2011-12-16

Articolo per articolo il testo definitivo della manovra (che tristezza!)

Il testo approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera

Triste non è la faccia di Monti come sostiene Sallusti (ma si è mai guardato allo specchio?)
Tristi sone le misure prese da questo governo di "professori" che, molto in teoria, avrebbe dovuto essere svincolato da pastoie "politiche".
Monti e soci si difendono dicendo che in tempi brevi non potevano fare né di più né meglio. La verità è che per avere i voti devono scendere a patti con destra, centro e lobby (gli altri contano molto meno).

2011-12-12

Basta economia banche euro borse rating spread sacrifici casta Monti... BASTA non se ne può più!


Sì, lo so, è sbagliato, ma si arriva a un tal punto di saturazione che vien voglia di fare esplodere tutto, così, tanto per rilassarsi un po'. Per non far male a nessuno prova a cliccare sul pulsante.
...

2011-12-06

Annuntio vobis gaudium magnum: (non) habemus ICI

La Conferenza Episcopale tramite monsignor Giancarlo Maria Bregantini, presidente della commissione Cei per problemi sociali, giustizia, pace e lavoro, si dice compiaciuta della manovra Monti, ma dispiaciuta per la scarsa equità.
Il Vaticano però ben si guarda di versare sua sponte almeno un anno di Ici sul suo immenso patrimonio edilizio a favore delle italiche casse dissestate - come in un paese civile si dovrebbe pretendere di diritto
Non ha mai pagato un belino e continua a non pagare un cazzo.
Mai mollare i privilegi: un piccolo cedimento può diventare una frana. Lo sanno bene anche i parlamentari di destra centro e sinistra che, con qualsiasi governo, sempre hanno votato compatti a favore di se stessi.

2011-12-05

La Stangata. Da 3 monti a monti, ma a pagare sono sempre i soliti



Da 3 monti a monti, ma gli stangati sono sempre i soliti. Torna l'ici, che si chiamerà imu, ma il vaticano continua a non pagare e la "casta" mantiene intatti i privilegi. W l'equità!
Nel film gli stangati erano i ricchi cattivi non i pensionati da mille euro al mese.

Le lacrime della ministra Fornero nell'annuciare i provvedimenti sulle pensioni non sono niente a paragone di quelle di chi non potrà più andare in pensione fino a non si sa quando e di coloro che devono vivere con meno di mille euro al mese e non si ritrovono neanche i quattro soldi di adeguamento annuo delle loro misere pensioni.
E tutto questo per cosa? Probabilmente per naufragare comunque a causa di finanza e finanzieri, banche e banchieri, imprenditori senza scrupoli e politici di merda.

2011-12-04

Rimpiangendo Berlusconi. Torna piccino mio...

...e andrà pure da Vespa, proprio come il suo predecessore

Indiscrezioni, troppo insistenti per non avere fondamento, dicono che nel mirino del troppo osannato professor Monti ci saranno - ancora una volta! - pensioni e pensionati. (Vedi pure: Monti e le pensioni. Snervante attesa. Come finirà... )
Niente sostanziose riduzioni delle spese per la politica, niente patrimoniale, nessuna misura contro l'evasione fiscale.
Insomma quello che Berlusconi non poteva fare lo fa lui, il Monti. Vedremo tutti gli illusi cosiddetti di "sinistra" che hanno intonato peana, e ora incominciano a dubitare, cosa diranno e faranno se le "indiscrezioni" verranno confermate. "Illusi"? Possibile che davvero non sapessero, almeno i giornalisti, chi fossero effettivamente Monti e la sua squadra? Eppure le informazioni sono a disposizione di tutti, almeno su Internet.
Buggerati, in quanto partiti, lo saranno in ogni modo. Mi sa che si sono infilati nel più classico dei cul de sac.
Scenario: Monti, con tutta evidenza, ha scelto di far conto sul consenso del PDL e gli inqualificabili individui del "terzo polo". Se poi i polli del PD vorranno accodarsi, fatti loro.
Comunque vada a finire alle prossime elezioni gli italiani antiberlusconiani saranno ancor più schifati del comportamento del loro principale partito di riferimento e con un gran 'vaffa!" non andranno a votare o disperderanno il loro voto in rivoli e rivoletti più o meno maleodoranti.
Noi comuni cittadini che paghiamo le tasse e non possiamo sgarrare mai neppure volendo - insomma i pubblici e privati dipendenti oltre ai pensionati - rischiamo non solo di prenderlo in quel posto una volta in più - probabilmente senza neppure la soddisfazione di aver salvato l'euro - ma di ritrovarci dopo la prossima tornata elettorale, se non con Berlusconi in persona, con un governo pesantemente berlusconiano. Oh che bella giornata!
...

2011-12-02

Monti e le pensioni. Snervante attesa. Come finirà?


Monti è persona ammodo. Tutti, o quasi, l'osannano. Monti è per l'equità dei sacrifici. Tutti, o quasi, ci credono. Monti si circonda di persone di valore. Tutti, o quasi, ne sono convinti.
(Poi magari ti capita di sentire dalla Gruber un Riccardi di Sant'Egidio che in perfetto stile democristiano parla senza dire nulla e allora ti viene il sospetto che l'alternativa al morire berlusconiani è tornare a morire democristiani. Alleluia!)
In nome dell'equità sembra che anche il professore darà una ulteriore strizzata ai pensionati. Per far cassa cosa c'è di meglio che bloccare l'adeguamento delle pensioni ai livelli medio-bassi?
Tutti, o quasi, si dichiarano contrari a una simile ipotesi.
Allora? Sono curioso di vedere come andrà a finire.
Sicuramente di far pagare l'Ici (o come diavolo si chiamerà) al Vaticano non se ne parla nemmeno, ma bastonare i pensionati più poveri - presenti e futuri - non è peccato. Dunque nessuna meraviglia.
Però se, per ragioni diverse e non tutte confessabili, si formerà davvero una maggioranza contraria a questa ipotesi nello scalcagnato parlamento che ci ritroviamo, Monti non partirà nemmeno.
Come troverà "la quadra" - come dice il padan ruspante - l'esimio professore?

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2011-11-30

Trovato un modo radicale di uscire dalla crisi: far fuori metà della popolazione mondiale

Non si sa se ridere o piangere per l'umana stupidità (che non è solo di questi tempi, purtroppo).
Ricercatori sembra abbiano trovato il modo di moltiplicare la letalità del virus dell'aviaria in maniera esponenziale. (Qui, dal Corriere, uno dei tanti articoli pubblicati) 
Le guerre, si sa, sono sempre state un ottimo modo per uscire dalle crisi economiche. Chissà che in futuro non ci si provi anche con le pandemie provocate ad hoc.
L'economia al primo posto! Lo diceva anche il vecchio Marx, in fondo. La cultura non è che una sovrastruttura.
Siamo o non siamo quel 99,9 per cento della popolazione mondiale (altroché 99%!) in mano allo 0,1 di criminali che detengono il potere? E allora c'è da aspettarsi di tutto.

2011-11-29

Lucio Magri, il diritto di decidere la propria morte

 Luigi Pintor e Lucio Magri (a destra) 
Due "padri" storici del Manifesto che se ne sono andati

La morte per autodeterminazione di Lucio Magri, uno degli storici fondatori del giornale "Il Manifesto", non è un esempio né, tantomeno, una indicazione valida per tutti.
L'idea di poter scegliere i percorsi della propria vita così come il momento della propria morte quando la vita non offre più nulla, soggettivamente, che la renda degna di essere vissuta, si presta a infinite discussioni.
Per un non credente la maggior parte delle argomentazioni addotte dai credenti per vietare l'esercizio del libero arbitrio non hanno alcun significato.
Morire per propria scelta dignitosamente e senza inutili sofferenze dovrebbe essere semplicemente un diritto garantito da una giusta legislazione a tutti coloro che ne sentono l'inderogabile necessità.
Scegliere liberamente e consapevolmente di morire, come scegliere di vivere in condizioni di estrema sofferenza fisica o psichica, sono entrambi atti di coraggio e dovrebbero essere ugualmente rispettati.

2011-11-26

Aspettando Godot...


Per assurdo: viene l'atroce dubbio "retrologico" che Monti sia stato messo lì per pilotare l'andare a fondo

2011-11-24

Idillio Monti Merkel Sarkozy


Sperticati i riconoscimenti per Monti da parte degli altri due. Altrettanti schiaffoni indiretti per Berlusconi e per coloro che ancora si ostinano a non credere quanto sia stata deleteria per l'Italia la banda BB (Berlusconi-Bossi)
Ma per il resto aria fritta, a parte la volontà di arrivare ad una fiscalità comune nella UE.Se saranno rose fioriranno.
Siamo tutti qui ad attendere il pacchetto del governo Monti che non ci renderà certo più felici.
Intanto anche Giannini (La Repubblica La crisi non aspetta) dà i primi segni d'insoddisfazione per le prestazioni della novella sposa (Monti & C) dopo i calorosi - pure troppo - abbracci iniziali.

