2011-02-27

Susan Sontag

Mother superior Susan Sontag photographed in 1972 by Henri Cartier-Bresson

Non so perché, forse bisognerebbe scomodare il punctum [1] di Roland Barthes - e qualche psicanalitica interpretazione - ma questa fotografia pubblicata sul NY Times Magazine mi rimette un po' in pace con il mondo.

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[1] [La camera chiara (1980): Io sono attratto da un “particolare”. Io sento che la sua sola presenza modifica la mia lettura, che quella che sto guardando è una nuova foto, contrassegnata ai miei occhi da un valore superiore. Questo particolare è il punctum (ciò che mi punge)]
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Per favore che Vespa ci eviti i suoi plastici ed "esperti" frugugliatori in tragiche vicende

Sappiamo quanto la morbosità umana non abbia limiti e l'audience sia l'unica divinità riconosciuta universalmente dagli operatori dei media, però sarebbe bello se su questa infinitamente tragica - ma non unica - vicenda, calasse un sobrio silenzio. Sarebbe solo auspicabile che qualche investigatore di "cold case" locale sapesse infine, discretamente, arrivare alla soluzione del caso.
Scommettiamo che non sarà così? Anzi lo scempio della ragazzina di Brembate Sopra è già cominciato.

2011-02-26

Berluscon de Berlusconi

Giornata positiva per il satrapo nostrano.
Niente crisi per lui. Gli affari vanno a gonfie vele. Ha incassato intorno ai 130 milioni di euro in dividendi dalla holding di famiglia (senza contare quello che è andato ai figli).
Le tasse che si pagano su queste rendite sono solo del 12,5 per cento. Perché dovrebbe volere portarle ai livelli, ben più elevati, del resto d'Europa?

Euforico si è lanciato nelle solite dichiarazioni spudorate.

"Ancora vivo il pericolo comunista"

"Nella prossima rivisitazione del nostro governo chiederemo un aumento dei sottosegretari"
[C'è da far posto in campo ai nuovi acquisti di parlamentari e cosa si può pensare di meglio se non aumentare il numero dei viceministri? Intanto a pagare siamo sempre noi, popolo bue!]

"Finché governeremo noi il Paese le unioni omosessuali non saranno mai equiparate alla famiglia tradizionale"

"Finché governeremo noi non ci sarà mai la possibilità di adozioni per i single né per le coppie gay"

"Educare i figli liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell'ambito della loro famiglia"

...e poi la chicca finale

Il Bunga Bunga? "Non è quello che viene descritto. Andiamo a scherzare, a ridere, a fare quattro salti, a bere qualcosa, ma sempre con grande eleganza e senso di rispetto per tutti, nell'ambito di una casa dove non possono che succedere cose moralmente a posto"

Intanto, "nell'ambito" della nuova campagna di balle da rifilare agli italiani, si appresta ad affiancare a Minzolini, sulla corazzata Rai, dopo il tiggi, nello spazio che fu di Biagi, il ripescato Giuliano Ferrara (teocon bungabunghista) e il ringhioso Sgarbi.

2011-02-24

Tripoli: sepolture di massa dopo il passaggio degli squadroni della morte di Gheddafi. Appello: fermiamo il massacro in Libia


Tripoli Burial Feb 22 from ODOE Community Uploads on Vimeo.

Appello:
Mediterraneo dei gelsomini
Fermiamo il massacro in Libia
Pane, lavoro, democrazia, accoglienza

