2005-12-30

Nuova Europa

manifesto austriaco per la nuova EuropaUno dei manifesti incriminati

Per l'inizio della presidenza austriaca, è stato dato incarico al gruppo «25 Peaces», già conosciuto per installazioni di avanguardia, di esprimere il concetto di «Nuova Europa». Il gruppo ha quindi scelto 150 immagini di 75 artisti europei per l'iniziativa «Peace Gerollt». Le immagini sono state esposte in 400 megacartelloni sulle principali strade.
«Pubblicità Ue con manifesti porno» titola in prima pagina il quotidiano popolare Kronen Zeitung, scandalizzandosi che «la presidenza dell'Ue venga inaugurata con manifesti dissoluti del sesso» corriere.it

Bacchettoni di tutto il mondo unitevi!

Silvio e Consorte

vignetta GiannelliVignetta di Giannelli dal Corriere

Non so chi riesca ancora ad appassionarsi per le vicende di questi figuri sempre più alle prese con la giustizia per i modi "disinvolti " nel far soldi. Se ne fottono di questo scalcagnato paese alla deriva che è l'Italia. L'hanno capito tutti, o almeno c'è da sperarlo. L'importante per questi signori (Silvio e Consorte sono due tra tanti) è arricchirsi individualmente sfoggiando interesse per le sorti comuni. Non c'è da invidiare i giornalisti che, con perfetta autoreferenzialità, sono costretti a riempire pagine con la cronaca degli eventi.Il guaio è che costoro e accoliti, nel male più che nel bene, determinano il nostro futuro. L'atteggiamento di disgusto nei loro confronti, così come nei confronti della "politica" della quale si sono impadroniti, è perdente. Dimenticarsi che esistono e pensare ad altro non porta a niente. Sicuramente occuparsi della "cosa pubblica" con competenza e probità è perdente. Chi ci ha creduto è fuori gioco. Col pessimismo della ragione e l’ottimismo della volontà speriamo in qualcosa di migliore.

2005-12-28

Stangata tariffe

Reagan-Thatcher, nationalreview.comSalari e pensioni crescono poco o niente, ma i prezzi al consumo e le tariffe lievitano che è un piacere. Chi più guadagna, grazie a questo governo, paga meno tasse e, pur non avendone alcun bisogno, compensa ampiamente i rincari. I meno abbienti pagano sempre di più ogni cosa e scivolano progressivamente verso la soglia della povertà. Sono i miracoli economici del liberalismo selvaggio, ben noti fin dai tempi della coppia di ferro Reagan-Thatcher, tanto cara ai "forzitalioti". Il guaio è che dall'altra parte si fa a gara per non essere da meno in quanto ad idiozia economico-politica. C'è poco da stare allegri!

(AGI) Dopo i rincari tariffari dei primi 10 mesi del 2005, pari al 5,1%, e' in arrivo, con il nuovo anno, un ulteriore stangata da 1110 euro, con un aumento del 3,9%. A lanciare l'allarme e' Intesaconsumatori (Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc) che mette in guardia sugli aumenti di spesa annua che una famiglia media (reddito annuo spendibile 28.500 euro) dovra' sostenere nel 2006 tenendo conto dell'incidenza dei tagli agli enti locali (7-8%) prodotti dalla finanziaria e del prezzo del petrolio che, secondo le ipotesi, viaggera' attorno ai 60 dollari.
"Aumentera' tutto", evidenziano i consumatori, dalla luce (38 euro) al gas e alla benzina (165 euro), alla nettezza urbana (18 euro),al riscaldamento (155 euro), ai servizi bancari (42 euro), alla rc auto(26 euro), alle tariffe dei trasporti ferroviari (42 euro), autostradali (24 euro), e del trasporto locale (16 euro).
A queste previsioni di incremento della spesa, pari a 691 euro, si aggiungono poi le ricadute dei maggiori costi dell'energia sui prodotti di largo consumo con un aumento del 4% sugli alimentari (216 euro) e dello 0,7% sui non alimentari (203 euro). "Tutti incrementi - sottolinea Intesaconsumatori- che potrebbero essere contenuti con una sana politica di controllo rigoroso di prezzi e tariffe e di maggiore concorrenza". agi

