2006-04-26

700 milioni di euro pubblici ai giornali

Libero è foraggiato per 5 milioni di euro l’anno, più di tutti.
Foglio, Riformista, Opinione e decine di altri giornali prendono contributi statali per milioni di euro. Alcuni vendono poche copie o nessuna, ma trovano sempre il modo di essere finanziati.
Anche l'Unità, Europa, Il Secolo d'Italia, Liberazione, La Padania ecc. vengono finanziati con soldi pubblici. Non si salvano neppure i Verdi che stampano migliaia e migliaia di copie per un loro Notizie Verdi senza neppure essere in edicola. Carta per il macero. Godono di aiuti finanche Manifesto e Avvenire, quotidiani di tutto rispetto. C’è da dire che mentre il direttore di Libero guadagna 15000 euro al mese quello del Manifesto non arriva a 1500. Pure gli editori dei grandi quotidiani incassano sostanziosi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Tutto questo per sole 6 milioni di copie giornaliere davvero vendute complessivamente. Infine radio Radicale, radio Maria e alcune televisioni locali vengono lautamente mantenute con soldi statali, cioè nostri.
Grazie Milena Gabanelli! REPORT - FINANZIAMENTO QUOTIDIANO

Indignarsi è il minimo considerando anche il bassissimo livello dell’informazione generalmente fornita. Ma perché Prodi con il suo prossimo governo “di sinistra” non chiude il rubinetto? Per par condicio, via i soldi anche alla Rai, niente più canone, tassa iniqua più dell’Ici. Gli italiani apprezzerebbero un simile primo gesto. Lo so che non accadrà mai, così come non accadrà che vengano realmente aboliti i finanziamenti ai partiti, usciti dalla porta e rientrati dalla finestra.

2006-04-25

25 aprile

Questo è il secondo 25 aprile del mio blog.
Lo scorso anno segnava il passaggio dei 60 anni. Una vita. Rimando alle cose dette nel post 25 APRILE 2005, che restano valide.
Ho trovato interessante su Rai educational - La storia siamo noi DIARI, aprile 1945, Viaggio nella memoria della Resistenza.
Il ricordo dei giorni della liberazione attraverso i diari raccolti dall'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano. Con la partecipazione di Ascanio Celestini.

2006-04-24

L'atomica di Ahmadinejad

AhmadinejadSecondo giornali americani l’amministrazione Bush formulerebbe piani atomici per la distruzione dei siti atomici iraniani. Speriamo che la rivelazione sia destituita di fondamento, ma sappiamo che chi l’arma l’ha potrebbe usarla contro chi la vorrebbe. Il Presidente americano non esclude l’uso preventivo della forza per dissuadere gli iraniani. Certo un’altra guerra di “democratizzazione” dopo il disastro iracheno – più che annunciato da chiunque non avesse ottusa mentalità neocon – sembrerebbe da escludere. Altra cosa sarebbe la brutalità risolutiva di un attacco atomico a distanza.
Suona strano riparlare di attacchi atomici dopo l’attenuarsi delle paure apocalittiche della contrapposizione planetaria USA-URRS. Cose del passato. Chi ha meno di trent’anni non ne ha memoria diretta. La caduta del muro di Berlino ha cambiato tutto. Così almeno nella percezione comune. Ora il pericolo appare il contrasto tra civiltà. Con i due imperi antitetici era più facile schierarsi. Tutti gli altri attori della scena internazionale contavano così poco che ogni movimento di liberazione, o presunto tale, aveva l’incondizionato appoggio dell’intellighenzia occidentale. Persino Ayatollah Khomeini, esule a Parigi, era arruolato tra le file dei democratici. Si è visto in seguito di quale abbaglio si trattasse. Adesso le certezze sono minori. Ahmadinejad, con quello che dice, fa paura. In possesso di un’arma atomica ancora di più. L’odio delle grandi masse islamiche per l’occidente è a livelli tali che neanche una aggressione atomica cambierebbe granché le cose. Gli islamici più moderati radicalizzerebbero le posizioni, ma considerando il loro attuale peso politico ciò non avrebbe grande importanza. L’ostacolo resta la coscienza democratica mondiale. Il no all’uso delle armi atomiche ha ragioni di fondo che prescindono qualsiasi considerazione. Ostacolo non insormontabile. Crescono di numero coloro che individuano nell’uso indiscriminato della forza lo strumento indispensabile di garanzia per la sopravvivenza della così detta civiltà occidentale. Il nostro modello di vita, non sostenibile e tanto meno esportabile, è però insanabilmente declinante. Se si vuole davvero arginare il disastro occorre cambiar rotta anziché difendere ad ogni costo indifendibili privilegi.

