2013-05-27

Elezioni comunali. Per ora vince il partito del non-voto

Affluenza attestata sui due terzi dell'elettorato (ormai vanno a votare due elettori su tre che ne hanno diritto). A Roma addirittura uno su due.
Mentre in TV i giornalisti-in hanno cazzeggiato con le solite inutili elucubrazioni per tutto il pomeriggio (devono ben guadagnarsi la pagnotta!) quello che emerge è chiaro.
Si può dirlo in poche parole.
Sfiducia totale dei cittadini versi i "politici-largheintese". Tendenza a votare - per chi ancora va a votare - i candidati percepiti più critici nei confronti del loro partito (vedi Marino a Roma come già Debora Serracchiani in Friuli, Pisapia a Milano, Doria a Genova, ma anche, per altri versi, vedi il risultato del referendum pro scuola pubblica a Bologna e, più in piccolo, la vittoria di chi si è opposto alla costruzione dell'ennesimo inutile centro commerciale a Borgarello in provincia di Pavia).
Delusione per le prime "prove su strada" del Movimento 5 Stelle e frenata (ina o ona vedremo) nei consensi.

Crisi di ansia (Pennac)

Come previsto, crisi di ansia. L'ansia si distingue dalla tristezza, dalla preoccupazione, dalla malinconia, dall'inquietudine, dalla paura o dalla rabbia per il fatto di essere priva di oggetto. Un puro stato nervoso dalle conseguenze fisiche immediate: oppressione al petto, fiato corto, nervosismo, goffaggine (rotta una tazza preparando la colazione), accessi dì rabbia dei quali può fare le spese il primo venuto, imprecazioni soffocate che ti avvelenano il sangue, nessun desiderio e i pensieri corti come il fiato. Impossibile concentrarsi, dispersione assoluta, accenni di gesti, accenni di frasi, accenni di riflessioni, niente arriva fino in fondo, tutto rimbalza verso l'interno, l'ansia rimanda sempre al cuore dell'ansia. Non e colpa di nessuno - o di tutti, che è poi la stessa casa. Scalpito dentro di me, accusando la terra intera di non essere che me. L'ansia è un male antologico. Che cos'hai? Niente! Tutto! Sono solo come l'uomo!

(Daniel Pennac, Storia di un corpo, p.173, Feltrinelli, 2012)

2013-05-26

La lettera del gay diciassettenne e i diritti dei "diversi"


Non sarà importante, ma più rileggo la lettera del gay diciassettenne a La Repubblica, più dubito della sua autenticità. (Io, gay a 17 anni chiedo solo di esistere)
Prima di tutto è una questione di linguaggio. I vocaboli, la costruzione della frase, il tono, fin dal "Caro" direttore iniziale, sono poco tipici di un adolescente.
E poi: "esponente di destra", "eclatante", "sugli scalini della famosa chiesa", "manifestare il proprio disappunto", "gesto vano di un folle", "siamo destinati a scomparire, anche se abbiamo riscritto i libri di storia", "opporsi all'evolversi di una società", "sopravvalutazione delle proprie forze", "la cultura italiana rabbrividisce al pensiero", "società troglodita", ecc.
Ma più che altro quella quasi excusatio non petita relativa alla sfortuna di essere gay, pur "senza vizi o depravazioni", rispetto "alla fortuna di nascere eterosessuali", l'insistere sul fatto di considerarsi "solo sfortunati partecipi di un destino volubile".
Non so, un ragazzo di diciassette anni non si esprime così.
Ricorda un po' le letterine che gli insegnanti fanno scrivere dagli alunni ai giornali, grondanti delle loro idee più che di quelle dei ragazzini, e anche dei loro costrutti verbali.
Comunque poco importa l'autenticità della lettera.
Ciò che conta sono i di diritti civili che in questo paese mancano. Mancano disperatamente mentre monta sempre più ogni giorno il razzismo in ogni sua forma.
Perché razzismo non è soltanto il disprezzo rivolto a "razze", ebrei, zingari, neri di pelle (termini generici che indicano etnie diverse), ma anche a categorie di persone: gay, lesbiche, transessuali, o semplicemente "donne" (per le mentalità sessiste), handicappati fisici o mentali e, non ultimi, comunisti e puttane
Tutti i "diversi" insomma che criticamente si oppongono con atti e parole alle "norme" ottuse della società.