C’è una Italia che si riconosce nella lezione di coraggio e dignità che arriva dal mondo arabo.
Il profumo dei gelsomini arriva anche nel nostro paese, anche nelle barche piene di giovani con la loro domanda di futuro.
Il messaggio che porta con sé ci dice che non è obbligatorio subire il furto di futuro, il sequestro della democrazia, né la fame di pane, lavoro e libertà.
Ci conferma che è possibile riprendere in mano il proprio destino, e scrivere insieme una nuova storia per il proprio paese e per il mondo intero.
Dimostra che il vento del cambiamento si può alzare anche dove sembra più difficile.
Oggi soffia da una regione rapinata dai colonialismi vecchi e nuovi, oppressa da dirigenti corrotti e venduti, violentata da guerre e terrorismi, troppo spesso contesa, divisa, umiliata.
Alzare la testa si può, anche quando costa immensamente caro, come il prezzo che il popolo libico sta pagando in queste ore per aver sfidato il dittatore.
Siamo tutti coinvolti da ciò che accade aldilà del mare. Le speranze e i timori, i successi e le tragedie delle sollevazioni arabe disegnano anche il nostro futuro.
Viviamo conficcati in mezzo al Mediterraneo ed è da qui che è sempre venuta gran parte della nostra storia.
Non possiamo restare in silenzio, mentre il Governo italiano tace, preoccupato solo di impedire l’arrivo di migranti sulle nostre coste, e ancora difende il colonnello Gheddafi.
Uniamo le nostre voci per chiedere la fine della repressione in Libia e in tutti gli altri paesi coinvolti dalla rivolta dei gelsomini, dallo Yemen al Bahrein fino alla lontana Cina.
Per sostenere i processi democratici in Tunisia e in Egitto e lo smantellamento dei vecchi regimi.
Per rafforzare le società civili democratiche che escono da anni di clandestinità e di esilio.
Per politiche di vero dialogo tra culture e per promuovere i “diritti culturali” delle popolazioni coinvolte.
Per la revisione degli accordi ineguali e ingiusti imposti dalle nostre economie ai vecchi regimi.
Per la fine delle occupazioni e delle guerre in tutta la regione.
Per chiudere la stagione dei respingimenti e di esternalizzazione delle frontiere, la stagione della guerra ai migranti.
Chiediamo che ai migranti della sponda sud sia, in questo frangente eccezionale, concesso immediatamente lo status di protezione temporanea.
Non possiamo tollerare che la reazione italiana ed europea alle rivoluzioni democratiche del mondo arabo sia la costruzione di un muro di navi militari in mezzo al mare.
Ai morti nelle piazze stanno aggiungendo in questi giorni ancora tanti, troppi, morti in mare. È arrivato il momento di dire basta!
Chiediamo a tutti e tutte di firmare questo appello, di farlo girare, di farsi sentire.

Primi firmatari: Andrea Camilleri, Luigi Ciotti, Cristina Comencini, Margherita Hack, Dacia Maraini, Moni Ovadia, Igiaba Scego

Primo appuntamento a Roma, giovedì 24 febbraio, alle ore 16.00 davanti a Montecitorio.

Per adesioni: gelsomini2011(at)gmail.com

...

2011-02-22

Gheddafi in TV

Gheddafi definisce il popolo in rivolta "un gruppo di terroristi" (sempre terroristi coloro che si oppongono a chi governa!)

Dice il colonnello in TV:

"Cacciate i rivoltosi, uscite dalle vostre case, andate a sterminare questi ratti"

"Li prenderemo e li giustizieremo"

"Ancora non abbiamo usato la forza, ma lo faremo" [sic!]

Appello di MicroMega al "blocco sistematico e permanente del Parlamento". Si, va bene, ma...

Alcuni parlamentari che nel 1924 decisero la secessione dell'Aventino

Il governo Berlusconi, e la sua maggioranza parlamentare obbediente “perinde ac cadaver”, è entrato in un crescendo di eversione che mira apertamente a distruggere i fondamenti della Costituzione repubblicana e perfino un principio onorato da tre secoli: la divisione dei poteri.
Di fronte a questo conclamato progetto di dispotismo proprietario chiediamo alle opposizione (all’Idv che si riunisce domani, al Pd che dell’opposizione è il partito maggiore, ma anche all’Udc e a Fli, che ormai riconoscono l’emergenza democratica che il permanere di Berlusconi al governo configura) di reagire secondo una irrinunciabile e improcrastinabile legittima difesa repubblicana, proclamando solennemente e subito il blocco sistematico e permanente del Parlamento su qualsiasi provvedimento e con tutti i mezzi che la legge e i regolamenti mettono a disposizione, fino alle dimissioni di Berlusconi e conseguenti elezioni anticipate. Se non ora, quando?
Andrea Camilleri
Roberta De Monticelli
Paolo Flores d’Arcais
Dario Fo
Margherita Hack
Franca Rame
Barbara Spinelli
Antonio Tabucchi
Marco Travaglio
da MicroMega