2006-04-21

Codice digitale. Pavia è avanti.

posta digitaleNuove disposizioni sulla strada del digitale pubblico

Il Ministero dell'Innovazione e delle Tecnologie ha recentemente integrato il codice dell'amministrazione digitale. Un documento che segna una svolta nei rapporti tra amministrazione pubblica, cittadini e imprese. shinynews.it

I rapporti con la pubblica amministrazione potranno essere gestiti on-line con la garanzia che la documentazione scambiata abbia valore in qualsiasi istanza. Ovviamente occorerà essere in possesso di una firma digitale certificata. Il Comune di Pavia offre fin da ora ai cittadini la possibilità di certificarsi.
Per maggiori informazioni vedere il Progetto 'Firma&Clic'

Valzer

danzaFinita la sbornia elettorale si rimane un po’ rintronati. Il Cavaliere non vuole andarsene, il Financial Time ne dice di ogni sul nostro conto, la rissosità insita nei partiti di sinistra (sinistra?) non meno che in quelli di destra incomincia subito ad emergere. Nessuna passione per i giri di valzer. Però non si parla d’altro. Bertinotti alla Camera, Marini al Senato. D’Alema vuole per sé la presidenza della Camera. Mandiamolo al Quirinale! Finalmente un Presidente della Repubblica con baffetti e un’età accettabile. Peccato che sia così irrimediabilmente antipatico. E poi.. e poi sarebbe meglio metterci una donna. Sarebbe un bel colpo d’immagine. Intanto cosa c… fa un Presidente della Repubblica? Dipende, dipende. Se davvero fosse così tranquilla la cosa ci si potrebbe mettere il Cavaliere. Magari ci starebbe. Faremmo contenti la metà degli italiani che l’hanno votato e anche Fini e Casini che se lo toglierebbero di torno, forse definitivamente. Già, ma l’uomo è troppo pericoloso. Divagazioni. C’è altro a cui pensare. Rutelli. Dove lo infiliamo Rutelli! Mastella. Che fine farà Mastella? Di Pietro: dovremo pure occuparci anche di lui… e così via all’infinito. Sapevamo che questi erano i nostri leader, non possiamo aspettarci chi brillino per inventiva. Si è aperta subito la caccia alle poltrone. Normale. Prodi si dirà: “io spero che me la cavo” e lo speriamo anche noi. Intanto cerca di piazzare all’Economia Padoa Schioppa. Ma di priorità ce ne sono tante, troppe. Lavoro (legge Biagi), Scuola (riforma Moratti), conflitto d’interessi, tasse, legge elettorale, legge Gasparri, Costituzione e così via. Da dove si comincia? Dalle poltrone! E va be’.

2006-04-14

Nessun dorma

Berlusconi dorme - repubblica.itAprile dolce dormire. Dormire è un diritto e una delle peggiori torture è la privazione del sonno. Anche gli uomini pubblici dormono e questo li rende un po’ più uguali agli anonimi mortali. Segnalo su Repubblica una galleria di “brutti addormentati”: Ognun dorma. Quando i politici si appisolano. Videoracconto di Filippo Ceccarelli. Tutta la mia comprensione ai dormienti. Capisco perfettamente cosa voglia dire star lì ad ascoltare qualcuno in interminabili riunioni rituali.
Ci sarebbero cose più importanti di cui parlare. In Iraq si continua a morire a decine tutti i giorni e almeno 400 persone morte in Ciad negli scontri di ieri non fanno quasi notizia. Intanto il teatrino post elettorale continua. Il Cavalier dormente (s’assopisce spesso se non è lui a parlare) s’impunta a non accettare l’elezione di Prodi. Ma è Pasqua e c’è gran voglia di fuga fuori città.