Su il manifesto al riguardo c'è un editoriale di Galapagos: PREZZI IN LIBERTA'

2005-12-27

Italiani senza computer

digital art MOCA digital art contest 2005 Georg Huebner Shockwave First Prize

Che i dati del ministro Stanca sulla presenza, ed uso, dei computer nelle famiglie italiane fossero inattendibili già lo si sapeva. Questa è una conferma.

Più della metà degli italiani non ha il computer a casa - Istat
di Camilla Lai

ROMA (Reuters) - In ogni casa italiana c'è almeno una televisione a colori e almeno l'80% degli italiani ha un telefonino cellulare. Ma oltre la metà delle famiglie italiane ancora non ha il computer nella propria abitazione né l'accesso a Internet.

Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine "Aspetti della vita quotidiana", condotta dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) su un campione di circa 20mila famiglie, ovvero un totale di 55mila persone. L'indagine, pubblicata oggi e definita "multiscopo", rileva i comportamenti e alcuni aspetti specifici della vita quotidiana degli famiglie italiane, in particolar modo la disponibilità e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione.

Negli ultimi 8 anni gli italiani sono diventati sempre più tecnologici, riuscendo a colmare anche il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese. Sono cresciuti gli utilizzi del telefono cellulare (dal 27,3% nel 1997 all'80,8% nel 2005), e dell'antenna parabolica (dal 12,2% nel 1997 al 23,6 nel 2005).

Aumenta anche l'utilizzo del computer, dal 16,7% nel 1997 al 43,9% nell'anno in corso. Ma rimangono ancora senza computer a casa oltre la metà degli italiani, ossia il 56,1%. E un numero ancora maggiore non accede a Internet (65,5%). Tra le motivazioni per cui non si naviga sul Web da casa, gli intervistati indicano innanzitutto uno scarso interesse (il 40,4% lo considera "inutile e non interessante"), mentre al secondo posto si colloca la mancanza di capacità (31,2%) e i rimanenti o vi accedono da altro luogo, oppure ritengono "costosi gli strumenti necessari per connettersi o il collegamento".

E gli utilizzatori di computer diventano sempre più giovani: quasi il 40% dei bambini che ha almeno 3 anni usa regolarmente il pc, mentre il 31,8% delle persone dai 6 anni in su naviga su Internet.

Tra la metà degli italiani che usa il computer il picco di utilizzo, con il 75%, si ha tra gli 11 e i 19 anni e per Internet tra i 15 e i 24 anni, per poi decrescere rapidamente con l'aumentare dell'età.

Le differenze di genere sono influenzate dall'età, ma rimangono comunque contenute fino ai 34 anni: per esempio usano il computer il 54,5% delle bambine tra i sei e i dieci anni ma solo il 16,2% delle donne di età compresa tra i 55-59 anni contro il 33,7% dei loro coetanei uomini.

Le famiglie con un minorenne sono le più tecnologiche mentre all'estremo opposto si collocano le famiglie composte di soli anziani, che continuano a esser praticamente escluse dalla tecnologia. Incidono sull'uso dell'hi-tech anche le differenze culturali ed economiche presenti tra le diverse famiglie di intervistati.