2013-05-25

Roma: le piazze all'ultimo giorno della campagna elettorale per il sindaco

Foto
Piazza del Popolo - Grillo

Roma: le piazze all'ultimo giorno della campagna elettorale per il sindaco.
Una scheda-mostro lunga più di un metro affollata di personaggi inutili.
E poi c'è il partito dei non votanti... sempre più numeroso!
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Piazza San Giovanni - Marino e Epifani
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Colosseo - Alemanno e Berlusconi

2013-05-24

Aborto - Quirinale - A prova di morte (post su FB)

  1. La «cura dimagrante» del presidente: il Quirinale rinuncia a 9 milioni all'anno di adeguamenti
    La notizia dovrebbe essere quella degli scandalosi adeguamenti previsti per il Quirinale mentre alle pensioni che superano di poco i mille euro sono stati tolti adeguamenti di pochi euro all'anno!

    Mercoledì tramite YouTube
  2. ...è grave se trovo "grande" questo film di Tarantino 

    Finale Grindhouse - A prova di morte  Quentin Tarantino - 2007

2013-05-21

Italia, Cacania del 2000

Finocchiaro-Zanda
Scrive G.A. Stella sul Corriere: Politici mediocri, burocrati arroganti. Il patto sventurato da interrompere. Da leggere. Una motivata requisitoria contro la burocrazia.
Ma Letta e soci proseguono ineffabili per la loro strada.
Ieri il duo di burocrati PD Finocchiaro-Zanda ha riproposto una legge anti-movimenti: elezioni e rimborsi elettorali solo ai partiti. 
Bufera. Oggi Zanda si dice "stupito" e dichiara di ritenere la polemica "pretestuosa e sbagliata". Mica ce l'aveva con il Movimento 5 stelle (che il termine movimento ce l'ha nella denominazione)!
Avessero almeno il senso del ridicolo. Sono burocrati di partito, ma non stupidi. Volerci far credere che non ci avevano proprio neppure pensato e che la loro onesta intenzione era ristabilire "una disciplina democratica dei partiti" (Zanda), equivale a prenderci per i fondelli.
Capito il PD? Non l'ha mai sfiorato la questione dell'ineleggibilità di Berlusconi (che ora rischia di abbattersi sulla sua testa), né alcun senso di colpa per aver disatteso totalmente la volontà referendaria degli italiani - che si erano espressi, nel lontano
1993, contro il finanziamento ai partiti al 90,3% (anche i referendum sono manifestazione di populismo?)
Quel che preoccupa il PD sono i cinquestelle e la spartizione del bottino dei rimborsi elettorali.
A questo punto perché spendere denaro pubblico per votare? Possono dividersi i parlamentari pari e patta e continuare a governare insieme. Ho una gran voglia di scrivere un insulto, ma non lo farò...


2013-05-20

Liquidità selvaggia al Casinò della finanza (bis!), Tremonti, reddito minimo, Imu

Il commercialista pavese Giulio Tremonti, che ha fatto i soldi ben consigliando i ricchi più ricchi - e penso sia un elogio alla sua "professionalità" - ripete a Cazzullo ciò che vanno dicendo da tempo parecchi analisti economici: si sta preparando una nuova catastrofica bolla finanziaria. (Il mondo occidentale ha superato il concetto di limite)
A inizio mese mi ponevo domande alle quali non  ho ricevuto risposte dai fautori dell'abbandono dell'austerità: Liquidità selvaggia al Casinò della finanza. Help!
Allora ci riprovo con una piccola aggiunta provocatoria per tutti coloro che dopo aver predicato austerità in massa ora si schierano contro l'austerità.
A me sembra che il problema non sia l'austerità. Anzi. Ridurre i consumi, esigenza sacrosanta in un mondo che ha superato i sette miliardi di individui e cresce al ritmo di oltre 50 milioni all'anno (ben più del doppio di quanti muoiono nello stesso periodo) significa ridurre drasticamente le spese, e se l'economia nei paesi dove più si consuma decresce pazienza. Assurdo era pensare che potesse crescere all'infinito.
La questione è ridistribuire una ricchezza scandalosamente mal ripartita. (Italia, metà della ricchezza nazionale in mano al dieci per cento delle famiglie).
Ridare dignità a chi l'ha perduta perché non ha più di che sopravvivere. E c'è solo una maniera: prelevare fondi dagli alti redditi, tagliare brutalmente stipendi e pensioni folli ridimensionando nel contempo tutte le spese pubbliche insensate. Solo così sarebbe possibile finanziare le iniziative favorevoli ai ceti meno abbienti. Tutto il resto è aria fritta. 
La storia dell'Imu, ad esempio, è una gran bufala. Certo che chi ha una casa deve pagare una equa tassa e chi ne ha due o più deve contribuire di conseguenza. Ovvio che il Pd sospendendola stia pagando al Pdl il prezzo di un ricatto populistico che andrà ad esclusivo beneficio elettorale di Berlusconi. Lo capisce anche un bambino e chi lo nega mente sapendo di mentire.


