2008-11-04

Presidenziali americane. Quaranta tra direttori giornalisti e tecnici Rai in gita aziendale

Avevo scritto questo post qualche giorno fa senza pubblicarlo su OKnotizie, stufo anche della polemica contro i giornalisti. Ma dopo le ridicole, ancora prima che razziste, affermazioni del cabarettista di Arcore - o palazzo Chigi che dir si voglia - e il ritorno, chiusa la parentesi Obama, al pollaio nostrano con starnazzare di politici e grandi comunicatori, lo propongo perché qui da noi la realtà riesce ad essere peggiore di qualsiasi fantasia.

Nonostante i conti Rai siano in profondo rosso in tanti sono pariti per commentare l'elezione del nuovo presidente Usa e costeranno un bel sacco di soldi ai contribuenti. A loro vanno aggiunti tutti gli inviati dei giornali. Non sono capaci di fare una inchiesta ben fatta che è una (Gabanelli e pochi altri a parte). Vomitano opinioni obsolete che non interessano a nessuno se non a loro stessi e alla loro ristretta cerchia. Blaterano ore o scrivono interminabili articoli per esprimere concetti striminziti che potrebbero essere esposti in poche parole o poche righe. Però non perdono occasione per andare a mangiare bere e sgavazzare. A coprire l'evento bastavano e avanzavano gli inviati permanenti. Le sue cazzate Riotta avrebbe potuto benissimo sparale da qua senza trasferirsi oltre oceano, ma l'occasione era troppo ghiotta. Se ce ne fosse bisogno questa è un'altra dimostrazione di quanto i nostri giornalisti non abbiano capito una beata mazza delle nuove modalità dell'informazione.
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