Il falso in bilancio, sostanzialmente depenalizzato dalla maggioranza con legge “ad personam” all’inizio dei cinque anni berlusconiani, era stato recentemente riportato a reato che prevede una pena detentiva dal Senato. La nuova norma prevede – o sarebbe meglio dire prevedeva – infatti la reclusione di due anni. Invece la sanzione si “spalma” in un sostanziale ammorbidimento: la pena prevista parte da sei mesi e arriva fino a sei anni se riguarda amministratori di società quotate in borsa o che ricorrono al pubblico risparmio e che contraffanno i bilanci. Ma solo su querela di parte, non è più possibile procedere d'ufficio. Cioè si applica in casi come Parmalat e Cirio. E non ai procedimenti che riguardano la Fininvest. unità.it
Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata
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sicurezza si accettano misure che limitano gravemente la libertà
giustificando l...



