Vicende diverse.
Il primo condannato a cinque anni per aver rivelato notizie riservate su indagini che riguardavano boss e indiziati di mafia, ma non riconosciuto colluso con la mafia, è felice. Non intende certo dimettersi da governatore della Sicilia per una simile bazzecola! Come la metterà con l'interdizione dai pubblici uffici?
Il secondo invece si è dimesso da ministro (della giustizia!) in quanto indagato per concussione (insieme alla moglie (presidente del consiglio regionale della Campania) agli arresti domiciliari. Si scatenano le manifestazioni di solidarietà politica nei confronti della coppia. Tutta una montatura!
Il terzo è recidivo alle traversie giudiziarie, ma, in un modo o nell'altro, se l'è sempre cavata. Questa volta è indagato per corruzione. Ha il vizietto (documentato, ricordate la telefonata?) di raccomandare attrici ai dirigenti Rai. Ma lui è tranquillo. Inchiesta campata per aria. Intanto fa sapere di avere in mano l'elenco di tutte le amanti Rai. Non dubitiamo che se la caverà anche questa volta.
Ecco l'Italia dove viviamo, l'Italia della Casta. Un povero cristo finisce in prigione con estrema facilità e nessuno pensa che i giudici ordiscano complotti nei suoi confronti. Se è un privilegiato però le cose cambiano. Allora sono i giudici ad essere delegittimati rispetto ai provvedimenti che assumono. Va be'. Altrove le cose vanno diversamente. Che tristezza!
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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Delizia di pastaI paccherottiAlla parmigianaParmigiana al forno, semplice e
leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
parmigiano t...