2006-04-12

Per il rotto della cuffia

vignetta di Vauro sul ManifestoPer il rotto della cuffia l’Unione ce l’ha fatta. C’è poca da esultare e infatti esultano in pochi. Una vittoria risicata, per una manciata di voti, una vittoria sofferta. Risultati altalenanti. Infine, grazie agli italiani all’estero, e a quella “porcata” di legge elettorale firmata Calderoli, Prodi governerà. Si, ma quando? Il caimano non molla facilmente la preda. Il Cavaliere non sa neanche dove stia di casa il fair play. Contesta i risultati, la tira per le lunghe, si offre perfino per una “grosse coalition” alla tedesca. Incredibile! Se non deciderà di farsi da parte potrebbe tenerci ancora tutti per le palle due mesi buoni. In fondo come dargli torto? Nonostante tutto quello che ha detto e fatto in questi anni metà degli italiani gli credono ancora. Dubito fortemente che la maggioranza di chi l’ha votato di nuovo abbia interessi economici tali da temere l’avvento di una fantomatica sinistra di pericolosi “comunisti”. Ma li vedete i leader? Semmai sono un po’ patetici, come Prodi o francamente antipatici come Rutelli e D’Alema, spocchiosi come Marini, insignificanti come Fassino, garbati come Bertinotti (pochi), tromboni come Pannella. Non tanto più presentabili di quelli di destra insomma e alcuni anche intercambiabili. Capisco benissimo che gli aspiranti manager disseminati nei posti di lavoro più disparati, indistinguibili uno dall’altro come pinguini, siano attratti da sogni berlusconiani. La sinistra a costoro più che paura fa pena. Vecchia e scontata pare un retaggio di uno stupido passato dove l’egualitarismo assistenziale fa piazza pulita di ogni merito individuale e frena il progresso sociale. Va be’, ma non sono milioni! Probabilmente ha avuto effetto la boutade sull’ICI. L’idea di un voto pagato un centinaio d’euro subito ha convinto qualcuno. Sicuramente non si capisce perchè dovrebbe abbandonare la destra chi ha lauti profitti da difendere. Allo stesso modo chi può evadere le tasse, o pagarne il meno possibile, ben si guarda dal cambiare le cose. Ma tutti costoro sono davvero la metà degli italiani? Quanti poveri cristi che faticano a tirare fine mese hanno dato il loro appoggio al Cavaliere subornati da quel cumulo d’idiozia che è l’italica TV? Non lo so e forse nessuno lo sa. Forse si è perso il polso di questa nazione.
Su temi analoghi s’interrogava ieri Rossana Rossanda sul Manifesto, L'Italia profonda e scrive oggi Ezio Mauro su Repubblica, La doppia sfida del Professore. Loro, come altri, dicono cose giuste. Ma è difficile tirare conclusioni dalla somma delle osservazioni. Le persone scelgono in base a un’infinità d’elementi: interesse, sentimenti, ideologia, paura, rancore, speranze e chi più ne ha ne metta. Il filo conduttore non sempre è la razionalità.