2011-11-19

L'Italia è sempre l'Italia e gli scodinzolini scodinzolano

L'Italia è sempre l'Italia, o meglio, i giornalisti e i media che contano nella comunicazione sono sempre gli stessi.
Così adesso è tutto un coro di consensi indifferenziati e solenni per Monti, il nuovo governo, lo "stile" che lo contraddistingue.
Si è già detto che anche Maga Magò avrebbe fatto la sua bella figura a confronto del presidente del consiglio precedente.
Monti è un garbato signore con ottime e non immeritate referenze, ma davvero non suscita tutto l'entusiasmo che sembrano volerci imporre.
Tantomeno i suoi neo ministri, a partire da Passera, un banchiere a tutto tondo che, quantunque ex come banchiere, non avrà tagliato qualsiasi contatto con i suoi numerosi ed importanti interlocutori nel giro di poche ore e, del resto, sarebbe anche ridicolo pretenderlo. L'uomo è ambizioso e non sarà sceso in politica soltanto per un breve intermezzo "al servizio del paese".
Per lui, come per gli altri, saranno le scelte concrete a darci il senso della realtà, al di là delle belle, concilianti e un po' soporifere parole del "professor" Monti (come preferisce essere chiamato).
Vale anche per il neo ministro dell'ambiente Clini, pure lui con un curricolo d'eccellenza, che però si è subito lasciato andare a spezzare una lancia a  favore del nucleare e un'altra per la Tav, incurante di un referendum appena concluso e di un movimento fortemente motivato a non mollare.
Io non sono tra quelli che considerano la "volontà popolare" giusta sempre e comunque, ben sapendo quanti siano forti i condizionamenti che ne possono limitare la capacità critica. Tuttavia un certo rispetto per gli unici strumenti di democrazia diretta che ci restano - e il referendum è tra questi - dovrebbe indurre a una maggior cautela chi rilascia dichiarazioni.
Insomma saranno le prossime mosse del governo a farci capire di più circa la sua vera natura.
Per ora resta lo spettacolo indegno dei neo-scodinzolini con i loro peana, da una parte, e il latrare indecente dei vetero-scodinzolini, elefantini e beneficiari a vario titolo del caduto "regime", dall'altra.

2011-11-18

Anche gli assessori della Lombardia sono tutti "tecnici". Vedi i loro curricoli

 Formigoni (firmigoni per le firme false con le queli furono presentate le sue liste alle elezioni) e Monti

Per coloro che storcono il naso per i troppo competenti "tecnici" del governo Monti riporto dal sito della Rana - niente a che vedere con Rana, quello dei tortellini - l'elenco delle competenze dei componenti il governo lombardo.

(Le parti in corsivo - nota bene – sono quelle scritte dai diretti interessati nei rispettivi cv)

Romano La Russa, assessore alla sicurezza: Nato a Paternò, in provincia di Catania, l’11 gennaio 1952. Risiede a Milano dal 1960. Giovanissimo, partecipa alle battaglie politiche della Destra meneghina (a colpi di spranga, ndr), ricoprendo importanti incarichi prima nella Giovane Italia e poi nel Fronte della Gioventù. E’ un tecnico, o meglio è, tecnicamente, il fratello di Ignazio La Russa.

Daniele Belotti, assessore all’urbanistica:  Bergamasco, nato nel 1968, di professione commerciante, è giornalista pubblicista e vanta collaborazioni con il quotidiano “La Padania” e varie riviste locali.

Giulio Boscagli, assessore alla famiglia. Nato il 30 giugno 1948, residente a Lecco, coniugato e ha sei figli (chi meglio di lui in quel ruolo, con una famiglia così numerosa). E’ stato presidente del Comitato per l’istituzione della Provincia di Lecco. E’ stato inoltre membro dei Consigli di Amministrazione dell’Associazione per l’istituzione di scuole universitarie a Como e Lecco, dell’Ente Pensionati Lecchesi. Un’ultima cosa. E’ il cognato di Formigoni, altro titolo che giustifica l’assessorato alla famiglia.

Gianni Rossoni, assessore all’istruzione e al lavoro. Nato a Offanengo (CR) il 17 gennaio 1949. Diplomato ISEF, insegnante di educazione fisica. Non fa una piega, insegna ginnastica… all’istruzione.

Massimo Buscemi, assessore alla cultura. Nato a Magenta (MI) il 13 giugno 1960, risiede a Milano. Dirigente d’azienda. Laureato in Economia e commercio alla Bocconi di Milano, consegue un Master in comunicazione d’impresa. A dire il vero non dirigeva nessuna azienda, ma (guarda un po’) era funzionario di quella Publitalia di Dell’Utri che tanto ha fatto per la nascita di Forza Italia. Insomma, un esperto della vendita di spazi pubblicitari alla cultura… un ossimoro.

Giulio De Capitani, assessore all’agricoltura. Nato ad Olginate (LC) il 27 febbraio 1946, architetto. Laureato al Politecnico di Milano, libero professionista dal 1971. Poi subito dopo è stato eletto e ha sempre fatto il politico. Non ha mai lavorato in vita sua. Braccia sottratte all’agricoltura.

Domenico Zambetti, assessore alla casa. Nato a Bari il 15 settembre 1952, vive e lavora a Milano dal 1973. Ha due figli ed è nonno di Carlotta e di Tommaso. Ha fatto parte per numerosi anni del CRIAL, (Comitato Regionale Inquinamento Atmosferico della Lombardia). Segretario della Commissione analitica per l’incidente di Seveso, Zambetti è esperto in materia di gas tossici e autore di una pubblicazione dal titolo “Guida alla conoscenza e all’uso dei gas tossici”, pubblicato nel 1995 da Assoservizi e ripubblicato nel 2009. Mi sa che gli hanno dato l’assossorato alla casa a sua insaputa.

Stefano Maullu, assessore al commercio. Nato a Milano il 15 marzo 1962. Nel 1987 inizia la carriera politica nella maniera più tradizionale, in sezione. Un altro che non mai fatto un cazzo in vita sua.

Carlo Maccari, assessore alla semplificazione. Nato a Volta Mantovana l’11 maggio 1965. Laureato in Farmacia all’Università di Parma. Presidente provinciale del Fronte della Gioventù, viene eletto a 20 anni consigliere comunale per il Msi a Castiglione delle Stiviere e successivamente riconfermato. Idem, come sopra: solo politica, mai lavorato.

Alessandro Colucci, assessore al paesaggio. Nato a Milano il 20 maggio 1974, dopo varie esperienze lavorative nel settore della moda, dell’abbigliamento, della ricerca di mercato e della grande distribuzione… Faceva il commesso o stava alla cassa?

Monica Rizzi, assessore allo sport. Inutile pubblicare il cv: è falso. E’ la leghista che si era autoattribuita una laurea in psicologia infantile in una fantomatica università svizzera. Con la laurea tarocca ha pure beccato, illecitamente, consulenze per alcuni ministeri a guida leghista. Roma ladrona, eh?

Poi in Regione Lombardia c’è il Trota e soprattutto c’è il capo, Roberto Formigoni, quello che si veste come un agente Tecnocasa e fa affari come uno di Cl. Che bella squadra di tecnici.

2011-11-16

Dopo governi di nani ballerine dentisti e maestri di sci...

Tutta gente con curricoli d'eccellenza, per lo più professori universitari ed economisti nati alla vigilia degli anni '50.
Non giovani dunque - il nostro non è un paese per giovani - ma magari per governare durante la tempesta economica e monetaria un team di consolidata esperienza e riconoscimento internazionale non guasta.
Certo molti sono legati a doppio filo con il mondo delle banche - che personalmente ritengo, insieme alle assicurazioni, associazioni a delinquere legalizzate.
Francamente non so che dire. Il fascino discreto delle celluline grigie mi attrae dopo tanti lustrini paillettes e beceroni al potere.
Saltar giù dal carrozzone Europa guidato dal non troppo affidabile duo Merkel-Sarkozy può essere anche allettante come tentazione. Ma è pur vero che una Europa politicamente unita (di cui per altro non si vede avvisaglia) sarebbe un vantaggio per tutti. Così almeno ho sempre pensato.
Certo l'eurocaos aumenta e "i parallelismi con la crisi subprime, che ha portato al fallimento di Lehman Brothers nel settembre 2008, cominciano a essere inquietanti. Da quel disastro solo Goldman Sachs, guidata da Lloyd Blankfein, è uscita più forte di prima. Quella stessa Goldman Sachs il cui ex ceo Henry Paulson è stato l'artefice, in qualità di segretario al Tesoro Usa, del salvataggio da 700 miliardi di dollari delle banche americane." (vedi articolo di Marcello Bussi su Milano Finanza Bombardamento a tappeto sull'euro)
Crescono i sospetti che tanti ex uomini Goldman Sachs nei posti chiave anche in Europa (Papademos in Grecia, Monti in Italia, Draghi alla Bce) non siano un caso.
L'unica certezza è che nessuno (tranne forse quelli di Goldman Sachs che sembrano sempre vincenti) sa più che pesci pigliare e per un osservatore che voglia mantenersi critico senza sposare tesi a priori sono tempi duri.

