Incredibile show del Cavaliere all'assise di Confindustria. Bacchetta tutti come un Preside isterico uscito dal ventennio fascista e frustrato dal '68. Parte con una storiella che giustifica la sua inattesa presenza dopo aver dato forfait per sciatalgia. Poi ne dice di cotte e di crude. I vari Montezemolo, Tronchetti, Della Valle, Pininfarina, Monti, Colaninno jr., Abete, Amato, Marzotto, Carraro, Emma Marcegaglia, Calearo impallidiscono, non vogliono crederci. Non sono personaggi particolarmente simpatici, anzi, ma hanno il senso del ridicolo. A sostenere il Presidente del Consiglio solo le ovazioni delle truppe cammellate fatte confluire in sala all'ultimo momento dallo spin doctor del presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, Franco Miracco, ex comunistissimo collaboratore precario del Manifesto. La farsa elettorale prosegue.
Il "piscem" berlusconiano d'apertura del "sabato bestiale" della Confindustria, nella storiella originale sarebbe per la verità una "carpam" e il vescovo evocato dal premier un parroco di campagna. Ma l'aneddoto d'apertura del presidente del Consiglio della settima potenza industriale del mondo se lo volete testuale, è questo: "Un vescovo del Medioevo mangia una bistecca di venerdì. Gli dicono: vescovo, è peccato. E lui: bistecca, ego te baptizo piscem".
Si guardano interrogativi Verheugen e Kroes. Ma è il seguito che lascia stravolte le prime file e, per la verità, anche le seconde: "Io che sono ministro della Salute ad interim, mi sono battezzato in salute". larepubblica.it
Paccherotti e parmigiana di melanzane
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