2015-02-17

Venti di guerra in Libia. Il governo italiano mostra i muscoli e ne approfitta per confermare l'acquisto degli f 35 nel silenzio generale

Quanto sia preoccupante il clima politico nazionale e internazionale è sotto gli occhi di tutti.
In un paese come il nostro dove i generali, immeritatamente strapagati, sono più numerosi della truppa, il ministro degli esteri e il ministro, donna, delle forze armate, si lasciano andare a incaute - perché fuori luogo e del tutto inutili - dichiarazioni che suonano come una minaccia di intervento armato in Libia.
La Libia, quasi fosse ancora una colonia italiana e fossimo ancora ai tempi del fascio-colonialismo ruspante.
Due giorni fa è stato diffuso il video dell'Isis dove vengono sgozzati 21 egiziani cristini copti rapiti in Libia. Una feroce rappresaglia. (1)
Per un ateo è una ben amara ironia ritrovarsi nel XXI secolo ancora nel bel mezzo a guerre che si pretendono condotte in nome di un qualsiasi dio.
Renzi, che aveva lanciato la prima sbruffonata guerrafondaia, frena lo zelo dei suoi ministri. I tempi per un intervento non sono maturi.
E speriamo non maturino mai!
Possibile che non ci si renda conto dei disastri che il calcio al vespaio libico sferrato nel 2011 da Nicolas Sarkozy e David Cameron, con l'avallo del presidente premio Nobel per la pace Obama, ha provocato?
Ancora una volta poi nessuno sembra ricordare la nostra Costituzione. Art. 11: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Difendersi sul proprio territorio è un conto. Andare a combattere in un'altra Nazione sostenendo che anche questa è difesa è tutt'altra storia.

(1)
Per associzione mi è tornata alla mente l'inaudita carneficina di preti copti e indigeni in Etiopia, nel 1937, a seguito del fallito attentato a Graziani. Si parla di migliaia di esecuzioni sommarie. [Il massacro dimenticato]

© Il copyright degli articoli è libero. Chiunque può riprodurli, purché il testo sia seguito dall'indicazione: “tratto da http://notizieoggi.blogspot.com”. Fotografie, immagini e video presenti su Giornale-notizieoggi sono, quando non autoprodotti, prelevati da Internet, quindi considerati di pubblico dominio. I soggetti o gli autori, qualora lo ritengano, possono comunque richiederne la rimozione.

Questo BLOG non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
 
>>>