
Questo è il momento per usare la palla di vetro: esercizio sempre pericoloso. La mia generazione è così abituata a perdere che non si esalta nemmeno nella prospettiva della vittoria. C'è chi è vincente dentro come c'è chi è bastardo dentro. Noi, coglioni, siamo perdenti per definizione. Dunque, ci aspettiamo la sconfitta incrociando le dita. Posso dirlo tranquillamente perché, non essendo candidato a niente, non ho alcun obbligo d'ottimismo. Più dolce sarà essere smentito.
Questa Italia mi piace poco. Metà degli italiani sono di destra. Il fatto resta. Quelli di sinistra poi non è che siano necessariamente migliori. Destra e sinistra non sono da tempo categorie qualificanti dell'essere. Ormai abbiamo mentalità trasversali nel bene e nel male. La maggioranza degli italiani è sicuramente meglio di chi li rappresenta, indipendentemente dagli schieramenti, ma conta poco. Se vincerà l'Unione esulterò moderatamente. La posta in gioco, governare un paese economicamente disastrato, non è allettante. In fondo tanto accanimento nella contesa sembra esagerato. Anche Salvati scrive oggi sul Corriere "Non riesco a capire i motivi per i quali centrodestra e centrosinistra si siano combattuti con tanta violenza nella campagna elettorale appena conclusa, essendo il premio in palio così poco attraente" e ne spiega le ragioni corriere.it
Certo: mandare a casa chi ha fatto solamente i propri interessi abbagliandoci con incredibili promesse, ovviamente non mantenute, sarebbe una bella soddisfazione. Per il resto si vedrà.