Autore: Pietro Grossi, nato a Firenze nel 1978. Ha pubblicato con Sellerio
Pugni (2006, Premio Cocito Montà d'Alba, Premio Chiara e Premio Fiesole)
Titolo: L'acchito
Collana: Il contesto
Num. di collana: 18
Anno: 2007
ISBN: 88-389-2246-2
Pagine: 204
Prezzo: 12.00 Euro
Geometrie di vita e di morte tra bigliardi e ciottoli.
Opera seconda di un autore appena trentenne l’acchito stupisce per maturità espressiva e abilità metaforica. Per certi versi sembra una favola zen per altri un tuffo in una passato senza tempo di uomini e cose perdute. Ci si chiede come il giovane Pietro Grossi possa averne coscienza. La sua è una descrizione di paesaggi fisici e morali da anni cinquanta, apparentemente priva di automobili, dove regna ancora l’acciottolato. Il protagonista del libro ne è signore e padrone. Anche le atmosfere del bar e della sala da bigliardo sono insieme rarefatte e grevi, tipiche di quegli anni. Gli stessi rapporti interpersonali, moglie e marito, amici maschi, allievo e maestro, sono d’altri tempi, cortesi ed essenziali. La disciplinata geometria del bigliardo regola la vita di Dino e Sofia, i due eroi del breve romanzo, incrinata e ravvivata da un sogno congiunto di fuga in un altrove indefinito fatto di viaggi e nuove relazioni. Sofia, meticolosa e serena, tiene nota su neri quaderni delle fantasie comuni, mentre Dino serio e concreto è orgoglioso del lavoro ereditato dal padre: acciottolare le strade. La svolta nell’esistenza piana della coppia avviene quando Sofia, alla quale è stato detto che non può aver figli, resta incinta e Dino viene riconvertito dal disporre pietre, insieme alla sua affiatata squadra di operai, a stendere fetido asfalto, perché così ha deciso il comune del quale è dipendente…