2006-04-10

Perdenti

prodi-berlusconiFra qualche ora sapremo chi ce l'ha fatta e chi no. Subito cambierà poco nella vita dei più, comunque. In futuro un po' di differenza speriamo ci sia altrimenti perché votare? Almeno la speranza di ridimensionare la razza dominante dei caimani lasciatecela.
Questo è il momento per usare la palla di vetro: esercizio sempre pericoloso. La mia generazione è così abituata a perdere che non si esalta nemmeno nella prospettiva della vittoria. C'è chi è vincente dentro come c'è chi è bastardo dentro. Noi, coglioni, siamo perdenti per definizione. Dunque, ci aspettiamo la sconfitta incrociando le dita. Posso dirlo tranquillamente perché, non essendo candidato a niente, non ho alcun obbligo d'ottimismo. Più dolce sarà essere smentito.
Questa Italia mi piace poco. Metà degli italiani sono di destra. Il fatto resta. Quelli di sinistra poi non è che siano necessariamente migliori. Destra e sinistra non sono da tempo categorie qualificanti dell'essere. Ormai abbiamo mentalità trasversali nel bene e nel male. La maggioranza degli italiani è sicuramente meglio di chi li rappresenta, indipendentemente dagli schieramenti, ma conta poco. Se vincerà l'Unione esulterò moderatamente. La posta in gioco, governare un paese economicamente disastrato, non è allettante. In fondo tanto accanimento nella contesa sembra esagerato. Anche Salvati scrive oggi sul Corriere "Non riesco a capire i motivi per i quali centrodestra e centrosinistra si siano combattuti con tanta violenza nella campagna elettorale appena conclusa, essendo il premio in palio così poco attraente" e ne spiega le ragioni corriere.it
Certo: mandare a casa chi ha fatto solamente i propri interessi abbagliandoci con incredibili promesse, ovviamente non mantenute, sarebbe una bella soddisfazione. Per il resto si vedrà.

2006-04-08

Domani si vota!

facsimile scheda elettoraleFac simile scheda eletorale per il Senato CIRCOSCRIZIONE LOMBARDIA (tratto dalla Prefettura di Milano)

Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un'aria già primaverile

[...]

e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.

È proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata...

io quasi quasi mela porto via.
Democrazia!

Così inizia e termina la canzone di Gaber Le elezioni del lontano 1976. Certe cose restano. Però non portatevi via la matita, mi raccomando!

Ricordate che "Mastrolindo ha portato in parlamento la più alta percentuale di condannati, prescritti e patteggiati della storia del parlamento. Tra i 22 parlamentari condannati in via definitiva, 17 sono della maggioranza di Mastrolindo, quattro dell'opposizione di centro e uno dell'opposizione di sinistra. Il parlamento dominato da una maggioranza schiacciante del gruppo di Mastrolindo è all'ottantottesimo posto nel mondo per donne parlamentari, dietro all'Afghanistan e al Pakistan. Inoltre la maggioranza di Mastrolindo ha in percentuale la metà delle parlamentari che ha l'opposizione." (Beppe Grillo, Internazionale, 6 aprile 2006).

Ancora dal sito beppegrillo.it PARTITI PULITI l'elenco dei partiti in lista senza condannati in via definitiva:
Italia dei Valori – Lista Di Pietro :
www.antoniodipietro.it
Partito dei Comunisti Italiani :
www.comunisti-italiani.it
Partito Rifondazione Comunista :
www.rifondazione.it
Verdi :
www.verdi.it

Pochini, ma così è. BUONE ELEZIONI!

2006-04-06

Tre giorni al voto, coglioni!

Questo ovone di Pasqua è Ferrara che non contento di rompere i coglioni (cioè noi) tutte le sere dallo schermo della 7 si sente pure imbavagliato. Poverino!
È talmente surreale questa campagna elettorale da non crederci. Il Presidente del Consiglio in carica, l’esimio Cavaliere, ha dato pubblicamente del coglione a chi non voterà per lui. Pudicamente word corregge coglione con ciglione (definito dal De Mauro “orlo di un precipizio”, un po’ dove ci troviamo noi insomma). Il premier invece ha sostenuto che coglione, nel suo lessico, sta per masochista (sempre secondo il De Mauro “chi subisce volontariamente sofferenze” e ci gode, aggiungo io). Insomma il livello della discussione politica è sempre più elevato.
Gli umoristi degli SMS si sono messi subito al lavoro. Ho ricevuto sul telefonino: Mennheimer ha assegnato la vittoria matematica all’unione osservando: «i coglioni sono necessariamente il doppio delle teste di cazzo».

