Chiaro che il Cavaliere s'incazza per gli spot di Sky. Scendono i suoi consensi e questa è proprio una cosa che non tollera. Avrebbe fatto volentieri marcia indietro e magari anche offerto il ministero dello sport alla D'Amico - ché nella sua scuderia non guasterebbe. Il solito Tremonti si è messo di traverso. Con la scusa dell'Europa ha detto no. L'Iva s'ha da raddoppiare.
Lo scandalo non è l'Iva a Sky, né, in fondo, che questi signori non mettano neppure in dubbio il fatto di scaricarla, come sempre, sui consumatori e neppure, infine, la mostruosa quantità di conflitti d'interesse del presidente del consiglio. Italiche vergogne come tante altre.
L'assurdo è che si continui a dover pagare il canone per una inguardabile TV pubblica e lo stato prosegua la sovvenzione dei giornali, con e senza lettori.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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giustificando l...