Lo sapevo che era troppo bello per essere vero. (Ferrara e l'addio del suo Cavaliere)
Berlusconi fuori dai coglioni. Un sogno durato vent'anni che ieri sembrava avverarsi.
Oggi il Cavaliere con una conferenza stampa (in realtà un comizio fiume di un'ora) insieme al suo avvocato Ghedini - che noi paghiamo come parlamentare - ha esposto il suo programma contro i giudici e le tasse e a favore dei ricchi e degli evasori.
Ha sparato a zero non solo sulla Magistratura e sul fisco, ma anche sull'Europa e la Germania in particolare, sulla politica economica del governo Monti, suddita della finanza internazionale, chiedendo una riforma costituzionale che dia poteri pressoché pieni al Presidente del Consiglio.
Ha dato la sua personale versione della crisi monetaria, dello spread e della cacciata di cui è stato vittima, che avrebbe accettato solo per amore dell'Italia.
Come voglia realizzare un tale programma non lo ha detto a parte il fatto che tornerà da Vespa e nei telegiornali per fare campagna elettorale.
Medita di staccare la spina a Monti e andare quanto prima ad elezioni, perché, dice, deve impedire che l'Italia resti una "Repubblica Giudiziaria".
Che dire? L'uscita di scena è durata un giorno. Forse Berlusconi sperava così di ammorbidire le sentenza in arrivo del Tribunale di Milano. La condanna a quattro anni ricevuta invece lo ha fatto scatenare. E siamo da capo.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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