2011-11-14

Crozza - Mario Monti & Goldman Sachs



Chissà perché i soliti faziosi (io compreso) non condividono il gaudio con il quale è stata generalmente accolta da molti ex timidi oppositori di Berlusconi la nomina di Monti.
Una amara medicina può servire a liberare l'intestino, ma non è detto che risani l'intero organismo.
Talvolta poi la cura può anche essere peggiore del male.
Non basta andare in chiesa la domenica mattina con la moglie per essere buon presidente del consiglio e tanto meno per rimettere in pista l'Italia nel carrozzone europeo.
I "mercati" o meglio i grandi trader internazionali se ne fottono di queste cose e se per far soldi hanno deciso di affossarci insieme all'euro e all'Europa non si fermeranno certo intimiditi dalla presenza di un prof bocconiano.
Non ci sono alternative credibili e dunque stiamo a vedere come andrà a finire, ma effettivamente si sente odore di cetriolo in arrivo.

2011-11-12

Stasera, incrociando le dita, dovremmo festeggiare la fine del governo Berlusconi...


...meglio di "lui" chiunque, anche Maga Magò, dice Crozza. Concordiamo.
Sarebbe stato preferibile che a batterlo - o meglio abbatterlo - fosse stata una opposizione credibile e non "i mercati" - formula astratta - e più credibilmente gli uomini reali legati ai poteri finanziari internazionali. Draghi e il presidente del consiglio in pectore Mario Monti ne sono esempi.
Non sembra esserci altro santo al quale appellarsi. Lo si sa da tempo. A meno di rischiare strade alternative, magari più appetibili, ma poco praticabili e scarsamente condivise.
Vedremo cosa significherà. Nulla di particolarmente piacevole, è sicuro, per noi poveri "vasi di terracotta, costretti a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro" (si perdoni la citazione di manzoniana memoria).

2011-11-10

Il cavaliere non vuole andarsene, se ne fotte dello spread e resta lì finché può. Per l'Italia siamo al punto di non ritorno

Napolitano ha nominato Monti senatore a vita. Ora è pronto per diventare  presidente del consiglio.

Niente da fare. Berlusconi tira in lungo. L'Italia agonizza e "lui" se ne frega. Prima di tutto vengono i suoi interessi personali.
Per questo non ho esultato all'annuncio del mezzo passo indietro.
Che Berlusconi debba mollare è nei fatti, ma il berlusconismo in salsa leghista, quello che davvero ha messo in ginocchio l'Italia, anche indipendentemente dalla crisi economica, resta.
Non si cancellano con un colpo di spugna malgoverno, malaffare, arroganza, volgarità e stupidità di un ceto politico consolidato da anni al potere.
Non si inventa dall'oggi al domani un nuovo governo con vecchi arnesi di una inconsistente opposizione fatta di uomini e idee incompatibili tra loro.
L'unica via d'uscita, come si sapeva da tempo, è un governo di "tecnici", un governo insomma che tiri fuori le castagno dal fuoco a tutti i "politici" prendendo al posto loro decisioni impopolari che non potrebbero mai prendere se vogliono voti alle elezioni.
Questo il senso di un governo Monti - uomo dell'apparato europeo - e di un ultimo, forse ormai inutile, tentativo di mantenere l'Italia nel "giro" dell'Europa.
Che sia un bene o un male è tutto da vedere.

2011-11-06

Libera nos a malo - Tutti al ristorante


Non credo che Berlusconi sia il male assoluto, così come sono consapevole che i mali di questo disgraziato paese a nome Italia vengano da lontano.
Vent'anni di fascismo, quarant'anni di Democrazia Cristiana, il socialismo craxiano, una "sinistra" che di sinistra non ha più niente da un pezzo (non dimentichiamo che Prodi era, e fondamentalmente resta, un democristiano, come tanti altri nel PD che hanno fagocitato gli insipienti epigoni dell'ex Partito Comunista, ormai disciolto nell'ex DC) hanno tutto il loro peso. Inutile rivangare il passato.
Poi quasi vent'anni di berluscon-leghismo ideologico, prima ancora che di governo, hanno dato il colpo di grazia.
Non ne usciremo con la dipartita del duo Berlusconi-Bossi, e quello che accade a livello economico in tutto il mondo di vecchia matrice capitalista è solo aggravato dall'ostinazione della banda BB a restare incollata alle lucrose poltrone.
Non so se, via Berlusconi, lo spread dei titoli di stato italiani tornerà a livelli sopportabili. Data la considerazione internazionale che il nostro presidente del consiglio gode, sicuramente senza di lui le cose andrebbero meglio. Tuttavia la crisi economico-finanziaria resta e, oltre al cavaliere di Arcore - ormai fuori di testa insieme al suo socio Bossi - ben altre sarebbero le cose da cambiare.

2011-11-05

Go go Silvio B. go


Chuck Berry - Johnny B. Goode

"In the name of God and Italy, go!" In nome di di Dio e dell'Italia, vai!
Così oggi il Financial Times rivolto a Berlusconi.
In lombardo: "föra di ball donca!"
Non c'è altro da dire. Tutto ormai è stato detto.
Meglio ascoltare un Chuck Berry d'annata.

2011-11-03

La vita, non la borsa! Ma la Tobin Tax resta un miraggio e il G20 non ci salverà

Warren Buffett, secondo la rivista Forbes il terzo uomo più ricco del mondo. Furbescamente sostiene che i ricchi devono pagare più tasse, non meno degli altri come accade ora

Con tutta evidenza nessuno ci capisce niente sui perché dell'ottovolante borsistico.
Le ragioni che di volta in volta vengono date per i su e giù sono contraddittorie e se qualcuno, più bravo o capace di condizionarne gli andamenti, sa come davvero stanno le cose, non ce lo dice.
Fatto sta che al "popolo", della Borsa, non frega niente. Sono le conseguenze dello spregiudicato gioco economico planetario - una roulette dove a guadagnare veramente è sempre il solito banco - a spaventare. "E io pago" direbbe Totò nelle vesti del "popolo" bue.
"Parco buoi", del resto, vengono definiti in Borsa anche i piccoli investitori, quelli che rimangono sempre con il cerino in mano quando tutti i furbi se ne sono sbarazzati.
Noi, popolo bue, il 99% della popolazione, dovremmo averne piene le palle di dipendere da quell'un per cento che sta distruggendo il mondo.
Questo il senso di chi dice "Basta!". Mettere la vita prima della borsa, il popolo prima della finanza.
Forse sarebbe bastato - e basterebbe - introdurre la Tobin Tax (dal nome del premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972, quarant'anni fa!) per migliorare significativamente le cose.
Così le transazioni sui mercati valutari serebbero modicamente tassate per stabilizzarli e le speculazioni valutarie a breve termine, penalizzate. Il ricavato della tassa - centinaia di miliardi di euro ogni anno - permetterebbe di combattere la povertà e i cambiamenti climatici. Contribuirebbe anche a ridurre la speculazione finanziaria e a ridistribuire le ricchezze.
Al G20 non se ne farà nulla, statene pur certi.

2011-10-25

Delle pensioni - e dei pensionati - alla banda BB non frega una beata mazza

Traduzione per i non lombardi

- Lascia stare i miei pensionati...
- Attento Bossi che andiamo a casa!
- Andate a dar via le chiappe tutti e due

Proverbio milanese:
Quando la merda sale al trono o puzza o fa danno

2011-10-20

Morte di un satrapo. Un'immagine che entrerà nella storia


Questa immagine di Gheddafi (ferito o già morto?) non mi rallegra.
Solleva il fatto che i libici,  finalmente liberati dalla sua ingombrante presenza, potranno riprendere il cammino verso una normalità che sembra ancora incerta e lontana.
Sconcerta che solo poco più di un anno fa (era la fine di agosto del 2010) sia stato accolto a Roma da 500 "hostess" pagate 70 euro l'una e da un Berlusconi entusiasta.

2011-10-19

Omaggio a Zanzotto: Esistere psichicamente


Esistere psichicamente

Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu
primavera non luglio non autunno
ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch'io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
Chiarore acido che tessi
i bruciori d'inferno
degli atomi e il conato
torbido d'alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.

Andrea Zanzotto Vocativo, Mondadori, 1957

2011-10-17

Lega, congresso provinciale di Varese, s'incrina il monolite e Il presidente del consiglio vuole fare la rivoluzione [sic!]



