2014-02-01

Fascismo in salsa rosa con contorno verde-azzurro

C'zzo in me deve esserci qualcosa che non va.
Quando tutti li osannavano perché rappresentavano il "nuovo" io criticavo Grillo, Casaleggio e i "grillini". Ora che tutti danno loro addosso io continuo a criticarli, beninteso, ma li difendo.
Tra di loro ci sono degli imbecilli, certamente, ma abbondano anche negli altri partiti e se ne ha sentore appena aprono bocca.
Il cinquestelle che ha dato delle pompinare alle parlamentari PD, non va censurato, va buttato fuori dal movimento. Sbagliato affermare come ha fatto il pentastellato Di Battista "se uno, sbaglia, sbaglia tutto il movimento". Uno vale uno o no? Ciascuno deve assumersi la responsabilità di quanto dice e fa. Anche quell'altro che ha dato del "boia" a Napolitano va sanzionato, perché nessuno deve sentirsi autorizzato ad insultare a ruota libera chicchessia in un'aula parlamentare.
E questo vale  anche qualora Napolitano meritasse l'impeachment per le sue azioni.
Purtroppo i leghisti - che, in quanto fiancheggiatori di Berlusconi, verranno salvati ad hoc dal rischio di sparire per gli sbarramenti della prossima legge elettorale - hanno fatto scuola al proposito.
Quello poi del "boia chi molla" è solo un ignorante o un simpatizzante dell'estrema destra alla quale l'espressione è cara.
Invece lo spreco del termine "fascismo" per le manifestazioni di opposizione dei Cinquestelle, che anche Augias ha usato senza contraddittorio dalle "autorevole" tribuna gossip della Bignardi, mi sembra risibile.
Possibile che ad ogni pisciata si debba tirare in ballo il fascismo?
Residui di mentalità  nazifascista sono sicuramente presenti nella nostra come in altre società e questo è tragico. Ma a generare gli autoritarismi, qualsiasi sia il loro nome, è un modo di pensare, di comportarsi, di rapportarsi agli altri, di trattare le minoranze, gli emarginati, gli indifesi, i "diversi".
È un porre sé stessi, e il gruppo di appartenenza al di sopra di ogni altro valore, chiudendosi nel proprio particolare ed usando la violenza vigliacca del branco su chi vi si oppone.
È il disprezzo totale dei diritti e della dignità personale e l'esaltazione della forza bruta e del "coraggio" di esercitarla nelle forme più efferate.
È l'affermazione politica e sociale della disuguaglianza, senza alcun contratto sociale che regoli il rapporto degli individui tra loro e nei confronti dello Stato.
Si concreta nella realizzazione di un mondo dove una esigua minoranza possiede un potere economico e politico assoluto mentre i più subiscono impotenti i soprusi di chi li domina.
Ecco, in questa prospettiva vedo ben maggiori pericoli nelle alleanze ad escludendum che si vanno consolidando tra il giubilo generale, nel pensiero unico economico senza il controllo di una dinamica politica democraticamente espressa, nel concentrarsi della ricchezza in ambiti sempre più ristretti con il rapido depauperamento dei ceti sociali intermedi.
Altroché quattro "grillini" che saltano sui banchi del governo! L'imputazione, ben peggiore, che si può loro fare è quella dell'incapacità politica dimostrata fino ad ora.
Hanno detto cazzate, fatto "indegna gazzarra" che tanto scandalizza, ma non li ho visti alzare le mani su nessuno. A questo ci ha pensato il magistrato Dambruoso "civico" rappresentante dell'elegante partito dei loden.
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