A me sembra sconcertante che un giudice monocratico possa condannare Google per i video che gli utenti inseriscono in rete. Sembra che il succo della motivazione di condanna - di ben centoundici pagine - stia nel fatto che il web non può essere una "sconfinata prateria".
Del filmato incriminato si era già parlato a lungo. Riprendeva un minore disabile insultato in una classe di un istituto tecnico torinese. Sconvolgente è che una cosa del genere accada, non che venga divulgata. Semmai dimostra l'idiozia al quadrato di questi giovani "eroi" che non contenti di compiere azioni inqualificabili le documentano sul Web. Magari è costoro che bisognerebbe perseguire per quanto fanno. Internet si limita a divulgare azioni che un tempo rimanevano relegate in luoghi circoscritti, ma il non venirne a conoscenza non ne implica l'inesistenza.
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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leggera con melanzane grigliate, passata di pomodoro, mozzarella e
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