2005-12-21

Il falso in bilancio proprio non piace

foto prima pagina il manifestoIl falso in bilancio, sostanzialmente depenalizzato dalla maggioranza con legge “ad personam” all’inizio dei cinque anni berlusconiani, era stato recentemente riportato a reato che prevede una pena detentiva dal Senato. La nuova norma prevede – o sarebbe meglio dire prevedeva – infatti la reclusione di due anni. Invece la sanzione si “spalma” in un sostanziale ammorbidimento: la pena prevista parte da sei mesi e arriva fino a sei anni se riguarda amministratori di società quotate in borsa o che ricorrono al pubblico risparmio e che contraffanno i bilanci. Ma solo su querela di parte, non è più possibile procedere d'ufficio. Cioè si applica in casi come Parmalat e Cirio. E non ai procedimenti che riguardano la Fininvest. unità.it

...e bravo Billè!

dollaro_cruelty.comSergio Billè dirottava ogni anno su un suo conto corrente privato, quattordici dei diciassette milioni di euro che le aziende versavano come contributi integrativi al Fondo previdenziale Mario Negri e al Fasdac, il Fondo di assistenza sanitaria per i dirigenti di aziende commerciali, e quindi alla Confcommercio. Per gli inquirenti romani, quei quattordici milioni di euro «erano destinati in larga parte per fini esclusivamente personali, gestiti fuori del bilancio ufficiale della Confederazione». lastampa.it

2005-12-20

Fazio ha mollato

Gli errori di Fazio
GALAPAGOS
L'unica cosa certa è che Fazio si è dimesso. Troppo tardi nel sentire comune e per il bene di Bankitalia che anche ai tempi del fascismo era riuscita a conservare autonomia e autorevolezza. Fazio se ne va: è giusto. Ma i veri problemi si aprono ora: per il potere politico mettere le mani su Bankitalia con un uomo di paglia, significa poter intervenire nei giochi economici di un futuro sempre più proiettato verso le grandi concentrazioni finanziarie e sullo strapotere delle banche. Circolano varie ipotesi per la successione. Nomi esterni alla banca (candidati esterni alle istituzioni europee, come a quelle nazionali). Persone in generale «vecchie»; buone per tutte le situazioni e inserite in una logica di lottizzazioni. Invece Bankitalia ha bisogno solo di una cosa: riprendere la sua vita normale con persone capaci. E all'interno della banca ce ne sono. Perché la struttura, anche se umiliata è ancora intatta. Per Berlusconi «nessun dubbio sull'onestà di Fazio». I dubbi li può sciogliere solo la magistratura. Fazio è convinto di essere innocente e per questo è rimasto attaccato alla poltrona fino a quando ha potuto. Poi ha sentito disgregarsi dall'interno la sua legittimità e si è reso conto che il Consiglio superiore di Bankitalia oggi poteva trasformarsi nel suo «gran consiglio». E ha mollato.Ma forse le colpe di Fazio sono altre. Non la caduta di stile di telefonare di notte al diretto interessato per comunicargli l'autorizzazione all'Opa. E neppure la questione dei regali di valore che Fiorani annualmente gli inviava. La vera colpa di Fazio è un altra: aver tentato di smantellare progressivamente la banca, centralizzando tutte le decisioni presso si sé secondo un modello mutuato dalla politica, nel quale conta solo il leader e la tv è più importate dei contenuti. Il riferimento non è solo all'autorizzazione alla scalata di Fiorani all'Antonveneta presa contro il parere di due suoi ispettori centrali. Il tutto con la pretesa di fare politica in modo apparentemente distaccato, facendosi forte dell'essere un tecnico. Così abbiamo assistito a esternazioni che francamente non avremmo mai voluto sentire. Nel 2001 Fazio diede il benvenuto al nuovo governo Berlusconi, parlando di un «nuovo miracolo economico possibile». Non si rese conto che il mondo stava precipitando nella più grave crisi del dopoguerra e che l'Italia navigava a vista, senza una politica economica credibile. Risultato: perdita di competitività, deindustrializzazione, cinque anni di pil prossimo allo zero. Ma non basta: Fazio più volte ha invaso il campo della politica chiedendo lo smantellamento dello stato sociale.Fazio è stata la prima vittima dell'euro: il passaggio della gestione della moneta a Francoforte l'ha privato del suo più grande potere. E quindi ha invaso il campo della politica e ha cercato di accentuare il protagonismo nel sistema bancario. Come i predecessori credeva di poter esercitare il proprio potere solo con la forza della moral suasion, ma si è attirato nuove antipatie bloccando scalate che avevano logica economica. Fazio, invece, non si è accorto che la battaglia per la conquista del potere si faceva sempre più sporca; che la posta in gioco (sembra una replica della P2) non era solo l'Antonveneta, ma anche Mediobanca, le Assicurazioni Generali, il Corriere della sera. Cioè la grande finanza e la grande informazione che nel declino della democrazia e con l'avvento del partito azienda diventano gli strumenti fondamentali per la conquista del potere. L'essere forse innocente rispetto alle colpe addebitategli, non riduce le sue responsabilità. ilmanifesto.it