2013-05-15

Lega-PDL-PD solidali brigano per aumentarsi gli stipendi in Regione

Non tirate monetine ai consiglieri lumbard... raccoglierebbero anche quelle!
Non paghi delle spese folli, dei rimborsi scandalosi delle inchieste in corso i consiglieri lombardi tentano di recuperare, con gli interessi, il piccolo taglio ai loro esorbitanti stipendi decretato da Monti.
Hanno ben pensato, i furbetti, di inventarsi un bonus forfettario che porterebbe i loro rimborsi dagli attuali 2800 euro netti mensili a 4500-6000 e passa (a secondo della provenienza geografica regionale) per vitto, alloggio e trasporti. In aggiunta, beninteso allo stipendio. (Vedi sole24ore: Lombardia, i consiglieri si tagliano lo stipendio ...)
Un bel trucchetto per continuare a intascarsi quanto e più di prima rimanendo mediamente oltre quota 10000 euro procapite (indennità di funzione escluse).
Unici ad opporsi alla proposta bipartisan i consiglieri M5s che il presidente del parlamentino lombardo Raffaele Cattaneo ha tacciato di "immaturità istituzionale" per la scarsa collaboratività... alla mangiatoria.

♫ Bob Dylan - Blowin' In The Wind (ORIGINAL) [Lyrics]



Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quante volte un uomo deve guardare verso l'alto
Prima che riesca a vedere il cielo?
Sì, e quante orecchie deve avere un uomo
Prima che possa ascoltare la gente piangere?
Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia
Che troppe persone sono morte?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

Quanti anni può esistere una montagna
Prima di essere spazzata fino al mare?
Sì, e quanti anni la gente deve vivere  
Prima che possa essere finalmente libera?
Sì, e quante volte un uomo può voltare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento

2013-05-12

Amour - Michael Haneke (2012)

Amour, regia di Michael Haneke (2012)

Finalmente un film che vale la pena seguire per intero senza dormicchiarci o fare altro nel frattempo. Non certo "leggero", ma intenso, triste, brutalmente tenero.
Giustamente molti lo considerano il miglior film del 2012.
A dispetto del titolo non è un film d'amore e neppure lontanamente ammicca alle tante edificanti e consolatorie finzioni sull'amore nella terza e quarta età.
L'azione si svolge per intero in un borghese interno francese novecentesco che ha conosciuto giorni migliori. La scena ha toni grigi e luci smorzate come se una polvere senza speranza continuasse a deporsi. Il crudo realismo degli interni ben si combina con la durezza della decadenza fisica, la solitudine, l'impreparazione alla morte di una coppia di ultra ottantenni che hanno vissuto il pieno della loro esistenza a metà del secolo scorso.
Trintignant e Emmanuelle Riva ben interpretano i ruoli e hanno la giusta età. Isabelle Huppert la figlia che vive altrove, sta lì a segnalare il passaggio del testimone di un tormentato cambio generazionale.
Trintignant e Gassman "Il sorpasso"
Trintignant (come non rivederselo in mente nel film "Il sorpasso" di Risi con Gassman? Ma anche in “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch e “Z-L’orgia del potere” di Costa-Gavras e “Il conformista” di Bernardo Bertolucci - e tanti altri, visto che ha partecipato ad oltre 130 film).
Emmanuelle Riva "Hiroshima mon amour"
Riva (che non ricordavo certo nei panni della giovane ebrea nel film Kapò di Pontecorvo, né in "Hiroshima mon amour" di Resnais e neppure nel più recente "Tre colori - Film Blu" di Kieslowski).
Entrambi grandi interpreti di una sfacelo esistenziale inevitabile al quale solo la morte può dare soluzione.
E infatti a me è sembrato un film sulla opportunità del morire quando la vita smette di offrire la possibilità di una esistenza dignitosa. Direi che non è neppure una questione di età. Da un certo punto in poi nulla e nessuno può più aiutare. Non l'amore del compagno (o della compagna) che sta accanto, non l'attenzione filiale, non l'accanimento terapeutico, men che meno le cure di una badante. La morte resta l'unica liberazione possibile. Ama veramente chi restituisce la pace del nulla.

