Gli invidiosi scatenati contro Berlusconi.
Sembra pensarla così l'amico Putin, che avendo stile di vita simile e stomaco forte non si fa troppe illusioni sulle virtù dei governanti.
Ma è invidia o disgusto? Indignazione per chi si fa beffe degli italiani e ha trasformato in postribolo non tanto e non solo le sue residenze private (fatti suoi) pubbliche (fatti un po' meno suoi), ma soprattutto un parlamento scelto ad hoc e pagato per mantenerlo al potere al di là di ogni ragionevole convenienza?
Delle intercettazioni, delle prostitute, delle performances private di Berlusconi m'importa poco o nulla.
I giornali, pieni delle cose dette dal presidente e dagli squallidi personaggi di cui si circonda, fanno il loro lavoro che è quello di stare sulle notizie secondo un'etica dettata prevalentemente dagli interessi di chi paga i salati costi di pubblicazione.
Personalmente non trovo alcuno stimolo a leggere la nuova ondata di puttanate che escono dalla bocca del cavaliere e dei suoi accoliti.
Mi limito a raccoglierne le "perle" rilanciata all'infinito dalla grancassa dei media.
Da un pezzo chi non è del tutto tonto ha capito chi sia questo individuo che ci tiene sulla corda da vent'anni per curare i suoi sporchi affari, fottendosene altamente di "dio patria e famiglia", come è tipico di coloro che se ne riempiono la bocca a proposito e a sproposito.
Io, allergico da sempre a qualsiasi dio, qualsiasi patria e qualsiasi famiglia, ho sempre creduto in un'etica di convivenza solidale dove le istituzioni proteggono i più deboli e le leggi sono davvero uguali per tutti, in una società giusta dove il cittadino è garantito nei suoi bisogni fondamentali (cibo, casa, salute, istruzione) da un'equa ridistribuzione dei redditi, in rapporti interpersonali liberi e rispettosi dove non si fa commercio di emozioni e sentimenti.
Tutto ciò che l'Italia non è insomma, ed altri paesi europei, pur nella loro imperfezione, sono un po' di più.
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