La stupidità è endemica, come la più grave delle malattie infettive, come la peste. E’ la peste del tempo presente. Se uno è stupido si aggregherà con gli stupidi, si attornierà di idioti. Si attiva il meccanismo della selezione naturale: gli intelligenti sono segregati e uccisi psicologicamente, gli stupidi si moltiplicheranno come i topi, come i conigli. Genereranno bambini che la natura potrà anche aver dotato di capacità creative, ma diventeranno stupidi perché educati alla stupidità. Respireranno un’aria mefitica, che uccide la mente e rinvigorisce i muscoli e il tessuto cavernoso del pene che si erigerà sempre di più. L’intelligenza è una possibilità della biologia, non un imperativo, non una necessità. L’educazione sopprime ogni potenzialità e così crescono piccoli idioti che poi diventano grandi e ancor più idioti.
Stupidità, la peste di oggi di Vittorino Andreoli La Stampa 22.04.05

Berlusconi a Lavitola: ''Facciamo fuori il palazzo di Giustizia di Milano...''

Smoke

...e talvolta capita di vedere per caso un vecchio film (del '95) che ti eri perso.  
Smoke di Wayne Wang, sceneggiatura dello scrittore Paul Auster, con un cast di ottimi attori (Harvey Keitel, William Hurt, Forest Whitaker).
Gli episodi concatenati raccontano le storie di alcuni personaggi che ruotano intorno ad una delle superstiti tabaccherie di Brooklyn.
Film di parole e scarsa azione, delicato e forte insieme, ha il sapore un po' polveroso, ma sapido, del tempo che fu (un passato prossimo che sembra remoto).
Si fuma tutti molto tabacco, si beve, si chiacchiera, si vive faticosamente il presente - con qualche imprevisto e un occhio in parte nostalgico in parte disincantato sui nodi irrisolti del proprio passato.
Niente di speciale insomma, ma quanto basta a far la differenza tra un buon film e tanti film mediocri in circolazione.

2011-10-15

Indignati, incazzati, facinorosi, teppisti, black bloc (o seplicemente provocatori?)... e a Roma scene di ordinaria guerriglia

Scontri a Roma. Come sempre ci distinguiamo nel peggio. A Berlino, Londra, Parigi, Madrid le manifestazioni si sono svolte, belle, senza incidenti.
La stessa cosa sarebbe accaduta anche da noi se un pugno di provocatori probabilmente istigati da qualcuno che ha interesse a mandare in vacca la protesta non avesse fatto ancora una volta il solito vecchio gioco.

Che si possa essere così incazzati da voler passare alle vie di fatto non è di per sé impossibile. Le modalità di questa violenza però sono sempre quelle, arcinote, viste e riviste tante volte, capaci solo di oscurare e screditare la protesta, magari utopica e sterile, ma legittima.

Indignados - La scoperta dell'acqua calda

Aleksandr Deinekax, Futuri aviatori, 1938

Non si può che essere a fianco degli "indignati" di tutto il mondo, giovani o meno giovani, che oggi manifestano un po' ovunque.
Ambigua è invece la solidarietà che alcuni ricconi, banchieri e politici (largamente responsabili dell'attuale crisi) attestano pubblicamente al movimento.
Ma c'è davvero del nuovo in tutto ciò?
La storia ritorna, seppure mai uguale a sé stessa. Dunque anche stavolta i motivi contingenti che hanno aggregato nell'indignazione milioni di persone non vanno sottovalutati.
Eppure talune analisi di fondo dei perché le cose accadono restano con tutta la loro forza di profetica evocazione.
Certe riletture - magari un po' riadattate nella terminologia ed attualizzate - aiutano a dare significato al ciclico ritorno di proteste e protestatari.

"Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.

La borghesia ha avuto nella storia una parte sommamente rivoluzionaria.

Dove ha raggiunto il dominio, la borghesia ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali, idilliche. Ha lacerato spietatamente tutti i variopinti vincoli feudali che legavano l'uomo al suo superiore naturale, e non ha lasciato fra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse, il freddo "pagamento in contanti". Ha affogato nell'acqua gelida del calcolo egoistico i sacri brividi dell'esaltazione devota, dell'entusiasmo cavalleresco, della malinconia filistea. Ha disciolto la dignità personale nel valore di scambio e al posto delle innumerevoli libertà patentate e onestamente conquistate, ha messo, unica, la libertà di commercio priva di scrupoli. In una parola: ha messo lo sfruttamento aperto, spudorato, diretto e arido al posto dello sfruttamento mascherato d'illusioni religiose e politiche.

Con lo sfruttamento del mercato mondiale la borghesia ha dato un'impronta cosmopolitica alla produzione e al consumo di tutti i paesi. Ha tolto di sotto i piedi dell'industria il suo terreno nazionale, con gran rammarico dei reazionari. Le antichissime industrie nazionali sono state distrutte, e ancora adesso vengono distrutte ogni giorno. Vengono soppiantate da industrie nuove, la cui introduzione diventa questione di vita o di morte per tutte le nazioni civili, da industrie che non lavorano più soltanto le materie prime del luogo, ma delle zone più remote, e i cui prodotti non vengono consumati solo dal paese stesso, ma anche in tutte le parti del mondo. Ai vecchi bisogni, soddisfatti con i prodotti del paese, subentrano bisogni nuovi, che per essere soddisfatti esigono i prodotti dei paesi e dei climi più lontani. All'antica autosufficienza e all'antico isolamento locali e nazionali subentra uno scambio universale, una interdipendenza universale fra le nazioni. E come per la produzione materiale, così per quella intellettuale. I prodotti intellettuali delle singole nazioni divengono bene comune. L'unilateralità e la ristrettezza nazionali divengono sempre più impossibili [...]

I bassi prezzi delle sue merci sono l'artiglieria pesante con la quale spiana tutte le muraglie cinesi, con la quale costringe alla capitolazione la più tenace xenofobia dei barbari. Costringe tutte le nazioni ad adottare il sistema di produzione della borghesia, se non vogliono andare in rovina, le costringe ad introdurre in casa loro la cosiddetta civiltà, cioè a diventare borghesi. In una parola: essa si crea un mondo a propria immagine e somiglianza.

I rapporti borghesi di produzione e di scambio, i rapporti borghesi di proprietà, la società borghese moderna che ha creato per incanto mezzi di produzione e di scambio così potenti, rassomiglia al mago che non riesce più a dominare le potenze degli inferi da lui evocate. Sono decenni ormai che la storia dell'industria e del commercio è soltanto storia della rivolta delle forze produttive moderne contro i rapporti moderni della produzione, cioè contro i rapporti di proprietà che costituiscono le condizioni di esistenza della borghesia e del suo dominio. Basti ricordare le crisi commerciali che col loro periodico ritorno mettono in forse sempre più minacciosamente l'esistenza di tutta la società borghese.

Nelle crisi commerciali viene regolarmente distrutta non solo una parte dei prodotti ottenuti, ma addirittura gran parte delle forze produttive già create. Nelle crisi scoppia una epidemia sociale che in tutte le epoche precedenti sarebbe apparsa un assurdo: l'epidemia della sovraproduzione. La società si trova all'improvviso ricondotta a uno stato di momentanea barbarie; sembra che una carestia, una guerra generale di sterminio le abbiano tagliato tutti i mezzi di sussistenza; l'industria, il commercio sembrano distrutti. E perché? Perché la società possiede troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppa industria, troppo commercio. Le forze produttive che sono a sua disposizione non servono più a promuovere la civiltà borghese e i rapporti borghesi di proprietà; anzi, sono divenute troppo potenti per quei rapporti e ne vengono ostacolate, e appena superano questo ostacolo mettono in disordine tutta la società borghese, mettono in pericolo l'esistenza della proprietà borghese. I rapporti borghesi sono divenuti troppo angusti per poter contenere la ricchezza da essi stessi prodotta. Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall'altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi. Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse."

Queste cose le ha scritte centosessantaquattro anni fa Karl Marx, Il Manifesto del Partito Comunista (clicca qui per leggerlo)

2011-10-13

Caduto il governo Berlusconi!

Berlusconi mostra il bernoccolo dopo la caduta (nella doccia di casa)

Bufala, purtroppo.
Una speranza vana a fronte di una opposizione ridicola e con un parlamento intento soltanto a preservare stipendi e privilegi.
Il cavaliere di Arcore ha raccontato un sacco di balle in parlamento, come suo solito, e alla fine, salvo clamorosa caduta - non soltanto in bagno come gli accadde a luglio - strapperà l'ennesima "fiducia".
Se domani, o nei prossimi mesi, succederà il miracolo sarà per lo sgambetto di qualcuno della sua maggioranza, insofferente per una troppo lunga permanenza in secondo piano o non sufficientemente remunerato nella politica di interscambi, altrimenti detta mercato delle vacche, nella quale il nostro presidente del consiglio eccelle.
Ma sembra per tutti più conveniente tenerlo lì, a bagnomaria, per continuare a fare i propri porci comodi almeno finché dura.

