Visualizzazione post con etichetta storia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta storia. Mostra tutti i post

2016-10-27

La storia dimenticata

Avendo tra le mani un interessate numero monografico su Trieste (Meridiani, Editoriale Domus) sono stato colpito da questa pagina con le date del passato della città.
Incredibile quanto si dimentichi della storia nostrana oltre che internazionale.
Il territorio triestino, come molte zone di confine crogiuolo di lingue e nazionalità diverse, è stato in tempi diversi teatro di pacifica  convivenza  e  conflitti sanguinosi.
Nel contatto con stranieri delle più disparate parti del mondo mi rendo conto quanto questo sia un destino comune.
Purtroppo l'oblio della storia e il prevalere delle passioni e degli interessi contingenti è foriero di ricadute tragiche.
Soffiano venti di guerra e si rinfocolano odi mai completamente sopiti, fomentati da uomini politici incoscienti e da una economia impazzita.
Con i governanti incoscienti che ci ritroviamo e l'oscurantismo frutto di ignoranza dilagante c'è da temere per il nostro futuro prossimo.

2014-01-02

Se deve succedere succede

Sono sempre più del parere che gli eventi si verifichino quando è il loro momento.
Non si tratta di determinismo storico e neppure di fatalismo.
Banalmente quanto avviene in campo scientifico e sociale, il più delle volte, è inevitabile.
Si ha un bel dire "se...". Certo: "se...". Però non è andata così.
Le grandi scoperte, come le minori e spesso non meno importanti, avvengono quando sono mature le condizioni del loro accadere. Non a caso molte volte hanno più padri che se ne contendono l'originalità. Il "genio" precorritore dei tempi, sempre che sia esistito, è una rarità in via d'estinzione ora che tutto è interconnesso.
Anche gli storici sconvolgimenti che hanno cambiato le sorti del mondo sono stati considerati "evitabili" solo a posteriori. Non che questo ne dimostri l'ineluttabilità. Diversi comportamenti individuali e collettivi, avrebbero potuto modificarne il corso quando non addirittura scongiurarne le conseguenze maggiormente catastrofiche. Magari qualcuno, inascoltato, aveva pure segnalato pericoli e indicato vie diverse da percorrere, ma tant'è.
I passatisti che detestano ogni novità e si chiudono nella difesa "dei bei tempi andati" (che per lo più erano anche peggiori di quelli correnti), comprensibilmente sono in buona parte anziani. La nostalgia per la perduta gioventù in un mondo sempre più a misura di giovani (anche se a detenere il potere reale, quello dei soldi e dell'influenza politica, restano i vecchi) spinge inesorabilmente a considerare il passato migliore del presente. È illusione diffusa, figlia di un futuro ignoto e pericoloso in un'epoca di scarso ottimismo.
Esaurite molte granitiche certezze resta la relatività delle scelte, sempre meno convinte e condivise.

2013-03-06

Italiani! I cinquestelle e il fascismo

Principi enunciati da Benito Mussolini il 23 marzo 1919 all'atto di fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento durante l'adunata di piazza San Sepolcro a Milano
QUI per leggerne in chiaro i punti
e qui, per chi ne ha voglia, una documentata lezione: “Il fascismo dal sansepolcrismo alla marcia su Roma” la cui lettura consiglierei anche alla signora Lombardi


Scriveva Norberto Bobbio nel libro Dal fascismo alla democrazia. "In un articolo del 23 marzo 1921 Mussolini lo proclamava senza veli: «Il fascismo è una grande mobilitazione di forze materiali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: governare la nazione. Con quale programmi? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano». E seguitava: «Noi non crediamo ai programmi dogmatici... Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalistí, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo, di ambiente». E concludeva: «Com'è buffo, assurdamente buffo, l'onorevole Turati, quando s'intestardisce nella incomprensione bestiale del movimento più interessante e originale che la storia del nostro paese ricordi».

Scrive, sul suo Blog, Roberta Lombardi, neocapogruppo alla Camera dei Cinquestelle:«Prima che degenerasse, il fascismo aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia»

Si rifà all'atto costitutivo del fascismo presentato il 23 marzo 1919 a Milano in piazza San Sepolcro. Un programma che affonda le radici nei trascorsi socialisti di Mussolini e dei suoi primi sostenitori.

Non so se la venatura sansepolcrista della Lombardi nasconda più o meno inconsce simpatie neofasciste come sostengono taluni. Certamente una tal superficialità d'analisi non fa onore al capogruppo del partito-nonpartito con il più alto numero di deputati eletti.

Ciò che conta, infatti, è la storia successiva del fascismo, che non tutti conoscono anche perché a scuola in genere non si studia. Almeno fino alla fine degli anni '60, il fascismo è stato una specie di tabù e se ne parlava come di una parentesi. Si andava poco più in là dal dire che aveva condotto alla guerra, però aveva anche bonificato le paludi Pontine.
L'inconsapevolezza della storia è condivisa da larga parte delle generazioni che fanno riferimento a Grillo. Attenzione perché il problema non è soltanto dei giovani, ma si estende ormai fino ai sessantenni ed oltre. Tutti coloro insomma che, nati dopo la fine della guerra, il fascismo non hanno vissuto se non di riflesso, nei racconti altrui, e non hanno mai avuto interesse ad occuparsene.
Come meravigliarsi di tanta disinformazione? Molti che dal fascismo erano stati coinvolti rimasero ai loro posti anche dopo la sua caduta, a partire dai professori universitari. E anche funzionari, magistrati, giornalisti, uomini di cultura, artisti assai compromessi confluirono senza traumi nella DC, quando non si professarono addirittura antifascisti e di sinistra. Brutte storie rimosse, di un passato ormai remoto.
L'epopea partigiana, sul cui carro salirono in molti, apparteneva in realtà a pochi che ne andavano giustamente orgogliosi. Gli epigoni hanno costruito nel tempo un antifascismo di maniera ormai stucchevole e disertato dai più che può davvero aprire la strada a cattive sorprese.
Questo è magari il pericolo vero insito nei movimenti di protesta.
Personalmente sono propenso a dare maggior credito agli eletti cinquestelle. Vediamo quali dei loro condivisibili punti riusciranno a realizzare e a cosa condurrà la loro volontà di cambiamento.
Troppi hanno già emesso sentenze definitive nei loro confronti.

© Il copyright degli articoli è libero. Chiunque può riprodurli, purché il testo sia seguito dall'indicazione: “tratto da http://notizieoggi.blogspot.com”. Fotografie, immagini e video presenti su Giornale-notizieoggi sono, quando non autoprodotti, prelevati da Internet, quindi considerati di pubblico dominio. I soggetti o gli autori, qualora lo ritengano, possono comunque richiederne la rimozione.

Questo BLOG non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
 
>>>