Con Mike se ne va un altro pezzo della seconda metà del novecento italiano.
I bambini di trenta quaranta e cinquanta anni fa, andavano a dormire, in via eccezionale più tardi del solito, dopo le sue trasmissioni da Lascia o raddoppia? a Rischiatutto. Agli inizi degli anni sessanta Umberto Eco gli dedicò il saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno.
Ora gli osanna a al Michele italo-americano si sprecano. Qualcuno, preso da sacro impeto, si è spinto a dire che ha insegnato l'italiano agli italiani [sic!].
Il personaggio è diventato sicuramente più disinibito e umanamente simpatico col passar del tempo, soprattutto in vecchiaia con gli spot insieme a Fiorello e le apparizioni a Che tempo che fa di Fazio. In gioventù era rigidino e conformista quanto nessun altro.
Ma quel che è peggio, e nessuno dice nell'orgia celebrativa, è che ha contribuito non poco a forgiare la stupidità mediatica degli italiani con i risultati che oggi tutti paghiamo. Amen.
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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giustificando l...