2013-05-10

"Prima di tutto l'Italia"

Anche costui ama l'Italia AH! AH! AH!
"Prima di tutto l'Italia", questo lo slogan dell'accozzaglia sbandata che ambisce governarci in coalizione con Berlusconi.
Mi sembra il secondo tempo del film "Forza Italia".

Francamente questo riempirsi la bocca del termine "Italia" sembra nascondere soltanto l'inconfessabile vocazione dei partiti "coalizzati" non a collaborare per "il bene comune", ma a inciuciarsi (termine orrendo, ma di facile comprensione comune) per esorcizzare qualsiasi rischio di reale cambiamento che sottrarrebbe loro il controllo dei due terzi dell'elettorato votante.

Inutile ricordare che la stessa maggioranza ha sostenuto il governo Monti e in quel momento probabilmente la maggioranza degli italiani ha creduto che fosse davvero necessario. Lo spauracchio del "baratro", il "non finire come la Grecia", il "è l'Europa che lo vuole", la credibilità super partes dei "tecnici" esaltati dai media hanno fatto ingoiare le amare medicine imposte dall'esterno.

Poi il vento è cambiato. Si è visto che i "sacrifici" continuavano a farli sempre e solo i soliti, che Monti non era poi quel super eroe dipinto a tinte accese, che l'economia finiva strozzata da troppa "austerità" e che a prosperare restavano sempre i soliti ceti dirigenti insieme ai soliti vetusti ceti politici, incapaci di governare e autoreferenziali.
Ora quegli stessi sono ancora alla guida del paese contro la volontà elettorale, chiaramente espressa, di cambiamento.

C'è chi tra le file PD dice: "Purtroppo gli elettori non hanno deciso così". Gli elettori di Berlusconi certamente non hanno deciso così. Quelli di Bersani (e Letta) a me sembra di aver capito volessero una forte trasformazione confidando nella promessa "mai più con Berlusconi".

Il terzo incomodo, i cinquestelle, sono cresciuti oltre ad ogni aspettativa proprio per la pregressa comprovata inaffidabilità dei dirigenti PD.

L'ingovernabilità non è certo una decisione dell'elettorato. Sono gli "eletti" e soprattutto il marasma interno al PD a portare allo sbando l'elettorato progressista (mi guardo bene dal parlare di "sinistra").

Qualcuno all'interno del PD può anche illudersi che la scelta fatta da Letta e soci abbia nobili finalità, ma è evidente anche a personaggi non certo rivoluzionari (come Sartori appunto: Attenti al trappolone) che si sono infilati in un cul-de-sac e che se Berlusconi non verrà fermato dalla magistratura il prossimo turno elettorale sarà ancora il suo, con buona pace a chi lo dava per morto.

Le posizioni tra coloro che ancora appoggiano questo PD illudendosi che si stia sacrificando per l'Italia e chi invece pensa che stia di nuovo riconsegnando l'Italia a Berlusconi sono evidentemente inconciliabili.

Il fatto è che in pratica, probabilmente, la base sempre ignorata dei cittadini comuni vorrebbe, almeno in parte, cose analoghe (per altro simili anche a quelle di tanti che hanno votato M5s). Sono le metodologie per ottenerle che dividono profondamente.