2011-10-07

La scuola degli orrori: bugie sul numero dei bocciati, quiz pieni di errori, spese funzionamento insufficienti, classi pollaio...

Sulla Gelmini e la sua gestione della scuola si è ormai detto tutto il male possibile.
Ciò che sconcerta è la falsità delle sue dichiarazioni, una falsità del resto perfettamente in linea con quella espressa da tutta la compagine governativa e dai parlamentari che la sostengono.
Per questo c'è tanto accanimento contro la libera informazione. Mettere un bavaglio al dissenso informato è prioritario per "l'amico di Putin" - Berlusconi sta proprio ora volando a festeggiare il compleanno del pericoloso leader della Russia dove le bocche ai giornalisti si chiudono anche con il piombo (Anna Politoskaia fu uccisa proprio nel giorno del complenno dell'amico Putin e ancora non si conosce il mandante).
C'è solo da augurarsi che sia ormai troppo tardi e il crollo del berlusconismo prossimo, non fosse altro per tutto il marcio che ha accumulato nella sua stessa pancia.

Rilancio qui 10 BUGIE di Giuseppe Caliceti (da Rete Scuola).

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2011-10-06

Dalla prima pagina di Wikipedia (che molti dei nostri parlamentari probabilmente non sanno neppure cosa è)

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., così modificato (vedi p. 24), alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27
«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia



Rassegna stampa

2011-10-05

Come titola Libero nel giorno in cui Moody's spinge la testa dell'Italia che affoga sotto di altri tre livelli?


Ma sì va, facciamoci quattro risate con l'odierno titolo di Libero a tutta pagina e poi, magari, leggiamo Titoli a picco (Avvenire), dove i titoli non sono quelli di borsa, ma quelli dei giornali.
Guarda caso proprio ieri anch'io avevo fatto un post sui titoli dei giornali (e i contenuti dell'informazione): Donne. La solitudine di Eli: fa da sola anche il pieno. Penoso da D repubblica.it - Amanda, Pippa e le altre

2011-10-04

Donne. La solitudine di Eli: fa da sola anche il pieno. Penoso da D repubblica.it - Amanda, Pippa e le altre

Georgia O'Keeffe

Che dire sulla Knox (e Sollecito) da mostro a vittima ed eroina? Vittorio Zucconi (su Repubblica) è da leggere: Il tifo della platea americana.
Poco da aggiungere.
Sconcerta il pasticcio delle indagini e una "giustizia" tanto ondivaga. Anche in Italia, come in America quando un processo è indiziario ciò che più conta sono avvocati di grido (la Bongiorno ad esempio).
Noi "spettatori" non abbiamo elementi per esprimere un parere documentato, preda come siamo dei media che si impossessano dei casi giudiziari più golosi, sposando una o l'altra tesi e influenzando le platee.
Il "povero negro" invece non ce l'ha fatta. Italia come l'America.
Rudy Guede, il terzo protagonista, secondo l'accusa, dell'omicidio di Meredith Kercher (lei sì la vera vittima dimenticata), condannato definitivamente a 16 anni.

Da segnalare il penoso D La Repubblica per come tratta di donne. La solitudine di Eli (la Canalis) fa da sola anche il pieno, Pippa: il bacio ufficiale, Lusso e regolatezza, Sparlare fa bene al cervello, Non ti fidi degli uomini? La scienza ti dice perché, La regina Cenerentola Beatrice perde la scarpa.
Titoli ad hoc per argomenti stupidi trattati con una superficialità degradante.
Inutile sfoggiare tanta intelligenza analitica nelle pagine "serie" che trattano "politicamente" delle donne berlusconiane per poi cadere negli stessi abusati cliché nei siti e giornali a loro dedicati.

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2011-10-01

Non indignatevi soltanto. Incazzatevi con i commercianti disonesti che aumentano i prezzi a capocchia

L'Iva è passata dal 20 al 21 per cento. Aumenta il prezzo di detersivi, giocattoli, tv, ma anche auto, moto, abbigliamento, scarpe, computer, vino, cioccolato, calzature e altri servizi.
Bene, anzi male. Comunque si tratta di un aumento che, sul singolo articolo, non dovreste sentire troppo.
Se il vostro barista, con la scusa dell'Iva, vi alza il prezzo della tazzina di caffè di 10 centesimi è un ladro. Incazzatevi.
Perché? Per 10 centesimi non ne vale la pena.
Ci fotte la paura di sembrare miserabili, ma i veri miserabili sono coloro che ci fregano in continuazione contando sulla nostra condiscendenza.
È su queste piccole cose moltiplicate per dieci, cento, mille e sulla nostra incapacità di reazione che si è realizzata una ridistribuzione dei redditi a favore dei disonesti, in particolare nel momento in cui l'euro ha sostituito la lira. Ricordate? I prezzi sono raddoppiati, ma gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono rimasti quelli di prima.
Ora si rischia qualche cosa di simile, anche se in scala minore. (Vedere L’Iva sale di 1 punto, i prezzi anche del 7%, Corriere)
Per ogni euro di valore di un prodotto, con l'Iva al 20 per cento, si pagava un euro e venti. Ora, con l'Iva al 21 per cento, la differenza è di un centesimo per ogni euro di valore di base del prodotto. Non è che si aggiunge al prezzo, comprensivo della vecchia Iva, la nuova Iva.
Chi su un euro di valore di base di un prodotto arrotonda l'aumento, ad esempio, a uno e trenta compie una vera e propria truffa.

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2011-09-29

L'inventore del "tunnel Gelmini" si dimette da portavoce, ma resta direttore generale del Miur


«Code di neutrini in ingresso al Gran Sasso: si consigliano percorsi alternativi»

Si sbeffeggia su Twitter e su FaceBook l'innocente gaffe della ministra dell'istruzione.

Un'ondata di ridicolo li seppellirà. (Speriamo presto!)

Massimo Zennaro quello che ha indotto la nostra ministra Gelmini a credere nell'esistenza di un tunnel tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso si è dimesso da portavoce (ma non dalla direzione del ministero).



Il comunicato ministeriale lasciava poco spazio agli equivoci e ben si prestava alle "strumentalizzazioni".
Vederlo qui sotto.

Del resto il curricolo scolastico della signora ministra non è dei più brillanti.
Ha cambiato 3 licei nel corso dei 5 anni e ha finito col diplomarsi in uno privato.
Si è laureata in Giurisprudenza con 3 anni fuori corso. Voto di laurea 100, e tesi valutata meno di 1 punto.
Ha superato l’esame di Stato per la Professione di Avvocato presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, dopo il primo anno di praticantato a Brescia ed il secondo a Reggio Calabria.
(Nella sessione della Gelmini risultarono quasi il 57% di ammessi agli orali. Il doppio rispetto a Roma o a Milano. Quasi il triplo che a Brescia.
Si giustificherà Mariastella: "lo fanno tutti").

Così le fanno le pulci coloro che le vogliono male.
Ben sappiamo però che per fare i ministri non ci vogliono grandi doti accademiche.
L'importante sembra essere in odor di mafia come il sicilianissimo Saverio Romano, salvato ieri dalla maggioranza berlusconiana (che così si è anche autosalvata). Che festa! Abbracci, applausi, pacche sulle spalle. C'è mancato poco al baciamano e al bacio sulla bocca... col beneplacito dei leghisti "duri" e "puri". Uah! Uah! Uah!

2011-09-28

Ma "vadino" un po' a quel paese!

Un "profetico" intervento "strutturale" del finanziere Francesco Confuorti in Rai poco più di un anno fa. Italia agli "argini" della problematica.

Uno strafalcione verbale può capitare a tutti.
Eppure è stato proprio un "vadino" buttato lì con nonchalance dal finanziere di turno Francesco Confuorti, presentato come grande esperto economico internazionale a Linea notte dal pur ottimo Mannoni a farmi rizzare le orecchie.
Francesco Confuorti, fondatore e amministratore delegato della "boutique finanziaria" Advantage Financial con sedi a Milano, New York, Lussemburgo, ha prodotto qualche, lessicalmente contorta, banalità del tipo la situazione italiana è quella che è non per colpa di questo o di quello, ma per venti o trent'anni di politica sbagliata. Ricetta: rilanciare la crescita nei suoi aspetti fondamentali, aumentare flessibilità, mobilità e qualificazione della forza lavoro, ridurre la fiscalità... Le solite cose, insomma, assicurando comunque che l'Italia non farà default. Confortante senza dubbio, ma chissà perché poco convincente sulla bocca del padrone di una piccola banca d'affari.

