2008-12-12

La Gelmini fa ploff... Bugieeee!

Nel giorno dello sciopero generale - senza sindacati gialli - e dell'accordo in Europa sul clima - a denti stretti dopo tanto minacciar di veti - la conclamata "riforma" della scuola fa dietrofront.
Bugia! Nessuna retromarcia, assicura la Gelmini. L'abbiamo sempre voluta così.
Sarà, né canterei vittoria nei panni di chi si è opposto. Restano infatti innescati tutti i rischi di fondo legati ai tagli delle spese. Gli unici che hanno fatto "bau" e subito si sono visti ripristinati i fondi sono papa e vescovi con le loro scuole private. Su tutti gli altri la scure è a mezz'aria. Una cosa è certa: della "grande riforma" per il momento restano i grembiulini, magari anche quelli lasciati alla discrezionalità delle singole scuole. Il maestro unico, confermato sulla carta, salta nei fatti. Rimarrà là dove già era. A richiesta dei genitori resteranno invariate le 27 ore (un maestro più cinque ore considerando che, per contratto, le ore frontali degli insegnanti elementari sono 22+2 dedicate ad altre incombenze). 27 ore fanno quasi un maestro e un quarto (e uno o due rientri pomeridiani per gli alunni, a seconda se al sabato si sta a casa o meno), poi ci sono le 30 ore (un maestro e mezzo scarso, due o tre rientri pomeridiani) e le 40 ore (tempo pieno classico con due docenti per una classe - sarà dura ottenere, come vorrebbe la ministra, che uno sia prevalente rispetto all'altro). Calcoli a spanne senza contar le mense il cui problema resta aperto. Le assistenze in mensa sono considerate, giusto o sbagliato che sia, ore frontali d'insegnamento. Toglierle agli insegnanti per ridurne il numero significherebbe assumere personale esterno (Pagato da chi? Dal Comune). Dunque, per il momento, dopo tanto fracasso, tutto resterà invariato. Anche della riforma delle superiori si parlerà tra un anno. Immutate le condizioni negli altri ordini di scuole.
Rinvii strategici. Il cavaliere, con l'Onda, ha perduto consensi. Altri ne ha persi con la storia dell'Iva a Sky e Tremonti che gli ha impedito la retromarcia. Doveva pure recuperare un po' sulla scuola, lasciando le cose come stanno e cercando di vendere il tutto, mediaticamente, come una grande miglioria a vantaggio delle famiglie, finalmente libere di scegliere. I problemi si porrebbero a Tremonti se davvero tutti i genitori optassero per il tempo pieno. Allora altroché tagli degli organici e risparmi: si dovrebbero assumere nuovi insegnanti. Ma niente paura; nella realtà sono le scuole a proporre le offerte formative in base agli organici disponibili. Questo significa che le tanto declamate libere scelte, ben che vada, si ridurranno all'esistente. Per ora. Poi si vedrà. Se non altro così si fiaccherà la protesta. I benpensanti potranno dire: "Visto? Sempre lì a reclamare predicendo catastrofi e invece..."
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