2008-10-26

Bankitalia: Lavorare di più e più a lungo (e la Marcegaglia reclama il bottino!)

"La Banca d’Italia vigila sulle banche, sulle società di gestione del risparmio, sulle società d'investimento a capitale variabile, sulle società d'intermediazione mobiliare, sugli Istituti di moneta elettronica e sugli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di cui all'art. 107 TUB, avendo riguardo alla sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilità complessiva, all’efficienza e alla competitività del sistema finanziario, all’osservanza della normativa in materia creditizia e finanziaria."

Così i superpagati dirigenti dovevano "vigilare". Come l'hanno fatto e cosa è successo lo sappiamo tutti. Per anni si sono spartiti i frutti del nostro lavoro sottopagato, per di più bruciando allegramente i nostri risparmi. Con che faccia di bronzo 'sti banditi pontificano ancora e vengono a chiederci di lavorare di più e più a lungo?
Ci sarebbero da fare lunghi discorsi, ma viene soltanto voglia di rispondere liberatoriamente: "Andate a cagare!"

Per chi ne ha voglia ecco l'articolo di riferimento.
"Il mantenimento e l'espansione del livello di vita raggiunto nel nostro Paese non può non richiedere che si lavori di più, in più e più a lungo". L'appello arriva dal vice direttore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco. L'esponente del direttorio di via Nazionale ha anche sottolineato la necessità per l'Italia di accelerare sulla strada delle liberalizzazioni e intervenire sul sistema scolastico che oggi offre un livello medio di istruzione "ancora basso" e "inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate".
Ma sul momento di crisi arriva - proprio rivolto alle banche - un attacco di Confindustria: "Su un punto - dice Emma Marcegaglia - non intendiamo fare sconti a nessuno: i soldi dati alle banche non devono restare dentro le banche, ma devono servire a dare credito alle imprese". Insomma, il flusso del credito non deve essere inferiore a prima della crisi", anzi "deve aumentare". Poi avverte il governo: servono nuovi sostegni e un impegno per la riduzione dei tassi a livello europeo."
repubblica.it
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