Si, va bene, d'accordo ma...
Ammesso e non concesso che i parlamentari della cosiddetta "opposizione" abbiano l'intenzione corale di aderire a tale "blocco", vorrei sapere, in pratica, in cosa consisterebbe e quali frutti tangibili potrebbe dare. Stiamo forse parlando di un novello Aventino o è altro?
Tutti coloro che hanno voglia e tempo di informarsi minimamente e pensare con la loro testa hanno capito da un pezzo che liberarsi dal Fanfulla di Arcore, al secolo Berlusconi, non potrebbe che giovare all'Italia.
Però quale cambio della guardia si prospetta nessuno lo dice chiaramente. Troppo complicato.
E allora sembra legittimo chiedersi se la "cacciata" del cavaliere gioverebbe agli italiani oltre che all'Italia.
Non sarebbe certo il ritorno in sella dei Bersani, D'Alema e compagnia briscola - pseudo rottamatori tipo Renzi compresi - a dare garanzie in tal senso. Men che meno qualche altro inciuciamento di centro destra magari capitanato dal Tremonti - o Monti - di turno.
Sarò pessimista, ma, pur concordando sulla primaria necessità di liberarci di Berlusconi, deus ex machina di questa inaccettabile situazione politica, non vedo sbocchi credibili.
Un esempio per intenderci. Un povero cristo di mezza età che lavora da una trentina d'anni e percepisce uno stipendio intorno ai 1200 euro cosa deve aspettarsi dal futuro se, poniamo il caso, dovendo farsi gli esami del sangue deve sborsare l'equivalente di due giornate lavorative in ticket?
Queste sono le cose che angustiano le persone "normali" che assistono impotenti a privilegi e rubalizi senza fine e, forse, vorrebbero che qualcosa cambiasse per davvero.

Libia: rivoluzione e violenta reazione. Centinaia di morti

Massacro di civili.
La speranza di un passaggio relativamente "morbido" a qualche forma di democrazia da regimi dittatoriali in Nord Africa e Medio Oriente è naufragata in Libia. Ora il sangue di chi si ribella scorre.
La borsa italiana crolla, benzina alle stelle, Berlusconi, l'uomo che tutto tronfio diceva "Io sto con il colonnello" - e ancora ieri parlava di "non disturbare Gheddafi" - balbetta, Frattini continua a sparare cazzate.
Nessuno può prevedere come andrà a finire.
Chiunque abbia un minimo senso della democrazia non può che augurarsi la caduta dei regimi autoritari ancora in carica, anche se il "dopo" resta incerto.
Noi non possiamo non riproporre l'indecente baciamano del nostro capo del governo al dittatore libico.

2011-02-20

Chi ha il numero di Naomi?

Il nostro Fanfulla da Arcore, al secolo Berlusconi Silvio, durante una cena ufficiale tra leader mondiali ha chiesto a Naomi Campbell il suo cellulare. Lo dice Sarah Brown, moglie dell'ex premier britannico Gordon Brown, nell'anticipazione pubblicata oggi dal quotidiano Daily Mail.
Sì, ma cosa ci faceva lì la bella indossatrice? Esperta anche lei di politica internazionale?

Libia. Non disturbare. Strage in corso


Berlusconi: «Non voglio disturbare Gheddafi»

VERGOGNA!

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2011-02-19

L'emblematico dito di Cattelan davanti alla Borsa di Milano. Fuochi di rivolta

'fanculo!
L'incartapecorito colonnello libico - tanto amato del nostro incartapecorito leader da baciargli le mani quando lo incontra (vedi Cosa spinge Berlusconi a baciare la mano di Gheddafi?) - traballa e tenta di reprimere nel sangue la rivolta popolare (già un centinaio di morti).
Un po' dappertutto in Africa e in Medio Oriente ci si rivolta. Era inevitabile che prima o poi accadesse e accadrà sempre più anche altrove. Ci si ribella per il pane e anche, un poco, per le rose. La pancia è sempre al primo posto come motore di rivoluzione, ma pure la voglia di libertà, e di qualcosa di meglio da chiedere alla vita oltre il pane, certe volte conta.
A fronte di una economia mondiale criminale, era solo questione di tempo. Aumentano i prezzi delle materie prime a causa, soprattutto, della speculazione finanziaria e gli ultimi, i più poveri, ne pagano il prezzo.
Potremmo trovarci alla vigilia di una sconvolgimento epocale. I segnali ci sono tutti da tempo, ma i governi del mondo occidentale sembrano occuparsi d'altro.
L'Italia non conta un cazzo. Brutalmente viene fuori dalle ultime carte di WikiLeaks pubblicate dall'Espresso. Niente di nuovo nella sostanza, ma la forma con la quale escono i pensieri autentici degli attori della diplomazia mondiale spazza via ogni ipocrisia.
Nel paese di Pulcinella, mentre il mondo appena sottostante ribolle, si guarda sanremo ci si scazza sull'unità d'Italia e, concretamente, si prorogano finanziamenti pazzi agli amici degli amici (il milleproroghe appunto) mettendo insieme provvedimenti tra i più disparati che vanno dalla tassa di un euro in aggiunta sul prezzo - già molto salato - di ogni biglietto cinematografico, a una ulteriore detassazione delle rendite finanziarie, al trasferimento delle poche risorse a favore della banda larga [siamo tra i paesi con l'internet meno veloce del mondo], al digitale terrestre - a favore dunque della lobby televisiva [sic! e non sono che esempi delle mille puttanate contenute nel milleproroghe].
Paese 'emmerda!

