Riparte la messa in latino. Quello che lo scismatico Lefebvre, il monsignore tradizionalista francese, non era riuscito ad ottenere l'ha ottenuto Ratzinger. Colpo di spugna sul Vaticano II. Un papale motu proprio e via: si torna all'antico. La messa tridentina, quella col prete che volge le spalle ai fedeli, è di nuovo in auge, con buona pace di panzane come "condivisione" e "partecipazione". Fortuna c'è ancora un cardinal Martini a dire forte e chiaro che lui la messa in latino non la dirà mai più.
Personalmente della lingua con la quale la chiesa celebra i suoi riti non me ne potrebbe fregar di meno se non fosse per l'emblematicità del gesto. In fatto di religione, come in politica, e nelle idee portanti della socialità e della pedagogia, la frana a ritroso sembra inarrestabile. Da un lato il dominio dell'economia liberale disancorata da qualsiasi morale che non sia quella del profitto personale immediato a danno della collettività, dall'altro l'oscurantismo etico dei neoconservatori ormai dilagante. Un meltingpot virato a destra a fronte di una ormai inesistente sinistra. Ma vaffa...! Bella Beppe (nel senso di Grillo). Sarà qualunquismo, ma rende bene l'idea.
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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Delizia di pastaI paccherottiAlla parmigianaParmigiana al forno, semplice e
leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
parmigiano t...