2009-01-14

Gomorra

Titolo Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra
Autore Saviano Roberto
Prezzo € 15,50
Editore Mondadori (collana Strade blu) 2006

"Tutto quello che esiste passa di qui. Qui dal porto di Napoli. Non v'è manufatto, stoffa, pezzo di plastica, giocattolo, martello, scarpa, cacciavite, bullone, videogioco, giacca, pantalone, trapano, orologio che non passi per il porto."

Questa la cifra del libro, un reportage poco romanzato su Napoli e dintorni e sul "sistema" che domina incontrastato tutto l'indotto economico, sociale, politico napoletano e non solo napoletano. Il "sistema" è la criminalità organizzata ormai saldamente proprietaria di ogni aspetto della vita privata e pubblica come e più di uno stato autoritario. C'è poca speranza nello scritto di Saviano anche se ostenta fiducia almeno in alcune considerazioni di carattere moral-filosofico che costellano il volume. "La gente sono vermi e devono rimanere vermi" è l'idea portante dei malavitosi violenti ammirati ed imitati dalla quasi totalità delle nuove generazioni. Ciascuno preferisce sopravvivere pochi anni, permettendosi qualsiasi eccesso, piuttosto che subire una vita di stenti. Il protagonista del libro passa indenne, o quasi, da una esperienza all'altra sorretto dalla volontà di denunciare al mondo l'enormità della sua esperienza. Alla fine è esattamente quello che Saviano fa scrivendo nomi e cognomi e tratteggiando i contorni di una società senza via di salvezza. La cosa migliore del libro non è tanto la scrittura, - magari mediocre dal punto di vista letterario, però chi se ne frega! - ma proprio il coraggio di questo ragazzo appena trentenne che sa, ha le prove e vuole raccontare di questa verità. Ha pagato, paga e pagherà caro per questa presunzione tanto rara tra i giornalisti. Il suo è stato un gesto eroico e dobbiamo sostenerlo in ogni modo. Grazie Roberto!

PS
In questi giorni l'Academy ha escluso il film di Matteo Garrone tratto dal libro dai dieci film in gara per la cinquina in seguito selezionata per concorrere all'Oscar. Si sprecano gli alti lai dei sostenitori di qualsiasi italica schifezza.
Rincresce per Saviano e il film di Garrone non è una schifezza. Tuttavia rimane una pellicola noiosa, incomprensibile senza sottotitoli, spaccato casuale di una realtà minore che non racconta nessuna storia universale. Più che altro un buon documentario etnografico.
Il libro invece proiettava le insignificanti vicende dei personaggi, anche minori, in un contesto economico-politico nazionale ed internazionale con tutti i risvolti che ne conseguono.
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