Cercando qualche informazione sul web relative a Francesco Confuorti è saltato fuori che nel 2004 la Banca d'Italia, nell'ambito delle sue funzioni ispettive di vigilanza, ha rilevato infrazioni presso la Banca Advantage di Investimenti & Gestioni con sede in Milano.
Infrazioni contestate e sanzionate pecuniariamente: carenze nell'organizzazione, controlli e erogazione del credito da parte del Consiglio di amministrazione; carenze nei controlli interni da parte del Collegio sindacale; irregolarità nel trasferimento di titoli in portafoglio da parte del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e del Direttore; inesatte segnalazioni statistiche all'Organo di Vigilanza da parte del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e del Direttore.
Primo tra gli amminisrtratori sanzionati Confuorti Francesco. (Banca d'Italia, Bollettino di Vigilanza)
Niente di particolarmente grave. Probabilmente le stesse "leggerezze" comuni a tutte le banche che hanno condotto alla crisi del 2008 e all'attuale situazione.
Certo i politici hanno avuto e hanno responsabilità immense, ma che ai finanzieri affaristi venga concessa credibilità a cuor leggero è davvero troppo.
Un po' più di "vigilanza" sarebbe auspicabile anche al TG3.

...

2011-09-26

Stato di polizia e bavaglio ai Blog

"Stato di polizia!"
Inveisce il cavaliere attaccato alla poltrona di presidente del consiglio come una patélla ó scöggiu
Ci sarebbe solo da ridere detto dal capo di un governo che da interminabili anni sta lì a fare i suoi privatissimi interessi e porta allo sbaraglio questo disgraziato paese, fottendosene altamente della fine che faremo noi tutti.
Cosa sta meditando ora? Non già di levarsi dai piedi e ridare un minimo di credibilità alle istituzioni italiane - anche se probabilmente ormai il nostro destino è irrimediabilmente segnato (considerando anche gli individui destinati a sostituirlo).
Conta, l'ineffabile Silvio Bi - la cui resistibile ascesa poteva benissimo essere fermata se a contrastarla non fossero stati tipi del calibro di D'Alema e soci - di tornare alla carica delle intercettazioni e dei Blog. Di mettere insomma il bavaglio all'informazione riesumando il famigerato disegno di legge n. 1611 magari facendolo votare con un ennesimo voto di fiducia dalla sua prezzolata maggioranza e di fatto intimidendo (come in uno stato di polizia che si rispetti) la libera manifestazione del pensiero.
(Vedi Censurare Internet per salvare il premier, Guido Scorza, Il Fatto Quotidiano)

....

2011-09-23

Butch (Berlusca) Cassidy e Sundance (Bossi) Kid







Berlusconi accarezza il fido Bossi prima della scena finale...





           

Ancora una volta l'Economist (Slipping into darkness) si chiede, come noi del resto, quanto durerà ancora l'agonia che ci condanna a pagare costi altissimi per l'ostinazione (o demenza senile?) di questi due individui e la vergognosa sudditanza della loro banda.

garlaschelli

2011-09-19

La scuola Cenerentola


Il 12 settembre si sono riaperte le scuole quasi in tutte le regioni.
Come sempre i quotidiani, che di scuola si occupano poco, hanno sentito il dovere di ospitare qualche articolo di circostanza. Stanco rito.
Scontate, perlopiù, anche le cose scritte.

Dopo una settimana la scuola torna nel dimenticatoio.
Rinverdiamo la memoria.

Marco Rossi Doria su La Stampa ha ricordato i tagli del governo. "Otto miliardi in tre anni. (...) Siamo a 4,2% del Pil investito in istruzione, penultimi in Europa. E il Def prevede di far scendere gli investimenti alla scuola fino al 3,4% del Pil. La media Ocse è 5,7%. (...) Il governo ha operato una scelta folle. Che l'Italia non aveva mai fatto. Né quando, poverissima, iniziò la sua vita di nazione cento cinquanta anni fa, né durante le crisi e le guerre dello scorso secolo. Mai. Perché l'investimento in istruzione contribuisce grandemente allo sviluppo."

Questo calo progressivo di investimenti per l'istruzione risulta anche più drammatico se si comparano i dati appena pubblicati nel rapporto Education at a Glance 2011 (download pdf) dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Nel 2008, l’Italia ha speso il 4,8% del PIL per l’istruzione, ovvero 1,3 punti percentuali in meno rispetto al totale OCSE del 6,1% (posizionandosi al 29 posto su 34 Paesi) (Tabella B2.1). Attenzione! I dati sono relativi al 2008 e la situazione è peggiorata nettamente negli ultimi tre anni dopo i feroci tagli della Gelmini.
Nessun altro governo ha fatto altrettanto. Le conseguenze le conoscono bene insegnanti, studenti e genitori.

Giorgio Israel su Il Messaggero è tornato sui temi del merito e del rigore.
Scrive: "Il costruttivismo pedagogico, se aveva il torto di privilegiare i metodi sui contenuti, definiva i suoi principi sul piano culturale. Invece ora siamo alla mitizzazione delle tecniche."
Per certo malinteso costruttivismo non ha torto. Peccato che la scuola italiana, abbia un'impronta - anche se abbastanza inconscia - più behaviorista (comportamentista) e cognitivista che costruttivista.
Poi si chiede:
"Migliorare la qualità dell'insegnamento? Con una pioggia di Wi-Fi e di lavagne multimediali (...) Cosa vi sia "dentro", pare che sia irrilevante. Migliorare la qualità dei testi di matematica o di storia? Pare che non interessi parlare dei contenuti di manuali abborracciati, pieni di errori, (...)"
Messa così ha ragione. Ma il primo vero problema è che la maggioranza degli insegnanti hanno accettato l'introduzione dei computer nella scuola (pochi e mal funzionanti) torto collo e non hanno mai davvero imparato ad utilizzarli come "strumenti" della didattica. Così come prima (e tuttora) si affidavano (e affidano) a libri di testo scadenti allo stesso modo si lasciano imporre software didattici risibili.

"Nel corso dell’anno scolastico 2011-2012, le istituzioni scolastiche saranno chiamate per la prima volta ad adottare, per il successivo anno scolastico, libri digitali o misti in sostituzione dei tradizionali libri cartacei". Questo sta scritto sul sito ministeriale, e sembrerebbe una rivoluzione. Ma quel o misti la dice lunga. C'è da scommettere che tutto si risolverà con il solito libro di testo riciclato nel quale verrà inserito un mediocre CD. Con buona pace però dei profitti delle case editrici.
Il fatto poi di acquistare libri "digitali" uguali per tutti è un inutile spreco, per chiunque conosca il significato della collaborazione in rete.

Israel lamenta, giustamente, l'inadeguatezza dei contenuti. Eppure ci sono comunità di docenti e istituti che hanno prodotto e producono eccellenti programmi - per lo più freeware, tra l'altro. Un enorme serbatoio di materiali a disposizione di chiunque voglia farne uso o semplicemente trarne spunto per elaborarne di migliori.
Scadente, troppo spesso, è quello che proviene dagli enti ministeriali e dalle editrici commerciali.
Gli insegnanti che giusto 20 anni fa introducevano nelle scuole i computer di nuova concezione (i mitici Amiga 500, evoluti successori dell'altrettanto mitico Commodore 64, con interfaccia grafica a colori user-friendly e prestazioni concorrenziali a quelle del ben più costoso Mac) ne facevano un uso non meramente addestrativo e tanto meno ludico (se per ludico si intendono i videogame sparatutto).
Al centro stava, appunto, la qualità dei contenuti oltre all'aspetto creativo, legato, alle potenzialità di manipolazione dell'immagine. Ad esempio De Bartolomeis, pedagogista dell'università di Torino, aveva raccolto intorno a sé un gruppo di lavoro impegnato in questa direzione e gli insegnanti ispirati al Movimento di Cooperazione Educativa trasferivano le didattiche della pedagogia di Freinet (la tipografia in classe e l'autoproduzione di giornalini e libri) nelle nuove tecnologie, mai intese come "fine", ma sempre come "mezzo".

Il Dialogo sulla Scuola che insegna a vivere sul Corriere tra Cesare Segre, grande filologo e critico, ed una studentessa liceale aggiunge poco di nuovo. Belle parole di saluto quelle dell'anziano intellettuale, considerazioni appropriate quelle della studentessa.

