Condivido l'opinione di Alessandro Gilioli (L'Espresso - Piovono rane) e aggiungo di mio quanto scritto sul post Manca la libertà d'informazione o la volontà d'informarsi? al quale rimando.
Mi sembra anche il caso di ricordare quanto l'Italia sia rimasta al palo per quel che concerne le tecnologie digitali, nonostante le altisonanti dichiarazioni governative. Non basta possedere il Milan ed avere in circolazione il maggior numero di telefonini tra i paesi d'Europa per essere all'avanguardia - come sosteneva sfacciatamente il nostro solito Berlusconi in una conferenza stampa con il primo ministro inglese Gordon Brown.
La realtà che emerge in tutti gli studi è ben diversa. Si veda ad esempio il rapporto Caio del quale propongo qui sotto alcune interessanti tabelle informative. (Cliccarci sopra per ingrandirle)
Premetto che da recenti indagini emerge che meno di un italiano su due utilizza la rete (quella che c'è e, quando arriva, lenta ed obsoleta). Di questa metà degli italiani uno su due la usa solo per giocare. Dunque, ben che vada, un italiano su quattro naviga in Internet. Come è tutto da scoprire. Personalmente conosco molte persone di buon livello culturale che, pur avendo una connessione veloce alla rete, la usano, poco, per leggere e-mail e, qualche volta, per organizzarsi viaggi o ferie.
In Europa sono quadruplicati gli investimenti sulla fibra ottica fermi in Italia

Siamo tra i paesi europei con minor diffusione di banda larga

L'utilizzo di Internet in settori strategici (banking, Pubblica Amministrazione ecc.) è inferiore alla metà della media europea

La connessione a banda larga cresce con estrema lentezza
