Insieme agli altri (vale la pena vedere QUI chi sono e la loro storia) è tornato nella squadra di governo anche Villari, quello che alla Rai occupava il posto ora di Zavoli e non voleva staccare il culo dalla poltrona (vedi QUI)
Antonio Razzi, cresciuto anche lui alla corte di Di Pietro (l’ex magistrato non ha gran fiuto nella scelta degli uomini, gli vengono quasi meglio i congiuntivi). Razzi. Quello che sei mesi fa diceva «io ho una faccia sola: come potrei farmi vedere ancora in giro, se passassi con Berlusconi?» e poi è passato con Berlusconi, faccia compresa.
Quello che denunciava «il Pdl ha persino proposto di pagarmi il mutuo» e da neo-alleato del Pdl ha presentato una proposta di legge per togliere l’Ici agli italiani residenti all’estero, cioè a se stesso. Quello che, sistemata la casa, voleva arredarla con una poltrona, «un posticino, qualcosa per dire grazie». E ieri il posticino è arrivato: consigliere personale del ministro dell’Agricoltura, il corresponsabile Romano. Razzi dovrà occuparsi di lotta alla contraffazione alimentare. Cautamente sondato sulle sue esperienze in materia, il neo-consigliere ha risposto: «Sono un buongustaio e soprattutto un buon cuoco: a tempo perso, aiuto mia moglie in cucina».
Perché il vero tratto distintivo di questa casta di macchiette non è più nemmeno l’incompetenza. E’ la mancanza di vergogna.
Non c'è altro da aggiungere alle parole di Gramellini sulla Stampa se non che di sottosegretari, i governi che ci si ostina a chiamare di "sinistra", ne avevano forse anche di più.
Per forza. E' il prezzo che si paga per tenere insieme cani e porci pur di continuare a governare. Solo che il cabarettista di Arcore le cose le fa spudoratamente.
E così torniamo al vero problema di questo povero paese. Nessuna opposizione credibile e una casta politica che fa schifo e puzza. Non c'è luce in fondo al tunnel.
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