
Fuori imperversa la solita bagarre, con clacson e caroselli d'auto, di ogni vittoria importante. Routine.
Sia a Parma sia a Catania, dove giocava la Roma, non sono mancati scontri e violenze dei soliti imbecilli che sfoggiano saluti a braccio teso. Pare ci siano feriti gravi. La "sicurezza" in prossimità degli stadi è parola vuota.
Non sarò io a voler rovinare la festa neroazzurra, ma non mi piace più il tifo almeno dal giorno in cui gli juventini, come se niente fosse, festeggiarono la vittoria in coppa dei campioni dopo la strage dell'Heysel di Bruxelles (39 morti, centinaia di feriti).
Sarà un mio limite, eppure mi riesce sempre più difficile giustificare l'idolatria di massa per questi vergognosamente strapagati pedatori in mutande. Sospendere un annetto qualsiasi attività calcistica non sarebbe peccato. Utopia.