Il Cavaliere, lancia in resta, si butta nella difesa della casta dalle intercettazioni, strumento che, a suo tempo, ha incastrato i protagonisti di tangentopoli e fatto capire - a chi voleva capire - gli intrecci perversi tra politica ed economia. Stop alle pantomime con il direttore Rai Saccà per raccomandare donnine (chi ha la memoria corta si diverta risentendo la telefonata in Berlusconi e il suo lacchè). Niente più intercettazioni ai furbetti del quartierino. Ci verrà negato il piacere di godere dello spessore culturale di questi individui che, dopo aver speculato a man bassa con i nostri soldi, continuano a godersi la bella vita. Non si va in galera per falso in bilancio, ma per intercettazioni telefoniche si. Saranno contenti i vari D'Alema, Fassino, Consorte, Fiorani, Fazio, e chi più ne ha ne metta, che si sono fatti pizzicare in conversazioni che saranno pure penalmente irrilevanti, ma la dicono lunga sulla mentalità degli intercettati. Cosa conta veramente per il governo di destra tanto entusiasticamente votato dagli italiani? La privacy dei Vip per continuare a fare i comodacci loro! Emblematico.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà
giustificando l...