2006-04-04

Foto d'interni con signora

set del dibattito Marilyn vista da Andy Warhol
Chi vuol farsi del male può rivedere il confronto su rai.it



Ci siamo beccati anche il secondo round. La signora (la mitica Marilyn vista da Andy Warhol), è lì a stemperare la staticità dei nostri leader inquadrati in una coreografia demenziale. Altra ragione è che in quei fine anni '60 evocati dall'immagine della Monroe c'era una diffusa speranza di "nuovo" e "migliore" oggi impensabile.
Noiosamente i nostri hanno ripetuto le loro tiritere. C'è da chiedersi chi davvero possa essere influenzato da queste tele-rotture. Se non si fosse già più che convinti che non se ne può fare a meno davvero verrebbe voglia di non andarci a votare. Il cavaliere, tirando fuori alla fine il meglio di sé in veste di tele-venditore, ha fatto il "coup de théâtre" come era nelle attese (ma che coup de théâtre è se tutti sanno che arriverà?) "Aboliremo l'ICI! Avete capito bene. Aboliremo l'ICI su tutte le case, anche sulla vostra!" (applausi frenetici).
Tutte le persone di buon senso sanno che è promessa assurda come le altre. Non c'è mai risposta alla domanda sul come reperire i soldi per mantenere questa ed altre promesse in un quadro economico tanto disastrato. Se non altro dall'altra parte si sono inventati il cuneo fiscale - una cosa che fa un po' senso avercela alle spalle, perché non è facile capire bene cosa sia - e si sono impelagati nella sacrosanta, ma spinosa questione delle tasse. Cercano una strada per tirar su soldi senza far troppo male a chi è già col culo per terra... o almeno così si spera.

2006-04-03

Gioco finito

primissimo piano cchioConsiderazioni a margine di un infanticidio senza nulla togliere all’atrocità del fatto.

Alla fine i rapitori - e assassini - del bimbo erano solo “balordi”. Manco di elementi per la certezza, però non stento a crederlo.
I "mezzi d’informazione" hanno fatto anche stavolta il loro porco lavoro. Massacrato mediaticamente i genitori e creato pathos a badalucco, informando ben poco, ma con grande dispiego di strumenti.
Quando si tratta di delitti con bambini la retorica si spreca e subito c’è chi tira in ballo la pena di morte. Peggio: ho sentito un signore dichiarare in TV che sarebbe opportuno appendere i colpevoli in piazza, magari per i coglioni, e lasciarli all’ira popolare.
Mi hanno colpito le parole, nei giorni scorsi, di chi oggi è ritenuto il “mostro”. Condannava il rapitore con lo stesso sdegno e la stessa veemenza di tutti gli altri. Una sorta di condivisa omologazione verbale della quale i giornalisti “nazional-popolari” si fanno portavoce. C’era come uno sdoppiamento della personalità che definire “ipocrisia”, o semplice tentativo di salvarsi il culo, sembra riduttivo. Da un lato l’uomo della strada, indistinguibile dai suoi simili, dall’altro il massacratore d’infanti e, si è saputo ora, stupratore in attesa di condanna. Ancora una volta emerge una triste verità: i bambini e le donne sono le prime vittime dell’odio e della violenza e ciò ha solo in parte a che vedere con condizioni di degrado economico e culturale. Dunque non si dovrebbe tutte le volte mostrare tanta meraviglia per l’“efferato delitto”.
I cuccioli, si sa, suscitano forti sentimenti protettivi, ma in guerra, quando la situazione di pericolo per la specie è massima, si tende a distruggere il nemico anche nel suo futuro eliminandone la prole. Ci hanno detto che i nazisti giocavano al tiro al piattello con i neonati e, senza andar troppo lontano, solo qualche anno fa a pochi chilometri da noi, nell’ex Jugoslavia le atrocità non si contavano. Stupri e stragi di bambini sono terribili corollari della guerra e dell’odio razziale che ne è inevitabile portato. Quando le guerre terminano e chi le ha combattute torna a vestire abiti civili anche gli infanticidi e gli stupratori riprendono, impuniti, a mescolarsi con la “gente normale”. Magari qualcuno sa, ma tace. È la parte oscura della natura umana.
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