2011-05-02

Bin Laden morto - Il "buco" della stampa quotidiana - Uccidere i simboli


In tutto il mondo rimbalza la notizia, questa volta probabilmente vera, della morte di Bin Laden.
I giornali italiani però oggi non sono nelle edicole. Paradossale, ma chi se ne frega. Per fortuna c'è Internet.
Un ulteriore esempio dell'inutilità, almeno in Italia, della stampa quotidiana.

Lorenzo Cremonesi, un giornalista vero [ndr: perché un conto è dire che i giornali potrebbero benissimo non essere più messi su carta, altro affermare l'inutilità del giornalismo, quello serio, non quello ridicolo di tanti telegiornali e testate fasulle che stanno in piedi solo grazie ai pubblici finanziamenti] ha detto che lì dove in Pakistan è stato trovato e ucciso Osama campeggia una enorme scritta in inglese "orgogliosi di essere musulmani".
Ecco. Sembra importante. Si possono abbattere i simboli, ma le ideologie che li hanno prodotti restano con tutta la loro potenza.
Le religioni, a braccetto con il potere politico, sono tra i maggiori responsabili dei massacri che l'umanità ha perpetrato nei secoli. L'ignoranza dei più - proprio intesa come mancanza degli strumenti della conoscenza - e lo sfruttamento economico-politico-filosofico dell'ignoranza sono stati e sono devastanti per le persone comuni nella storia del mondo.

Qualche tempo fa NewsWeek ha pubblicato l'elenco e le note individuali di dieci dittatori che imperversano sul globo: The Despot Index
Sono:
Muammar Gaddafi, Kim Jong-Il, Alexander Lukashenko, Robert Mugabe, Basher Al-Assad, Than Shwe, Omar Al-Bashir, Gurbanguly Berdimuhamedow, Islam Karimov, Teodoro Obiang

Se con altrettante operazioni militari "chirurgiche" - chissà perché sono sempre chirurgiche, di questi tempi, le operazioni militari, a parte gli "effetti collaterali" - fossero uccisi tutti e dieci questi dittatori, certo non dispiacerebbe a coloro che di questi uomini - tutti uomini, guarda un po'! - hanno subito le angherie.
Magari si aprirebbe uno spiraglio di speranza per un futuro migliore. Così è successo in Tunisia e in Egitto. Ma davvero le cose cambierebbero radicalmente come per un colpo di bacchetta magica?
La realtà purtroppo è ben più complessa e non è affatto garantito che a sostituire il morto venga qualcuno che abbia davvero intenzione di cambiare i rapporti di potere presenti in quel determinato paese. Tanto più se è dall'esterno che è venuta la mano tirannicida.
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