2005-12-18

Picchiato Borghezio

vignetta BorghezioVignetta tratta da osservatoriodemocratico.org

Nel suo racconto gli aggressori sono decine, centinaia: «Erano un’infinità, quasi tutti a volto scoperto. Dei pazzi. Carichi di odio. Devo la vita a due agenti della polizia ferroviaria che si sono comportati da eroi, un uomo e una donna. Per proteggermi hanno corso un rischio enorme: loro non prendono lo stipendio da europarlamentare, ma erano pronti a sacrificarsi per me». corriere.it

Mario Borghezio, ex Ordine Nuovo, parlamentare europeo della Lega Nord, è famoso per la facilità d'insulto esibita in ogni occasione. Bersagli prediletti gli extracomunitari, i politici romani (Roma ladrona!), le puttane, i negri, i culattoni, i comunisti, gli intellettuali e, in genere, chiunque dimostri capacità di pensiero critico, non pensandola come lui.

Nel '93 ha preso una multa di 750.000 lire per aver picchiato un bambino marocchino. Tempo fa si è guadagnato un bel po' di pubblicità disinfettando i sedili sul treno Milano-Torino dove si erano sedute alcune prostitute nigeriane. kelebekler.com
Quest'estate è stato condannato anche in terzo grado di Giudizio, giudicato ancora una volta colpevole per l'incendio scoppiato il primo luglio del 2000 in un accampamento di extracomunitari.meltingpop.org

Siamo di nuovo a Natale e di solito ci sentiamo un po' più buoni. Nel 2001 il nostro tuonava “Pensate che ci facciamo togliere i canti di Natale da una banda di cornuti islamici di merda?”

Il personaggio è questo, non pittoresco, ma fomentatore l'odio. Tuttavia chi l'ha picchiato va condannato comunque. Non si picchia un uomo, non se ne deve mai ledere la dignità anche se quest'uomo professa violenza e offende regolarmente la dignità altrui. Il suo diritto ad esprimersi resta inviolabile. Se commette reati sarà la magistratura ad occuparsene.
Di Borghezio non spaventa la violenza verbale, ma la propensione alla sopraffazione fisica degli avversari. Se quelli si comportano come lui non sono migliori di lui.

2005-12-14

Rubavano anche ai morti - soldi ai politici

soldiQuello che emerge dai verbali del magistrato che conduce le indagini sui protagonisti delle scalate finanziarie pare di una tale gravità da indurci a sconsolate considerazioni sul futuro che ci attende. Un intreccio economico e politico così profondamente marcio da togliere ogni speranza. Purtroppo abbiamo fatto talmente l'abitudine a tutto che niente ci meraviglia più. Anche indignarsi diventa ogni volta più difficile, quasi si fosse di fronte a cose talmente risapute da rientrare nel normale gioco del potere.