Italiani tragicamente comici

TRIS di JACK

2011-02-14

Egitto-Italia, Mubarak-Berlusconi, Suleiman-La Russa

Accostamenti audaci.
In questi giorni, pur aderendo con tutto il cuore alle manifestazioni popolari in Nord Africa (prima Tunisia, poi Egitto, ora, forse, Algeria) mi sono chiesto spesso: e poi?
Benissimo rivoltarsi fino alla cacciata di odiosi dittatori e comunque sempre invidiabile il risultato di riuscirci, infine. Eppure di fronte a tante esaltazioni per i fermenti democratici e titubanze sul futuro, qualche dubbio mi è venuto.
Una partita per il potere arbitrata da ingenti forze armate mi lascia tremendamente scettico circa il risultato.
Oggi ho trovato un articolo interessante di Raouf Ebeid analista politico egiziano-americano, ben più informato di me sui retroscena di quei luoghi, ma non meno diffidente. Omar Suleiman: non è questo il cambiamento .
Leggerlo dà il senso di quanto la realtà di chi ha la forza del potere sia sempre lontana dalle speranze popolari.
Alla fin fine non sono i migliori a farcela, ma i più furbi con in mano gli apparati repressivi e tanti appoggi economici e politici. Il fatto di essere corresponsabili con le peggiori nefandezze del precedente regime sembra improvvisamente passare in second'ordine.

Oggi in Italia le donne hanno invaso le piazze, non credo tanto contro Berlusconi e il suo ridicolo maschilismo anni cinquanta, quanto contro il berlusconismo come sistema di valori in auge da oltre quindici anni - essenzialmente grazie alla sua potenza mediatica - che offre della donna una visione umiliante.
La visione del mondo dei berlusconiani è riuscita a corrompere ulteriormente il debole tessuto collettivo di una nazione mai davvero coesa intorno all'idea di Stato inteso come entità capace di stipulare un forte patto sociale. L'alleanza strategica con i leghisti, pur per molti versi dissimili, ha peggiorato non poco la situazione. Ne sono un esempio le incredibili vicende relative alle celebrazioni del centocinquantenario dell'unità d'Italia delle quali, in ultima analisi, non frega niente a nessuno. A ben guardare neppure il centenario di cinquant'anni fa, pur in un clima di diffusa ipocrisia, suscitò grandi entusiasmi. Al nord i "terroni" erano trattati non troppo diversamente da come oggi sono trattati gli extracomunitari. Le diversità tra italiani sono sempre state profonde e non sono tanto diversità linguistiche e geografiche quanto differenze di radici culturali.

Sicuramente la maggioranza degli italiani ne ha basta di Berlusconi e, forse anche più di lui, della banda del buco che lo circonda. Però grazie ad una "porca" legge elettorale, è sufficiente una risicata maggioranza relativa per far la parte del leone e governare. L'attuale opposizione manca completamente di credibilità e ad eventuali elezioni potrebbe non riuscire a mettere insieme una maggioranza alternativa. Detronizzare Berlusconi è un obiettivo perché si sbloccherebbe una situazione ormai insostenibile, ma poi? Chi potrebbe essere il Suleiman italico? Un individuo quale La Russa - per molti versi emblematico del regime berlusconiano - come disprezzo per la democrazia potrebbe avere la giusta somiglianza. Le analogie però si fermano lì. Fortunatamente sembrerebbe fuori discussione. Ha raggiunto la posizione che ha raggiunto solo grazie al fatto che Berlusconi si circonda volentieri di individui tanto avidi quanto mediocri, ma nessuno si fiderebbe di lui neppure per mandarci a spasso il cane. Ma il marciume della commistione economico-politica che tiene comunque in mano le sorti di questa Italia è così ramificata, anche trasversalmente agli schieramenti politici, che non lascia presumere nulla di buono per il futuro prossimo, con o senza Berlusconi.
Ecco perché, pur associandomi ad ogni manifestazione di dissenso - purché disancorata degli attuali partiti - resto pessimista circa l'evoluzione della situazione.

