A Verona una donna musulmana in costume tutto d'un pezzo, dalla testa ai piedi, è stata accusata di spaventare i bimbi.
Non vale la pena spendere parole su chi sostiene cose del genere e poi, magari, iscive i figli in istituti privati gestiti da suore.
Verona è la città più vietata d'Italia grazie al sindaco leghista Tosi - condannato definitivamente dalla Cassazione per discriminazione razziale. Cartelli di divieto campeggiano ovunque creando un clima di rassicurante terrore. Le scolaresche in visita ci scherzano su, ma i ragazzi si chiedono anche quale sia più il senso della parola libertà. In un clima di generalizzato - e inutile - proibizionismo si è perso completamente il senso della responsabilità individuale che dovrebbe animare ciascuno a fare o non fare qualcosa in base a conoscenze, scelte e convinzioni piuttosto che a divieti.
Ma c'è sempre qualcuno che è più duro degli altri - o almeno questo deve far credere. Così il burkini è stato vietato nelle piscine e lungo i fiumi e i torrenti di Varallo Sesia (Vercelli) da un'ordinanza del sindaco Gianluca Buonanno, parlamentare della Lega Nord. Chi contravverrà al divieto di indossare il costume intero unito a un copricapo pagherà una multa di 500 euro.
Che dire? Aiuto, voglio scendere!
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