È sulle scelte di quelli che dovrebbero rappresentarci, mandati in parlamento sulla base di una legge folle, che ci si scazza.



2013-05-09

Dov'è il mio fottuto piano di salvataggio??? (Non quello di Berlusconi)


Possibile che grazie all'insipienza dei dirigenti PD (che, per taluni almeno, ha più il sapore della voluta connivenza) vedremo finalmente Berlusconi fuori dai giochi politici per via giudiziaria?
Dover sperare nei giudici della Cassazione per essere salvati da Berlusconi è uno squallido risultato.

Gli italiani che hanno votato lo hanno fatto in stragrande maggioranza per cambiare la politica degli ultimi vent'anni. Hanno creduto a chi diceva loro "mai più con Berlusconi". Ma sono stati buggerati dagli stessi che avevano promesso. Gli altri, quelli che giustamente non credevano alle lusinghe del PD, hanno mandato in parlamento un pattuglione di cinquestellati che però si sono rivelati incapaci di agire politicamente.

Risultato? I PD sono caduti nell'ennesimo trappolone di Berlusconi, riabilitandolo ancora una volta e rimettendolo in corsa (l'ha capito finanche Sartori! Attenti al trappolone). Ebbravi!

Milioni di italiani hanno bisogno urgente di un piano di salvataggio che li salvi dalla disoccupazione e dalla miseria. Non gl'importa granché dell'Imu (anche perché una casa magari neppure ce l'hanno). Vogliono minori tasse per chi le paga e percepisce stipendi ridicoli (l'esercito che si arrabatta con un migliaio di euro al mese) e, se hanno perso anche un lavoro malpagato, quattro soldi per sopravvivere in attesa di tempi migliori.

Ma Letta e soci prima perdono tempo a nominare ignobili presidenti di commissione e poi si ritirano in convento - come ai tempi della peggiore DC - a meditare sul modo migliore di far vincere Berlusconi e affossarsi definitivamente. Ancora ebbravi!

2013-05-05

WEB. La giusta amarezza della signora Boldrini e i furboni che giocano sporco

Capisco come alle persone colte e raffinate il Web, con la sua rozzezza, faccia orrore.
In effetti, talvolta, provoca disgusto simile a quello che assale entrando in una latrina piena di merda, di scritte e disegni osceni (anche senza essere particolarmente ricercati).

E allora se la signora Boldrini, giustamente, s'inalbera per il trattamento che le riservano i beceroni on-line (Laura Boldrini: ''Sulla Rete campagne d’odio, è te...) e le scappa qualche parola di troppo sulla necessità di fare leggi - che già ci sono! - per il controllo della rete (Web e anarchia, lettera aperta a Laura Boldrini), subito trova chi ne amplifica e distorce le dichiarazioni nel tentativo di riproporre inaccettabili censure e sanzioni col fine reale, non dichiarato, di ammazzare la libertà d'espressione.

A molti, giornalisti in primis, non va giù che la comunicazione on-line abbia soppiantato il loro ruolo di mentori del pubblico pensiero. Non ai veri giornalisti, quelli che indagano, fanno inchieste, corrono di persona là dove c'è il pericolo, in una parola, si sbattono, i professionisti dell'informazione, insomma. Bensì agli editorialisti che infiorettano da tempi immemorabili le pagine dei quotidiani e debordano dagli schermi televisivi, sempre comodamente allocati nelle redazioni o in lussuosi alberghi, sempre a caccia di una poltrona più importante dove piazzarsi.
Inutile far nomi si sa chi sono. Sono gli stessi che cinguettano rigorosamente tra loro anche su twitter, autoreferenziali in rete come sulle pagine stampate o in televisione.

L'altra categoria alla quale la libera comunicazione non va proprio giù e, potendo, la strozzerebbe volentieri è quella dei politici. La ragione è sotto gli occhi di tutti.

Uno dei paladini di sanzioni che, se messe in atto, minerebbero la libertà di pensiero in Internet ed impedirebbero l'esistenza stessa di Wikipedia è il berluscon-democristiano Giampiero D'Alia, promosso a guidare il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione - pur con un suo tasso d'assenteismo in aula di quasi il cinquanta per cento (più o meno come se si andasse a lavorare un giorno ogni due dovuti).

