succesisivo alla disfatta del Movimento 5 Stelle - Partito Democratico alle elezioni regionali in Umbria.

L'immagine può contenere: Marco Francesco Morosini

 
*Zac!* *Trac!*
Ieri sera non ho visto PaP con Bruno Vespa che godeva come un riccio per la pregustata audience, ma stamattina Gianmarco Bachi non ha mancato di aggiornarmi sulla "grande saga delle onomatopee comunicative" andata in onda.
Trumpianamente efficace per ricchezza di argomentazioni il leader leghista. Zac!Ti castro, Trac! Ti fregano.


Condanne catalane. Follie della corte suprema spagnola.

Stasera Renzi e Salvini che si prendono a sportellate dall'inqualificabile Vespa riveste lo stesso scarso interesse della partita di calcio Liechtenstein - Italia. 😁

Massacro dei curdi.
L'Europa che non c'è.
Complice Erdogan i prigionieri Isis evadono in massa e tornano a spargere terrore.
Curdi costretti ad accettare l'appoggio di Bashar al-Assad, dittatore siriano.
E Putin ringrazia.

13 ottobre alle ore 00:50
Finalmente per i cazzi miei!
Per una serie di sfortunati eventi mi è capitato di ascoltare, per quanto distrattamente, una mezzoretta di una trasmissione demenziale chiamata 'Io e te di notte', della quale non avevo mai sentito parlare, dove cazzeggiavano inverosimili personaggi, tra i quali, ansimando penosamente, una poveretta con un trucco da Joker che mi hanno detto essere Sandra Milo. Stupidamente mi sono incazzato e ho cominciato a commentare dapprima sarcasticamente poi sempre più pesantemente le stronzate che si susseguivano in un crescendo da paura fino a quando sono sbottato a dire: "E poi ci meravigliamo dell'idiozia degli italiani. Per forza se guardano queste trasmissioni!"
Ho sentito il gelo intorno, ma ho rincarato la dose senza ottenere risposte.
Comunque pensavo si trattasse di un programma Mediaset. Errore: era Rai 1! 😭 Buonanotte.


Ci vuole una gran faccia di C per definire 'primavera di pace' l'attacco turco ai curdi che hanno combattuto sul campo l'Isis.
Anche l'Europa ha contribuito a questo risultato armando e finanziando Erdogan con molti miliardi.

Prima pagina.
Dopo una piacevole settimana con Annalisa Cuzzocrea è arrivato Sechi.
Insopportabile la sua lettura dei giornali. Tante parole inutili e vuote e poche notizie. Un tipico giornalista trombone che non sa astenersi dal mettere il cappello della sua opinabile opinione sopra quella propria degli articolisti.
Evidentemente ritieni chi ascolta non in grado di farlo per conto suo.
Una pena!

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