2011-02-12

Ferrara e Scodinzolin... menomale che Silvio c'è. E Ignobile La Rissa scalcia i giornalisti

truppe cammellate

Ci voleva il barrito dell'elefantino (al secolo Giuliano Ferrara, emerito direttore del Foglio e comiziante al tg1 di Sodinzolin) per radunare quattro gatti e qualche donna finalmente adatta all'età del Fanfulla da Arcore.
Sicuramente la Minetti avrebbe fatto di meglio, se non altro per quantità...
ahhh! ahhh! ahhh!

Ridere per non piangere. Non mi piace insultare e preferirei sempre un pacato ragionamento. Ma quando si sentono stronzate come quelle proferite da Ferrara al Dal Verme di Milano tipo «golpe moralistico» e «crociata giacobina e puritana» per definire l'ondata di indignazione che si è levata nel paese contro l'impudenza del berlusconismo (che ben poco ha a che fare con chi si scopa o non si scopa Berlusconi) non resta più niente da dire. L'"elefantino", con toni esasperati, usa parole in libertà, parlando di moralismo proprio lui che si era presentato alle elezioni - con infimo successo - proprio a capo di un neo-partito contro l'aborto, lui che conclude il comizio chiedendo, terra a terra, più soldi al suo boss per il Foglio. Ridicolo come ridicola la veemente accusa contro Umberto Eco, imputato di non aver capito niente di Kant. Un modo, forse, per accreditarsi come "uomo di cultura" che la sera legge Kant prima di addormentarsi, davanti a un pubblico di bocca buona. Del resto con un fascistone come La Russa in prima fila si fa presto a spacciarsi per geni.
E che ti fa l'Ignobile La Rissa appena uscito dal colto comizio? Da par suo scalcia un giornalista per poi fingere di essere stato scalciato e far intervenire zelanti funzionari delle "forze dell'ordine". Roba da scuole elementari se non fosse per il fatto che siamo di fronte a un ministro della repubblica e per di più della difesa - anche se sembra più dell'offesa (vedi ad esempio GIORNALE - notizieoggi: La Russa insulta ripetutamente uno studenteLa Russa: lei fa schifo, La Russa demagogo incazzato insulta Concita su Sky)
Più che ridere vien da piangere.
 
Sotto l'ultima bravata del ministro

2011-02-08

Bimbi che muoiono dormendo e genitori indagati

Abbandono di minori incapaci: per questo reato sono stati iscritti oggi nel registro degli indagati i genitori dei quattro ragazzini bruciati nell'incendio della loro baracca due giorni fa in un campo abusivo di via Appia nuova a Roma.
Dopo tanta facile commozione e strepiti di "Mai più!" questa è la scontata conclusione dell'ennesimo, e non certamente ultimo, caso di bimbi bruciati nel giaciglio della baracca dove vivono tra uno sgombro e l'altro.

Di qualche giorno fa la notizia, meno rimbalzata sui media nazionali, di un bimbo di cinquantatre giorni morto nel lettone dei genitori in un paesino vicino a Pavia.
Scrive il giornale locale La Provincia Pavese che sette persone, padre, madre e quattro figli di varie età, oltre al piccolo trovato morto dal padre al risveglio, dormivano nello stesso letto perché la casa era troppo piccola. Anche qui la Procura ha aperto un'inchiesta.
Sembra incredibile che nel 2011 sette persone possano dormire nello stesso letto - per quanto grande - e c'è da augurarsi che si tratti di una "bufala" giornalistica.
Resta comunque il fatto che molti genitori tengono regolarmente con sé nel "lettone" i figli.
Del resto sembra incredibile anche che il prete al funerale abbia detto rivolto alla bara: "Forse hai capito in che paese cattivo eri venuto al mondo e hai deciso di non rimanere più qui" e "Anche se non si possono battezzare i morti, sono sicuro che adesso lui è in paradiso."

Sempre ieri è morto, quasi centenario, Giovanni Bollea. Chi si è occupato di psicopedagogia - disciplina ignorata dai fautori della meritocrazia a tutti i costi - si è imbattuto spesso nei suoi testi ed innumerevoli articoli.
Ha dedicato una vita allo studio e alla cura dei bambini, ma i bambini continuano ad essere tanto al centro di vezzeggiamenti e sproloqui quanto ignorati nei loro autentici bisogni.