Soldi rubati perfino ai morti. Caveau svuotati. Denaro sottratto ai piccoli correntisti della Banca Popolare di Lodi. Ma soprattutto la ricostruzione di una rete di interessi e malaffare in cui compaiono tutti i protagonisti della scalate finanziarie dell'anno: Gianpiero Fiorani, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti ed Emilio Gnutti. Ma la frana di confessioni e ammissioni rischia di portarsi dietro anche Stefano Ricucci, Antonio Fazio e una galassia di politici di primo piano su cui la procura sta indagando. larepubblica.it

2005-12-13

Ce l'ha proprio con Sofri!

ministro CastelliCon accanimento degno di miglior causa il gurdasigilli-velista Castelli continua a volere Adriano Sofri - un vero pericolo pubblico! - dietro alle sbarre. (vedi larepubblica.it e il corriere.it)
Che importa se molti signori, condannati al pari di Sofri, siedono tranquilli in parlamento. Tanto per non far nomi ecconein calce la lista tratta dal sito beppegrillo.it. Per chi volesse leggersi le loro imputazioni basta cliccarci sopra.

Berruti Massimo Maria (deputato FI)
Biondi Alfredo (deputato FI)
Bonsignore Vito (eurodeputato UDC)
Bossi Umberto (eurodeputato Lega Nord)
Cantoni Giampiero (senatore FI)
Carra Enzo (deputato Margherita)
Cirino Pomicino Paolo (eurodeputato Udeur)
Dell'Utri Marcello (senatore FI)
Del Pennino Antonio (senatore FI)
De Michelis Gianni (eurodeputato Socialisti Uniti per l'Europa)
De Rigo Walter (senatore FI)
Frigerio Gianstefano (deputato FI)
Galvagno Giorgio (deputato FI)
Jannuzzi Lino (senatore FI)
La Malfa Giorgio (deputato PRI)
Maroni Roberto (deputato Lega Nord)
Rollandin Augusto (senatore Union Valdotain-DS)
Sgarbi Vittorio (deputato FI, passato al centrosinistra)
Sodano Calogero (senatore UDC)
Sterpa Egidio (deputato FI)
Tomassini Antonio (senatore FI)
Visco Vincenzo (deputato DS)
Vito Alfredo (deputato FI)

Williams giustiziato

logo Logo dell'associazione contro la pena di more Nessuno tocchi Caino

Condanna eseguita negli USA a mezzanotte e trentacinque.
Sorprendenti le analogie tra le ragioni per negare la grazia di Schwarzenegger e quelle del ministro Castelli nei confrontidi Sofri (che, fortunatamete, non rischia l'esecuzione capitale).


«NON SI E' PENTITO» - «Stanley Williams insiste nel dichiararsi innocente e nel dire di non dovere scuse o provare rimorso per l'uccisione delle quattro vittime del caso», ha scritto Schwarzy nelle motivazioni alla base della sua decisione . «Senza delle scuse o un pentimento per queste uccisioni senza senso e brutali non ci può essere redenzione. Sulla base di prove sempre più consistenti, non c'è ragione di mettere in discussione la decisione della giuria o del sorgere di dubbi o serie riserve sul verdetto e sulla pena di morte inflitta a Williams», è quanto si legge nel documento diffuso dal governatore californiano. corriere.it

2005-12-10

"annichiliscilo porcoddio"

fotogramma del videoNassiriya 2004. Tiro al bersaglio sul nemico in fuga ed espressioni colorite dei "nostri ragazzi" in "missione di pace".
Come in un videogame si esaltano nel gioco spara-spara con armi vere: "preso!" "evvai!"
Si dirà, come sempre, che la guerra è guerra. Si, e i soldati sono soldati, ragazzotti con il testosterone a mille e una gran voglia di uccidere, altroché balle!
Il video prodotto da rainews24 è un buon spaccato, sganciato dalla retorica, dell'atmosfera al fronte. Le Iene non hanno potuto mandarlo in onda perché il loro editore (tutti sanno chi è) non lo ha ritenuto opportuno. Guardatevelo!