Un articolo del sempre ottimo Tullio De Mauro su L'Unità Scuola: ha fatto l'Italia, può renderla multiculturale sposta il fuoco sul multiculturalismo. Accenna inoltre ad un tema caro all'autore, quello della lettura, della comprensione testuale e dell'analfabetismo di ritorno, per spezzare una lancia a favore della scuola.
Scrive a proposito dei "dati periodici che l’OCSE accerta e diffonde ogni tre anni sulle capacità di comprensione di testi tra i quindicenni. Alti lai perché il 40% dei ragazzi mostra difficoltà di comprensione. Certo, bisognerà che migliorino. Ma attenzione: gli adulti con analoghe difficoltà, tra i 18 e i 65 anni, non sono il 40%, sono una percentuale che, secondo l’ultima indagine comparativa internazionale, raggiunge e supera l’80%. Il doppio dei ragazzi a scuola. Se la scuola registrasse meccanicamente le (in)competenze degli adulti dealfabetizzati e non leggenti, le percentuali OCSE dovrebbero darci l’80% di ragazzi in difficoltà. Il 40% di scarto esprime l’enorme lavoro in salita che la nostra scuola sa fare e fa."

Il ministero ha dato i numeri.
Nell'anno scolastico 2011-2012 gli alunni iscritti sono, in totale, 7830650 così suddivisi:
- scuola dell’infanzia : 1.021.483 alunni;
- scuola primaria: 2.571.949 alunni;
- scuola secondaria di I grado: 1.689.029 alunni;
- scuola secondaria di II grado: 2.548.189 alunni

Il numero medio di alunni per classe è 22
Le classi con più di 30 alunni sono lo 0,6%
Le classi con meno di 12 alunni sono il 4%

Le cifre sulla scuola raccontano una verità parziale. Quando si afferma che in Italia la media di alunni per classe è di 22 non si tiene conto che ad abbassarla sono il 4% delle classi con meno di 12 alunni (quelle di montagna, di campagna, delle isole). Nelle città la media effettiva si aggira intorno ai 30 alunni.
Una scuola con pochi insegnanti, classi sovraffollate, mezzi economici insufficienti e in calo costante, non può garantire alti standard educativi.
Se a questo si aggiunge la piaga del precariato cronico e la demotivazione di molti insegnanti impossibilitati a mantenere il livello qualitativo del proprio impegno, il quadro peggiora.

(dal Corriere) clicca sull'immagine per ingrandirla

2011-09-17

Un presidente del consiglia a tempo perso, rispettoso di "Dio, patria e famiglia"

Gli invidiosi scatenati contro Berlusconi.
Sembra pensarla così l'amico Putin, che avendo stile di vita simile e stomaco forte non si fa troppe illusioni sulle virtù dei governanti.
Ma è invidia o disgusto? Indignazione per chi si fa beffe degli italiani e ha trasformato in postribolo non tanto e non solo le sue residenze private (fatti suoi) pubbliche (fatti un po' meno suoi), ma soprattutto un parlamento scelto ad hoc e pagato per mantenerlo al potere al di là di ogni ragionevole convenienza?
Delle intercettazioni, delle prostitute, delle performances private di Berlusconi m'importa poco o nulla.
I giornali, pieni delle cose dette dal presidente e dagli squallidi personaggi di cui si circonda, fanno il loro lavoro che è quello di stare sulle notizie secondo un'etica dettata prevalentemente dagli interessi di chi paga i salati costi di pubblicazione.
Personalmente non trovo alcuno stimolo a leggere la nuova ondata di puttanate che escono dalla bocca del cavaliere e dei suoi accoliti.
Mi limito a raccoglierne le "perle" rilanciata all'infinito dalla grancassa dei media.
Da un pezzo chi non è del tutto tonto ha capito chi sia questo individuo che ci tiene sulla corda da vent'anni per curare i suoi sporchi affari, fottendosene altamente di "dio patria e famiglia", come è tipico di coloro che se ne riempiono la bocca a proposito e a sproposito.
Io, allergico da sempre a qualsiasi dio, qualsiasi patria e qualsiasi famiglia, ho sempre creduto in un'etica di convivenza solidale dove le istituzioni proteggono i più deboli e le leggi sono davvero uguali per tutti, in una società giusta dove il cittadino è garantito nei suoi bisogni fondamentali (cibo, casa, salute, istruzione) da un'equa ridistribuzione dei redditi, in rapporti interpersonali liberi e rispettosi dove non si fa commercio di emozioni e sentimenti.
Tutto ciò che l'Italia non è insomma, ed altri paesi europei, pur nella loro imperfezione, sono un po' di più.

2011-09-11

11 settembre 1973


Data del golpe militare cileno di Augusto Pinochet, ampiamente sostenuto dall'America.
Il legittimo presidente del Cile, Salvador Allende, eletto democraticamente tre anni prima, muore nell'attacco al palazzo presidenziale.
Nei successivi 17 anni di dittatura e sistematica violazione dei diritti umani, moriranno 3000 persone. I torturati saranno 30.000. La metà aveva dai venti ai trent'anni. (Cifre del Rapporto Rettig, inchiesta ufficiale condotta in Cile dopo la fine della dittatura)

...

2011-09-10

La suora tira - Sivio forever

'azzo se tira la suora! Le tira in ballo anche quel macellaio di Sacconi (Manovre economiche e macellai) raccontando barzellette su suore stuprate grazie al loro consenso.
Silvio? È un entusiasta, un giocherellone, un puro di cuore in fondo.
Cinque zie suore gli garantiscono un rapporto privilegiato con Dio - lo dice Lui (Lui Silvio, non Dio).
Magari hanno anche un po' turbato i suoi sogni adolescenziali, tipo Grazie zia.
Che c'è di male se gli piace la Minetti vestita da suora e... sotto il vestito niente?
Embeh - dice Giuliano Ferrara - è un uomo e come a tutti gli italiani piacciono le donne.
Magari qualche italiano preferisce i maschi. Ma l'elefantino sa quanto il suo adorato Silvio abbia le idee chiare al proposito. "Meglio le donne che gay".
Il direttore del Foglio non può che essere d'accordo. La maggioranza degli italiani sani è d'accordo dunque - falso sillogismo - hanno ragione.
Il teocon Ferrara, quando parla del Silvio, cambia registro. Il moralista con le sue crociate diventa zuzzurellone.
Gli piacciono le donne. Punto e basta. Macché minorenni. Tutte adulte e consenzienti. Anche Ruby Rubacuori. Affari suoi.
Le belle donne costano. Se uno se le può permettere, buon pro!
Mai pagata una donna. Sostiene Silvio Rubacuori. Come dire? Le paga di sponda, come al bigliardo, non direttamente. I soldi sono suoi e tanti, tantissimi, ma fanno strani giri (Lele Mora, Emilio Fede, Lavitola, Tarantini... segretarie, avvocati).
Ferrara ha ragione. Le belle donne costano, specie se sei un vecchietto un po' logoro e assonnato e ti arrapano giovani e procaci. Se poi ti tengono in qualche modo per le balle, costano ancora di più. Questo l'hanno capito davvero tutti gli italiani.
E poi Silvio è un generoso, un benefattore sempre pronto a far del bene ai bisognosi. Un uomo della provvidenza - sostiene don Verzé - buono, caritatevole, pio, apostolo dell'amore. (Chissà che fine ha fatto don Verzé dopo il crack milionario del suo S. Raffaele prontamente sopito dal vaticano grazie anche al nostro otto per mille).
La7 ha trasmesso un bigino riassuntivo sul nostro presidente del consiglio, Silvio forever, un film di Roberto Faenza sceneggiato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, quelli che hanno scritto La Casta.
Come film lascia a desiderare, ma è un spassoso promemoria delle cazzate che spara Silvio. Del protagonista però viene fuori l'immagine gigiona di un simpatico coglione.
Berlusconi sarà pure un geniale venditore capace di rifilarti anche il Colosseo a forza di "inghippi" (non nasconde di averne sempre fatto uso), ma i danni provocati a questo "paese di merda" (ancora parole sue, del Silvio), che lo ha votato e non riesce a scrollarselo dalle spalle, sono troppo gravi per essere trattati con leggerezza.
Magari alla fine il "fuoco congiunto" di giornalisti, magistrati, e tedeschi con quella "culona" della cancelliera Merkel (sempre parole del Silvio) riusciranno a farlo mollare. Se ne andrà infine, o almeno ce lo auguriamo. Comunque sarà ormai troppo tardi e finiremo con l'affondare tutti perché il berlusconismo come mentalità, con tutto quello che si è trascinato dietro, leghisti e "sinistra" corrotta compresi, resterà a lungo, come un cancro difficile da guarire.
I conti li pagheremo tutti noi, statene certi, e non riusciremo neanche a farla scontare, almeno un po', a tutti quelli che in questo ventennio ci hanno sguazzato arricchendosi.