Non se ne può più di B&c. Vadano a strafottersi lui le sue dame di compagnia e tutti coloro che non parlano d'altro (io compreso)


Direi che ci starebbe bene la domanda:"È qui la festa" (Massimo Gramellini, La Stampa)
 ...

2011-02-07

L'Italia è un bordello



Lo diceva già il Dante nazionale nel suo Purgatorio.

Stasera ne parlerà Lerner all'Infedele.
Una fetta, magari ormai maggioritaria, di questa Italia guidata da un "uomo della provvidenza" (una provvidenza di bocca buona, come sempre), non ne può più del Fanfulla da Arcore.
Berlusconi vattene! Lo stanno gridando un po' tutti, in tutte le salse. Educatamente dal Palasharp di Milano, tutto esaurito e con tante persone che non sono riuscite ad entrare. Un po' più rudemente i viola. Poi, il 13 febbraio, verranno le donne a manifestare contro il sultano.
E sarà tutto inutile.
La Rete da tempo è un vulcano in eruzione contro questo governo, questo parlamento, queste istituzioni marce che producono un ceto politico e dirigente totalmente insensibile alle necessità nazionali.
Ma se ne frega, lui, di avere contro tutti costoro. Fintantoché ci saranno parlamentari da comperare e continuerà a controllare l'emittenza  televisiva (privata o pubblica che sia ormai è tutta roba sua) nelle fasce d'ascolto che contano, il cavaliere resterà a cavallo. Subiremo sempre più "la versione del Berlusca", praticamente a canali unificati, tutte le volte che vuole. Di questo passo potrà raccontar palle impunemente ancora per un pezzo. La massa dei disinformati continuerà ad essere nettamente superiore a quella di coloro che ancora hanno tempo, voglia e stomaco per seguire l'informazione.
Inoltre - e questo è il vero guaio - manca una opposizione anche solo minimamente credibile. Lo dicono tutti, in tutte le salse, ma la conseguenza letale è che così affondiamo sempre più rapidamente nella merda.
Alla fin fine Berlusconi e combriccola sono la degna rappresentanza degli italiani che li votano, ci piaccia o non ci piaccia.
L'Italia era, è e resterà un bordello ancora a lungo, temo anche dopo la resistibile ascesa - e caduta - di Arturo Ui (nella fattispecie il Silvio).

2011-02-05

Le notizie che sfuggono: Uganda ucciso David Kato

David Kato attivista ugandese per i diritti dei gay è stato ucciso a Kampala. Il suo nome e la sua foto erano apparse lo scorso ottobre accanto a quelle di altri 100 omosessuali su una sorta di lista nera messa a punto da un quotidiano locale omofobo.
Kato si era opposto al progetto di legge che prevede la pena di morte per il reato di "omosessualità aggravata", un testo definito "odioso" da Barack Obama. Già oggi in uganda l'omosessualità è punibile con sette anni di prigione.

2011-02-04

Dita alzate al cielo in parlamento e sultani di Sicilia

Rocco Girlanda. Un dito per tutti gli italiani

Eloquente dito alzato verso gli eterni sconfitti dell'opposizione (che, in assoluta mancanza d'idee, si autoflagellano).
Sarebbe soltanto il segno della "cultura" politica di questi parlamentari scelti direttamente dai loro leader (bella democrazia la nostra!) se non fosse l'emblematica rappresentazione di tutti i 315 parlamentari che hanno avallato la barzelletta di Berlusconi: "Ma io credevo che fosse la nipote di Mubarak!". Questa infatti l'incredibile linea difensiva per sfuggire alla concussione, quasi, fosse vero, il "nepotismo" potesse costituire una nobile motivazione anziché un'aggravante.

