Prodi ci riprova a 12 non negoziabili condizioni. Tutti accettano pur di non perdere una irripetibile occasione di governare ancora per un po'. Ma cosa accettano? C'è ampia materia di contenzioso su ogni punto, considerata la loro vaghezza. Cosa significa, ad esempio, "Impegno forte per cultura, scuola, università, ricerca e innovazione"? Tutto e niente. E il popolo del NO TAV che, a torto o a ragione, si è sempre opposto alla Torino-Lione, appoggiato da esponenti di spicco di questo governo, cosa farà? Si possono usare le "forze dell'ordine" per imporre le decisioni, dopo aver manifestato insieme? Il vero nodo è una maggioranza al Senato troppo risicata per governare. Con un'armata brancaleone di prime donne alle spalle poi... Anche arrogarsi il ruolo di "portavoce" è assai poco significativo se non si ha la forza d'imporre una linea politica. In queste ore si stanno mercanteggiando, sottobanco, voti di senatori, ovviamente in cambio di qualcosa. Squallido spettacolo! Se mancano così platealmente le condizioni per governare meglio, molto meglio, andare tutti a casa. Certo con la morte nel cuore perché si spalancano le porte alla destra, ma che fare se non si è in grado di governare?
Ecco per esteso le 12 condizioni poste da Prodi all’Unione:
1. Rispetto degli impegni internazionali e di pace. Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito ONU ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan. Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all’estero.
2. Impegno forte per cultura, scuola, università, ricerca e innovazione.
3. Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare, ai corridoi europei (compresa la Torino - Lione). Impegno sulla mobilità sostenibile.
4. Programma per l’efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori.
5. Prosecuzione dell’azione di liberalizzazioni e di tutela del cittadino consumatore nell’ambito dei servizi e delle professioni.
6. Attenzione permanente e impegno concreto a favore del Mezzogiorno, a partire dalla sicurezza.
7. Azione concreta e immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali (costi della politica).
8. Riordino del sistema previdenziale con grande attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani. Con l’impegno a reperire una quota delle risorse necessarie attraverso una razionalizzazione della spesa che passa attraverso anche l’unificazione degli enti previdenziali.
9. Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia attraverso l’estensione universale di assegni familiari più corposi e un piano concreto di aumento significativo degli asili nido.
10. Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di Governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate.
11. Il Portavoce del Presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di Portavoce dell’Esecutivo.
12. Il coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all’azione di Governo, al Presidente del Consiglio è riconosciuta l’autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del Governo stesso in caso di contrasto. (lastampa.it)
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