2011-09-09

Dove finiscono i contributi per l'editoria. Vieni Avanti, cretino! (Dove i cretini, ovviamente, siamo noi)

L'Avanti, senza punto esclamativo, è lo sconsolante epigono di un giornale che - con il punto esclamativo - fu, nel bene e nel male, la gloriosa testata dei socialisti.
Si tratta, o trattava - visto che se cercate il sito avanti.it troverete "SITO IN MANUTENZIONE. CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO" - di un foglio di quattro pagine che nessuno ha probabilmente mai visto e tantomeno comperato. Il curioso che ne rintracciasse la copia cache on-line troverebbe sulla vicenda Tarantini (il fornitore di "escort" a Berlusconi) un criptico:
26/08/2011
Mi trovo in Bulgaria per contatti con potenziali distributori di pesce congelato, e sono arrivato qui prima che fosse diffusa la notizia. Ho appreso ieri sera dalla collega Cristiana Lodi, di Libero, che stavano battendo delle agenzie su quanto riportato oggi da Panorama. Non mi è stato notificato nessun avviso di garanzia...
La nota è, si suppone, di Lavitola, direttore di questo giornale fantasma voluto nel 2003 da Cicchitto e Brunetta, quel Lavitola che comunicava con il presidente del consiglio Berlusconi tramite telefonini rubati che si ritenevano immuni da intercettazioni.
Il medesimo Lavitola ora latitante per consiglio esplicito dello stesso Berlusconi. Il Lavitola che faceva da tramite tra il cavaliere di Arcore e il "bisognoso" Tarantini al quale Berlusconi, sempre splendidamente munifico, garantiva ventimila euro al mese per "sopravvivere" più altre centinaia di migliaia di euro a titolo di beneficenza.
Ma anche tutti noi abbiamo foraggiato Lavitola che ha goduto dei CONTRIBUTI PER QUOTIDIANI EDITI DA COOPERATIVE DI GIORNALISTI (Art. 3 comma 2 Legge 250/1990) per 2.530.640,81 euro nel 2010. (Dati Presidenza Consiglio dei Ministri)
Chi fosse interessato a qualche notizia supplementare sui contributi all'editoria vedere su Il Fatto Quotidiano Contributi all’editoria: 150 milioni nel 2010 di Guido scorza e Editoria: 20 milioni in sette anni a Lavitola di Beppe Lopez.

2011-09-02

Contro ogni censura, anche quella "a difesa del copyright" del premiato staff Casaleggio di Beppe Grillo



Rimosso il video di Massimo Merighi e Tony Troja, satirico nei confronti di Grillo, da YouTube. Non resta che riproporlo.
Si prende troppo sul serio il vecchio Beppe, o meglio Gianroberto Casaleggio che da sempre ha saldamente tra le mani il blog del comico.

Nota di aggiornamento: il video in oggetto sembra normalmente reperibile su Youtube nella versione pubblicata in maggio dagli autori (a parte i ri-upload, compreso il mio in versione short).
Sto cercando di verificare se la notizia, ripresa da Il Fatto Quotidiano nell'articolo Beppe Grillo, “da censurato a censore” Rimosso video per violazione di copyright è attendibile. Sarebbe grave per questo giornale se si trattasse di una bufala. Attendo chiarimenti.
Comunque il video rimane spassoso, credo anche per i simpatizzanti "grillini"

2011-09-01

Un premier ricattabile che paga il pizzo al pappone per farlo tacere. Governo allo sbando


Gianpaolo Tarantini (quello che procurava le "escort" al Fanfulla di Arcore) e la moglie Angela Devenuto sono stati arrestati con l'accusa di estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Se c'è stata estorsione, c'è un estorto, o no?
Cosa si può sperare da un capo di governo ricattabile, che i colleghi europei evitano come la peste e nessuno più rispetta?
Un uomo politico che ha amici del tipo di Dell'Utri, Emilio Fede, Lele Mora che si circonda di figuri come Gasparri, La Russa, Cicchitto e stringe alleanze con gente come Bossi, Calderoli, Borghezio che credibilità può avere?
La vicenda surreale della manovra economica che cambia di giorno in giorno, dà una volta di più il senso che tutto stia andando in vacca.
Possibile che non si riesca proprio a mandare a casa 'sti individui?
...

Dalla mezzanotte è vietato vendere libri scontati oltre il 15 per cento

Dal 1 settembre sarà "consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attività di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato".
(Legge Levi, promulgata il 20 luglio con il consenso di tutti gli schieramenti politici - esclusi radicali)

W il libero mercato!

"Da domani i libri, in Italia, costeranno di più e non li compreremo più on line. Secondo il nostro Parlamento, però leggeremo di più e la nostra cultura ci guadagnerà. Se incontrate uno qualsiasi delle centinaia di Parlamentari che ha votato il disegno di legge, chiedetegli di spiegarvi perché limitare gli sconti sui libri dovrebbe far bene alla cultura ed allo sviluppo del Paese"
(Guido Scorza, Meno sconti sui libri = più cultura? Il Fatto Quotidiano)

2011-08-30

Grazie Lega, ci hai fregato ancora!

Ciulati tutti gli onesti lavoratori che guadagnano poco, pagano le tasse - non potendo evaderle come i loro datori di lavoro - e meriterebbero una onesta pensione dopo una vita a tirare la carretta.
E bravo Bossi. Altroché paladino dei poveri cristi! Al Fanfulla di Arcore non si nega mai niente.
Invece ai pensionati con pensioni di poco superiori ai mille euro si derubano i pochi spiccioli di adeguamento al costo della vita e si truffano tutti coloro che avevano versato contributi per il riscatto della laurea o del servizio militare ai fini del diritto alla pensione.
Ovviamente chi guadagna oltre novantamila euro all'anno non dovrà cacciare neanche un euro. Serbatoio voti assicurato.
Intanto i tagli agli enti locali continuano e così chi paga le tasse dovrà pagare ancora di più per servizi locali, mentre gli evasori continueranno tranquillamente a evadere (nessuna misura contro di loro) e in quanto ai tagli di province e al numero dei parlamentari, campa cavallo. Tutto è rimandato al lontano futuro di una legge costituzionale.
Tagli alle spese della politica: zero.
Tagli degli sprechi: zero.
Recupero dell'8 per mille e dell'Ici dalla chiesa: neanche parlarne.
Tremoni, barlafus, dimettiti!
---

2011-08-29

Boxes, film di Jane Birkin



A notte fonda - mai in orari "normali" - Rai 3 ci regala film insoliti.
Boxes, di e con Jane Birkin (65 anni), è un sorprendente film autobiografico del 2007, impreziosito da presenze illustri. Michel Piccoli (85 anni), Geraldine Chaplin (67 anni), John Hurt (71 anni), un cammeo di Annie Girardot (morta quest'anno a 80 anni), ed altri.
Film interessante, giocato sul filo della memoria, con tutte le sue ambiguità.
Il passato torna come fuoriuscendo dagli scatoloni di un ultimo trasloco.
Jane con le sue tre figlie nate da amori diversi, sua madre, suo padre, le altre donne della famiglia, gli uomini di una vita che entrano ed escono di scena leggeri ed ingannevoli, partner indispensabili, ma sfuggenti.
Sono sempre le donne il fulcro intorno al quale girano i rapporti. Donne forti, anche nelle loro apparenti debolezze, ben radicate nella realtà, ceppi solidi nella deriva delle emozioni e dei sentimenti.

by garlaschelli

2011-08-28

Ma quanto cagano, 'sti senatori?


Copincollato da Non leggere questo blog!

Il nuovo questore di Palazzo Madama, il Pdl Angelo Maria Cicolani, ha appena confessato alla Zanzara di Radio 24 di essere rimasto shokkato dalle dimensioni e dal contenuto del magazzino del Senato. Dovendo rinnovare l'appalto di gestione, è andato a controllare di persona:

Il magazzino è grande circa 12, 13 mila metri quadrati, e ci costa 1 milione e 400 mila euro l'anno.

Il contratto di appalto è stato stipulato nel 2003 dal governo Berlusconi ed in questi 8 anni ci è costato più di 8 milioni di euro. Il questore dice che lì dentro ci sono sì degli archivi importanti, ci mancherebbe, ma che la cosa gli è parsa un pochino esagerata, e che prossimamente spazi e costi verranno ridimensionati. Poi ammette che a colpirlo - o meglio, a sconvolgerlo - è stata una cosa in particolare. Parentesi: negli ultimi giorni mi chiedevo come avesse fatto il Parlamento italiano - in soli due anni - a spendere 418 mila euro in "prodotti igienici".

Beh, sì ... il magazzino era pieno di carta igienica, carta igienica dappertutto ... magari ne hanno comperato così tanta per pagare un pochino di meno ... ma questa basterebbe per 3 legislature, una quindina d'anni!, ci si potrebbe fare il giro del mondo ... appena entrato nel magazzino mi sono chiesto: ma quanto cagano, 'sti Senatori?

2011-08-27

Dita spezzate a Ali Ferzat vignettista contro i regimi


I sicari di Bashar al-Asad, dittatore della Siria, hanno aggredito, percosso e spezzato le dita al disegnatore sessantenne Ali Ferzat noto in tutti i paesi arabi.
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