2005-12-07

Stupro sul BLOG

ragazza che scriveSarebbe questo il racconto sul blog dello stupro di Lanciano (il condizionale è d'obbligo) larepubblica.it
Eccone uno stralcio:
"Perché ieri, la scema (non x cattiveria!) in questione è stata kiamata da ..... Lui stava cn gli amici, pigri del cazzo anke loro, e lui ha detto a ....: C'andiamo a fa un giro, parliamo un pò dato ke non ci conosciamo ancora mlt bene! ok? belle mosse del cazzo, figlio di puttana- gli stavo x dire, così..... gli ha risposto di sì; e quindi io ale e lei essendo di fronte a loro nn abbiamo trovato modo x dirle di non andare xkè le conseguenze le sapevamo noi!!! Ci hanno invitate anke a noi, ma ovviamente non abbiamo accettato! Il fatto poi, è ke sti bastardi te lo kiedono di andare cn loro cn tanta dolcezza, capito, come a rendere vere le loro parole...madonna santa ke stronzi!".

Il testo, sempre che non sia un falso, sarebbe stato scritto il 22 ottobre scorso dall'amica della quattordicenne stuprata. Ne esce comunque una testimonianza della condizioni adolescenziale.

NO-TAV scontri in val di Susa

P. T., 39 anni, è vedova, ha una figlia di 14 anni.L’altra notte era venuta a dare una mano al presidio: da qualche giorno era a casa dal lavoro, per un incidente stradale. Racconta: «Ero ferma sulla strada con il collare che mi avevano imposto per il colpo di frusta e le mani alzate. Ero lì per fare resistenza passiva: pensavo che in quelle condizioni non avrebbero avuto il coraggio di farmi nulla. E invece mi hanno dato una manganellata in piena faccia. Poi ho sentito il sangue che colava». In ospedale le diagnosticano la rottura del naso. lastampa.it

Non ho elementi per dire chi abbia ragione o torto sulla questione dell'alta velocità. Una cosa è certa: le manganellate di una polizia inutilmente violenta riescono a far passare dalla parte del torto anche eventuali buone ragioni. Perché l'uso della forza deve diventare l'unica soluzione ai problemi?

2005-12-06

Più che all’aborto pensate ai bambini

fertilizzazione - ablasfeme.blogspotQuesto articolo di Chiara Saraceno (lastampa.it) "centra" il problema come pochi altri. Vale la pena riprodurlo integralmente.

Ci sono dei grandi assenti nella campagna mediatica e politica scatenata in queste settimane contro l'aborto: i bambini. Nonostante le accuse di assassinio, sterminio, strage di bambini, che vengono sollevate contro la pratica dell'aborto, i bambini effettivamente nati e in crescita sono fuori dall’attenzione. Tutti gli occhi sono puntati sulla pancia gravida delle donne (molto meno sulle donne come tali e non solo come «uteri che camminano»), sugli embrioni, sui feti. Basta che nascano, sembra, e tutto è fatto. Una volta nati, i bambini spariscono dalla preoccupazione collettiva. Come nelle favole, sembra di capire, dopo «vissero tutti felici e contenti».

Così, non crea scandalo che avere un figlio rappresenti ancora per molte donne un handicap grave agli occhi di molti datori di lavoro e che per molte donne immigrate proprio le condizioni di lavoro rendano impossibile avere un figlio, esattamente come avveniva alle domestiche di un tempo. Non preoccupa che con l'espansione dei contratti di lavoro cosiddetti atipici molte donne siano escluse di fatto o di principio dai congedi di maternità. Ma soprattutto non crea altrettanto - se non più - attenzione e scandalo dell'aborto che un quarto dei bambini nel Mezzogiorno viva in povertà e che nel nostro paese se si è poveri da bambini si ha una altissima probabilità di rimanerlo a lungo. Più in generale, non crea scandalo il fatto che il nostro sia uno dei Paesi occidentali e democratici in cui le disuguaglianze di partenza, cioè nelle origini famigliari, hanno maggior peso sul destino degli individui, a prescindere dalle capacità individuali. Perché non vi sono politiche sociali adeguate, sotto forma di trasferimenti di reddito e di servizi, che attenuino queste differenze.