Gramellini su La Stampa scrive:
I sultani di Sicilia
Dopo attente riflessioni, la commissione incaricata di ridurre il numero dei consiglieri regionali siciliani da 90 a 70 ha deciso di soprassedere, «ben altri» essendo i problemi dell’isola. Non che abbia minimamente influito, ma per la completezza dell’informazione gioverà aggiungere che la commissione era composta dai consiglieri regionali medesimi. Il loro senso di responsabilità è al di sopra di ogni sospetto: di recente si sono ridotti lo stipendio del 10%. E’ vero, se ne sono aggiunti un altro 10%, alla voce «aggiornamenti culturali». Ma la cultura è importante. Come i viaggi di lavoro, del resto: 490 mila euro l’anno. E però non di sola cultura e di soli viaggi vive l’uomo. Così l’Assemblea regionale ha posto fine allo scandalo del ristorante interno, dove un pasto completo costava 11 euro. Il menu è stato raddoppiato (classico ed etnico), e il conto ridotto a 9. C’è poco da ridere: anche un risparmio di 2 euro può aiutare il bilancio familiare di persone che ne percepiscono appena 19.400 al mese, lordi.
Qualche lettore si starà domandando come mai i cittadini siciliani accettino questo scandalo finanziato dalle loro tasse (per inciso anche dalle nostre) senza ribellarsi. L’indole fatalista? Forse. Ma soprattutto il clientelismo: Palermo ha oltre ventimila dipendenti comunali. Per pagare i quali, a gennaio, il sindaco ha dovuto attingere ai fondi inviati da Roma per togliere la spazzatura dalle strade. Ventimila dipendenti, in effetti, sono un po’ troppi. Andrebbero ridotti, ma niente paura: se ne occuperà la prossima commissione.


Lo riporto per intero perchè questo atteggiamento non è solo siciliano, ma si può benissimo estendere agli eletti al Parlamento e ai vari Consigli d'Italia. Non che manchino le persone per bene, ma tutti, e non solo quelli della maggioranza, sembrano considerare le laute prebende legate ai loro incarichi diritti intangibili.
Un Esempio? Scrive oggi il Corriere: Il Consiglio regionale a Roma costa più della presidenza federale tedesca. Gli stanziamenti per le spese di rappresentanza del presidente del Consiglio regionale sono passati da una cifra già astronomica di un milione e mezzo di euro a quella, siderale, di un milione 841 mila euro: 23 volte quello che tre anni prima aveva a disposizione il presidente della Repubblica tedesca Horst Kohler.
La lettura dell'intero articolo di Sergio Rizzo Lazio batte Germania 23 a 1 è edificante.

2011-02-03

Un gustoso articolo di Giorgio Bocca del 1985 (!) sui Bungabunga del cavaliere. E io pago...



Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro, Giada Martirosianaite, le gemelline De Vivo, Eleonora ed Imma.

Chi sono? Le amiche di Bunga Bunga del Cavalier Fanfulla da Arcore candidate a entrare in lista alle europeee prima dell'intervento di Veronica Lario che le definì, insieme a quelle già elette in parlamento, "Ciarpame senza pudore".
Aggiunse l'ex moglie di Berlusconi: "Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire".

Ma le pratiche sessuali del Caimano non sono frutto di rimbambimento senile. Vengono da lontano. Nel 1985 un Giorgio Bocca d'annata scriveva su Frigidaire: "Seratine di piacere in casa Berlusconi".
Il pezzo, Berlusconi 25 anni fa? Bungabunga uguale, è stato riesumato dal Barbiere della Sera, un piacevole sito di acidi giornalisti.
La novità semmai è che ora le "veline" per le sue serate il Cavaliere cerca di farsele pagare dagli italiani assegnando loro ben retribuiti incarichi politici.
La Minetti, che come consigliere regionale lombardo, prende intorno ai diecimila euro mensili, lo dice chiaramente al telefono. Poi, siccome questi "spiccioli" non bastano alla capa dell'harem, la bella e sboccata Nicole, igienista dentale da 110 e lode, chiede altri soldi al suo Sultano che paga come un bancomat le sue favorite.
Di quello che fa il cavaliere con donne e uomini maggiorenni e consenzienti non dovrebbe fregare niente a nessuno. Quello che rode è la presa per il culo a noi poveri italiani che, senza essere mai invitati a partecipare - come sottolinea ironicamente Bocca - compartecipiamo alle spese delle orgette del nostro presidente del consiglio.

Ma cosa possiamo sperare, noi italioti, da parlamentari da noi stessi pagati smisuratamente, ma scelti da Berlusconi, votanti in massa la barzelletta che Silvio credeva davvero a Ruby come nipote di Mubarak e, non paghi, festeggiano la raggiunta maggioranza sollevando orgogliosamente al cielo il dito medio!


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Egitto. La ricreazione è già finita. E il nostro sultano di Arcore conta palle a ruota libera sul Tg di Minzolini

Al Cairo scontri, morti e feriti. Le speranze di una transizione indolore a un regime meno oppressivo si infrangono dopo il ritorno televisivo di Hosni Mubarak, un rais che ha ancora carte da giocare.