Ciò detto sia chiaro che, da detentore di un Blog da quasi dieci anni, sono favorevole alla massima responsabilizzazione di chi scrive in rete. Per quanto letto da quattro gatti personalmente mi attengo alla massima accuratezza nel dare informazioni, controllo costantemente ogni fonte, evitando le bufale proliferanti in internet, e mi impegno a rispettare, nei limiti del possibile, la necessaria netiquette.

I social network sono altra cosa. Appunto hanno più la caratteristica di cessi pubblici dove anche chi non si è mai sognato di possedere idee proprie, vomita tutto quello che mal digerisce nella sua esistenza. È una loro peculiarità abbastanza disgustosa, e tuttavia svolgono l'utile funzione di evacuare scorie da sempre presenti nei corpi e nelle menti degli umani, ma oscurate dai benpensanti, che preferiscono nasconderle come polvere sotto i tappeti. Internet ha smascherato l'inganno mostrando abissi di depravazione di cui, pur conoscendone l'esistenza, poco si conversa nei buoni salotti.

È un peccato che strumenti potenzialmente meravigliosi, se usati correttamente, finiscano per essere discariche a cielo aperto. Ma che dire di un elemento come Borghezio*, ad esempio, che dice ignominie, smisuratamente pagato dalla collettività come parlamentare europeo? E dei commenti abominevoli all'articolo de Il Giornale «Chi è Cécile Kyenge, primo ministro di colore»?

Ben ha fatto Laura Boldrini, dopo aver espresso tutta la sua amarezza per come viene bistrattata la sua vita privata non solo sul Web, ma anche dalle frotte di giornalisti appostati sotto casa, a dichiararsi estranea ad ogni volontà di censura. "Nell'intervista non parlo mai né di anarchia, né di censura, né della necessità di una nuova legge" precisa sulla sua pagina FaceBook.

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* Fuori Borghezio dal Parlamento europeo. #iostoconCecileKyenge 

2013-05-03

Liquidità selvaggia al Casinò della finanza. Help!



Spiegatemi - possibilmente senza la certezza di essere nel giusto - perché non capisco.
Liquidità. Si moltiplicano gli analisti che temono si stia preparando una nuova catastrofica bolla finanziaria. "C'è in giro troppa liquidità", dicono, "Le banche centrali hanno immesso sui mercati quantità tali di denaro che praticamente il suo costo è zero per gli investitori istituzionali, e continuano a pomparne". Il Giappone intende raddoppiare la massa del denaro in circolazione, l'America non è da meno e stampa biglietti verdi a go-go. 85 miliardi di dollari iniettati mensilmente dalla Fed di Ben Bernanke. Anche Draghi, la Bce, prolunga fino a metà 2014 le aste per fornire liquidità illimitata al sistema bancario con un tasso allo 0,5%.
Gli investitori istituzionali (le banche, ma non solo), che possono mettere le mani su tanto denaro gratuito, investono a man bassa drogando la borsa. Comprano di tutto e qualsiasi bond va bene. Titoli di stato dello Zambia, dell’Egitto, del Marocco o del Ruanda che offre un rendimento del 7%.
Dunque non è strano che lo spread italiano cali un po'. Strano è che sia ancora tanto elevato. Vuol dire che i nostri titoli sono considerati proprio spazzatura.
Il fatto è che tutta questa liquidità invece di favorire aziende e cittadini in difficoltà, come dovrebbe, finisce in speculazione finanziaria, cioè, se ho ben capito, ad arricchire chi giocherà meglio alla roulette degli investimenti.
E quando il Casinò - che più che altro è un casino - esploderà saranno solo cazzi nostri che di tutto ciò sappiamo poco e godiamo ancora meno.
Perché, mi chiedo forse ingenuamente, in Europa, dove magari giustamente si è scelta l'austerità, non si prestano soldi, a costo praticamente zero, direttamente agli stati indebitati, alle aziende in difficoltà, o aiutando i cittadini privi di redditi e senza lavoro là dove gli stati non hanno ancora provveduto? È proprio necessario il tramite delle banche (tutte d'affari ormai) che hanno solo scopi di lucro?
Dico stupidate? Qualcuno mi illumini.

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