Solo questa disattenzione per i bambini può spiegare la risibilità delle proposte che vengono avanzate sia dalla maggioranza sia, spiace dirlo, anche dall'opposizione, per favorire la scelta di avere un figlio: dai bonus una tantum alla nascita (con esclusione per altro delle immigrate) ad assegni di gravidanza per le donne più povere, che cessano, appunto, alla nascita. Come se il problema, per una donna, fosse solo quello di avere abbastanza soldi per portare avanti una gravidanza e non soprattutto quello di poter mantenere adeguatamente, e per diversi anni, il figlio che nascerà. E come se, appunto, ad un bambino bastasse nascere per diventare un uomo, o una donna. Purtroppo, invece, l'amore basta, anche se è necessario come il pane. Al punto che, se non c'è, forse è meglio non nascere.

Più che di una indagine sull’applicazione della legge 194 ci sarebbe bisogno di una bella indagine parlamentare sulle difficoltà che in Italia si frappongono alla libertà di scelta di procreare, sui costi sostenuti da chi (soprattutto le donne) fa questa scelta e sugli effetti delle disuguaglianze sociali alla nascita. Ma una indagine di questo genere metterebbe in luce troppe contraddizioni negli stessi programmi politici e toccherebbe troppi interessi (nel sistema di welfare, nella organizzazione del lavoro, nella individuazione delle priorità). Meglio quindi trovare qualche capro espiatorio (i consultori, le donne che abortiscono) e fare qualche elemosina una tantum.

In Europa più morti e malati per il clima

tornado_corriere.it«Una vasta ricerca epidemiologica condotta in Europa dimostra che gli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla salute sono già evidenti oggi. Non si tratta di previsioni future, ma di dati verificati dopo le ripetute anomalie degli ultimi anni». A presentare il bilancio del dilagare delle malattie e delle vittime causate da alluvioni e ondate di calore, ma anche semplicemente per il mutato regime delle precipitazioni e delle temperature stagionali, è l'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità. corriere.it

2005-12-05

Viagra, relativismo e matrimoni gay

pillole viagraLa pillola blu è in crisi. Calo delle vendite del 10% in USA, là dove si fa tendenza. Se ne è occupato perfino il seriosissimo New York Times. Qualche speranza in più per quegli anziani milanesi che hanno chiesto al comune un "prezzo politico" per il suo acquisto. Un aiuto ai produttori di farmaci non lo si nega quasi mai.

Il Papa lancia un nuovo appello. Politica e predominio culturale dell'agnosticismo e del relativismo mettoni in crisi la libertà religiosa.

Regno Unito. Oggi Centinaia di coppie omosessuali britanniche si recheranno negli uffici del registro dei comuni di residenza per notificare l'intenzione di unirsi in un partneriato civile del tutto simile al matrimonio tranne che nel nome. Così come prevede la legge che è entrata in vigore a mezzanotte, dovranno attendere due settimane per le pubblicazioni e poi potranno finalmente dire sì.

2005-12-03

Flex-security - flessibilità in sicurezza

Fassino e D'Alema - Repubblica on-lineCome tutti sanno ci sono modelli di comunicazione non verbale. Anzi: il linguaggio umano è l’unica manifestazione di comunicazione verbale. Si accompagna all’assunzione di posture corporali estremamente significative. La prossemica è lo studio della disposizione spazio-temporale del corpo ed è di grande importanza per la comprensione dei rapporti sociali tra le persone.
L’immagine qui accanto che sensazione vi fa? Chi sembra il “maschio dominante” tra i due? Eppure si dice che ora tra Fassino e il leader Massimo non corra buon sangue. Il pio Piero ha preso piede nel partito. D’Alema non gradisce chi s’allarga. Ricordate la disputa con Veltroni? Dunque la sottomissione potrebbe essere più apparente che reale. Francamente: chi se ne frega? Beghe interne ai DS …se non fosse che hanno conseguenze talvolta imprevedibili.
Meglio sarebbe se i “capi” della sinistra si concentrassero su problemi un po’ diversi e lo facessero in maniera meno fumosa e dilettantesca. Adesso va di moda il “modello danese” che, a sentir taluni, potrebbe risolvere un po’ dei grossi problemi economici che i vincitori delle prossime elezioni si troveranno ad affrontare. Ma di che si tratta? Vediamo quanto ci dice Andrea Fumagalli, professore di Economia Politica all’Università di Pavia, sul Manifesto:
Modello danese? Meglio la «flexicurity»