Berlusconi risponde alle "dure" domande del Tg1 - vedi Gramellini su La Stampa Altre domande? - da padrone e senza pudore. «Le vecchie forze che hanno moltiplicato otto volte il debito pubblico, con i comunisti in primo piano, si stanno coalizzando e hanno in mente la stessa idea di sempre: tassare gli italiani e le famiglie e questa volta vogliono farlo con la patrimoniale, una tassazione degli immobili, che se avvenisse sarebbe un gigantesco esproprio. Ma noi non lo consentiremo»
A vedere "comunisti" dappertutto ormai è rimasto solo il vecchio cavaliere di Arcore che sproloquia indisturbato dalle sue molte Tv private e pubbliche. Sembra sempre più un don Chisciotte che vede giganti e maghi incantatori ovunque, ma del cavaliere della Mancia non ha certo la dignità e la dirittura morale.

Una buona risposta viene da Concita De Gregorio che ha ben poco di "comunista" nonostante diriga l'Unità - giornale che ormai di "comunista" ha ancor meno. Scrive:
"Ci sono i fatti, poi c’è la propaganda. I fatti. Il reddito delle famiglie italiane, dice l’Istat, è diminuito in un anno del 2,7 per cento. Le medie come si sa non rendono giustizia della realtà: alcune famiglie (pochissime) si sono arricchite, altre (poche) hanno mantenuto il livello, altre ancora (la maggioranza) si sono impoverite di molto più del 2,7 per cento. Il 10 per cento delle famiglie detiene in Italia il 50 per cento della ricchezza. Si calcola che gli evasori fiscali sottraggano allo Stato (dunque anche a quelle famiglie che perdono reddito) 50 miliardi di euro. 75 milioni e mezzo, per esempio, li ha evasi di tasse la Cricca che ruota attorno a Guido Bertolaso e a Balducci, ci dice oggi l’inchiesta di Perugia. Le stock options, le rendite finanziarie sono tassate al 12,5 per cento. Chi non dirige le aziende ma ci lavora vede il suo reddito tassato del triplo. Fatti inconfutabili. La propaganda, adesso. In una memorabile “intervista” al Tg1 (esempio di domanda neutra: crede che il partito della patrimoniale proponga la vecchia ricetta che punta sulla scorciatoia della pressione fiscale?) Silvio B. ha annunciato ieri all’Italia che il prodotto interno lordo crescerà in 5 anni del 3/4 per cento. Farà così: cambierà la Costituzione che ci “inchioda a una mentalità statalista” e no, mille volte no, non consentirà “l’esproprio”. Quale esproprio? “La gigantesca imposta sugli immobili” che tassa la casa, il bene di tutti gli italiani. Quale tassa sulla casa? Susanna Camusso propone di tassare i redditi superiori a 800 mila euro. Il dibattito è su una tassa che gravi su chi ha moltissimo, una patrimoniale di solidarietà che riequilibri la posizione di chi evade e chi non lo fa (perché non può, i dipendenti, o non vuole, gli onesti) fra chi campa di profitti azionari e chi di lavoro. Sarebbe questo l’esproprio? Il giornalista del Tg1, strano, non l’ha chiesto.

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2011-02-02

Google e Twitter insieme per l'Egitto. Tre numeri telefonici internazionali per pubblicare tweet dall'Egitto anche senza connessione Internet

Basta telefonare a uno di questi numeri, +16504194196 o +390662207294 o +97316199855, per lasciare un tweet o sentirlo, senza bisogno di connessione a Internet.
Il servizio, Speak To Tweet, è stato implementato congiuntamente da Google e Twitter.
Se connessi alla rete si possono ascoltare i tweet anche da qui twitter.com/speak2tweet.

Tuttavia la rivolta in Egitto ha messo in luce anche le debolezze della rete il cui ruolo, talvolta, viene esagerato. Da leggere l'articolo di Massimo Mantellini su PuntoInformatico Potenza (e limiti) della Rete

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2011-02-01

L'Egitto vuole liberarsi di Mubarak, ma in Italia si continua a parlare della "nipote"



Questo video, datato, torna attuale.
Da leggere L'occasione che perderemo di Lucio Caracciolo sul Corriere.

Che dire? Si spera che Mubarak non superi questa crisi - e neppure Berlusconi la sua.
Insieme a tutti gli ingenui che aspirano a un mondo più libero e giusto - contro ogni evidenza storica - ci si augura che in Egitto, come in Tunisia e in ogni altro luogo dove pochi individui prosperano sul malessere dei più, vada al governo qualcuno migliore dei predecessori.
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