2017-01-27

Giornata della memoria

La soppressione violenta dell'altro nei rapporti (economici in primis e poi politici, culturali, interpersonali) anteponendo la forza al rispetto della dignità del più debole (qualsiasi sia la ragione contingente della sua debolezza, non soltanto fisica, e la modalità, non soltanto materiale, dell'uso della forza) è la ragione del ripetersi infinito di tragedie.
Doveroso, ma poco influente ricordasi, una volta all'anno, di quelle della storia recente che ha coinvolto i nostri nonni e i nostri genitori, mentre noi stessi siamo protagonisti, più meno attivi e consapevoli, di eventi non meno dolorosi.
Una riflessione costante sulla violenza, da quella verbale a quella reale, proposta in parole e immagini nella quotidianità dei media, dove fiction e verità si intrecciano ormai inscindibilmente - conformando le menti non soltanto dei più giovani - sarebbe più auspicabile delle giornate una tantum per questo o per quello, grondanti buone intenzioni ed ipocrisia.

2017-01-17

Oxfam, Stiglitz: ricchi sempre più ricchi, Trump, non ci sarà limite al peggio e la "cattiva scuola" italiana

Nel giorno in cui Trump osanna la Brexit, attacca i tedeschi, considerati unici beneficiari della UE, e la Merkel per la sua politica d'accoglienza, minaccia supertasse del 35% per le auto costruite in Messico, definisce obsoleta ed inutile la Nato e auspica un riavvicinamento alla Russia, lo stesso giorno del rapporto Oxfam nel quale si ribadisce la cosa già nota che otto uomini (quelli in immagine) possiedono la stessa ricchezza di metà della popolazione mondiale e Stiglitz, su La Repubblica, ci ricorda come la maggioranza dei cittadini, sentendosi esclusa dai vantaggi della crescita, si ribellerà al sistema, il "corrierone" nazionale si concentra sulla scuola con fondo e aperture di prima pagina ("Un alunno su due cambia prof di sostegno" di Gianantonio Stella e "La grande crisi della scuola" di Ernesto Galli della Loggia). Lodevole parlare di scuola, lo si fa troppo poco, ma discutibili gli articoli, in particolare quello di Galli, e strana la scelta.

2017-01-04

Letterina alla befana ed altre bufale


Zaia (governatore del Veneto).
"Gli immigrati sono guerriglieri."
"Lei come lo sa?"
"Lo dicono i giornali."
Luca Zaia è rimasto tra i pochi a credere ai "giornali"!

Comunicazione. Trump propone di tornare ai "pizzini", Sallusti vorrebbe un pulsante per spegnere definitivamente il Web, Grillo auspica una Giuria popolare contro le ‘balle’ pubblicate da giornali e tv, Pitruzzella, presidente dell'antitrust, uomo, a dir poco, ben immanicato con tutta "la casta" (vedere il sito del gossiparo professionista per eccellenza che tra una scemenza e l'altra infila qualche scomoda informazione
http://www.dagospia.com/…/pietre-pitruzzella-fatto-fa-pulci…) ben più pericolosamente, propone organismi di censura (perché di questo si tratta al di là delle distinzioni di comodo!) per chi pubblica in rete.
Fortunatamente internet non è troppo controllabile là dove sopravvive qualche parvenza di democrazia.
Chiunque abbia avuto occasione di essere al centro di una notizia, anche soltanto di cronaca, ha sperimentato il pressapochismo, le imprecisioni sui fatti, il prevalere dell'opinione del commentatore di turno su quelle dei protagonisti - quando non la menzogna in malafede - tipiche del giornalismo "professionale".
Incapacità critica e di controllo delle fonti caratterizzano non soltanto gli occasionali pubblicisti del blog e i frequentatori dei social network, ma, ben più temibilmente, la "libera" stampa, radio e TV.
Fibrillano in difesa della categoria dei "giornalisti" buoni e meno buoni "comunicatori" (fortunatamente non sono proprio tutti uguali).
Finiti i bei tempi di "c'è scritto sul giornale", "l'ha detto la TV", quasi questi strumenti fossero fonti verità rivelate al par delle chiese, i meglio retribuiti dispensatori di "bufale", si sentono vilipesi non solo da un Grillo qualunque che propone la loro gogna mediatica, ma anche dall'esercito di dilettanti allo sbaraglio che osano mettere in dubbio ogni loro affermazione.
Tornare al passato con poche informazioni mal date, però incontestabili, e come unico contrasto le testate avversarie, poco influenti se scarse di mezzi finanziari e, conseguentemente, di lettori, sarebbe il sogno di quelli che furono gli onnipotenti "direttori". Non è più così anche se ancora detengono un piccolo potere autoreferenziale.
Auguriamoci che le speranze di tutti coloro che vorrebbero imbavagliare gli altri con la scusa delle "bufale", ma non sé stessi, non vadano mai a buon fine.

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Ho smesso da tempo di fare buoni propositi per "l'anno che verrà". Però vorrei davvero staccare con il surplus d'informazione - e il tempo dedicato a controllare l'attendibilità delle informazioni - e dedicarmi ad altro del tanto che m'interessa.
Soprattutto vorrei incazzarmi meno (e inutilmente!) per la cretineria di giornalisti di punta, conduttori TV, politologi, opinionisti di ogni risma.

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E come in tutti i saperi dei quali l'uomo è soggetto "post-truth", scienza, bufale, ciarlataneria, superstizione e credulità compongono un bel mix!

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Come è già lontano il referendum!
Beceravano: "Elezioni subito!" "Si può fare una buona legge elettorale in pochi giorni!" "Bisogna rispettare la volontà degli italiani!"
Ora sono lì, quatti quatti, speranzosi di conservare il più a lungo possibile gli immeritati stipendi e magari arrivare a maturare il vitalizio.
Tenere Renzi in brusco conviene a tutti. Non me ne può fregare di meno, sia chiaro!
Ma intanto, giusto per dirne una, a Scilipoti è toccata la vicepresidenza della commissione dell’assemblea parlamentare della Nato che si occupa di Scienze, e un posto in quella che si occupa di Ucraina. Ah! Ah!
Ma cosa possiamo ancora attenderci dai nostri "ceti dirigenti"?
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