2005-12-02

Gli invisibili

Sordi - Vitelloni"Lavoratori!"

Questo mitico gestaccio di Sordi ben riassume la considerazione della “classe padrona” nei confronti della classe operaia. Oggi, si dice, le classi non ci sono più. Sarà pur vero anche se da qualche parte si producono ancora beni non virtuali e i rapporti di produzione per i lavoratori sono peggiorati, non migliorati, nel corso degli ultimi anni. In realtà nel mondo la classe operaia è aumentata a dismisura insieme allo sfruttamento. È lo strabismo dell’appartenere al primo mondo che ci impedisce una visione più complessiva. La sinistra querula di casa nostra forse farebbe bene a riprendersi in mano gli strumenti d’analisi economica marxiani non tutti così obsoleti come si vorrebbe.
A parte Manifesto, Unità e Liberazione nessun altro giornale apre oggi sullo sciopero con manifestazione a Roma dei metalmeccanici in lotta per un contratto che non viene loro rinnovato. Se ne parlano lo fanno in trafiletti nelle pagine interne. Le ragioni della vertenza sono nel post Metalmeccanici dell’11.11.05.
La striscia rossa dell’Unità oggi riporta una frase di Marco Revelli «Sto con i metalmeccanici perché hanno ragione da vendere. Il mondo isterico dell’informazione, invece, li ignora e li deride mentre spreca pagine in idiozie e volgarità. Si chiama violenza culturale, significa la cancellazione di soggetti collettivi attraverso operazioni linguistiche ed avviene quando un ristretto numero di persone controlla i mezzi del racconto sociale». Non si può che condividere.

Conferme vengono dal rapporto CENSIS 2005 sulla situazione del Paese: "crescita dell'occupazione trainata solo dall'impiego subordinato"; "il 33,8% degli italiani lavora abitualmente in orari disagiati, sera, notte e week-end". corriere.it
Inoltre. "Cresce in Italia il numero dei neo "paperoni" ma si acuisce anche la differenza tra ricchi e poveri. «Negli ultimi anni è aumentato il grado di concentrazione della ricchezza e si sono acuite le distanze tra i più agiati e i meno abbienti». lastampa
Anche questo si sapeva già (vedere post Paperoni d'Italia dell'1.10.05, giornata di sciopero dell'informazione).

2005-12-01

AIDS – condom gratis

Obelisco di Buenos AiresL'Obelisco di Buenos Aires coperto da un preservativo gigante. REUTERS/Enrique Marcarian

I visitatori di Buenos Aires hanno trovato un famoso monumento - l'obelisco, che è identico al Washington Monument, ma alto 67 metri - coperto da un gigantesco preservativo rosa, per commemorare la giornata mondiale contro l'Aids.
In Italia la celebrazione è passata abbastanza inosservata. Le cifre sono quello che sono, sempre drammatiche. Una persona ogni due ore si infetta con virus dell’Hiv anche qui da noi. La Prestigiacomo, ministro berlusconiano delle pari opportunità, non di “sinistra” dunque, dice che i preservativi dovrebbero essere distribuiti gratuitamente. Giusto. Lei si riferisce all’aborto, ma la cosa farebbe un gran bene anche contro l’Aids. Papa Ratzinger non è d’accordo. Ha ripetuto che basta non scopare e non ci si ammala. Ma va là?
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